Il tour di Cisco fa tappa al Viper Theatre di Firenze venerdì 8 marzo 2024 con “Riportando tutto a casa” 30 anni dopo, ricordando lo storico disco del 1994 dei Modena City Ramblers, band che si ispira al folk tradizionale irlandese ed emiliano con un’influenza punk-acustica ispirata ai loro amati Pogues di Shane McGowan, scomparso di recente.

Stefano “Cisco” Bellotti, carismatico e coinvolgente cantante del gruppo, celebra il trentennale di questo disco proprio nel periodo delle Feste di San Patrizio riportandolo sui palchi d’Italia con i membri storici dei primi MCR:
Lucio Gaetani, bouzouki – banjo (storico membro fondatore dei MCR)
Marco Michelini, violino (primo storico violinista dei MCR)
Roberto Zeno, batteria e percussioni (Storico batterista dei MCR)
Kaba Arcangelo Cavazzuti, batteria e percussioni (Storico produttore e membro dei MCR)
Max Frignani, chitarra acustica ed elettrica
Bruno Bonarrigo, basso
Enrico Pasini, tromba – fisarmonica – tastiere

Alle 21.45, in un Viper stracolmo di persone, Cisco saluta il pubblico, e si prepara a dare inizio a questa serata folk rock a “denominazione di origine controllata”. Si parte con “In Un Giorno Di Pioggia”, che, personalmente, trovo adattissima alla serata terribilmente piovosa qui a Firenze, dove ve-ramente sembra di essere in Irlanda e non poteva esserci inizio migliore, anche e soprattuto per una band che con questo brano, racconta una vera e propria ode, nei confronti della terra celtica.
Proprio per la forte connessione con la musica popolare irlandese e quella emiliana, non possono non proseguire con “Tant par Tacher”, un gioioso benvenuto, cantato in dialetto, per un buon auspicio di serata e per fa-re…un po’ di sano baccano.
Il ritmo è incessante e si snoda velocemente fra “Ahmed l’ambulante”, “Riportando tutto a Casa” che parafrasa Bringing it all back Home, uno dei più importanti album di Bob Dylan,“La fòla del Magalas”, “Le lucertole del Folk”, “Il bicchiere dell’addio” e ancora con “Onda Grande”, tributo al brano della Bandabardò, dove vengono sottolineati gli importanti temi sociali che hanno contraddistinto sia i MCR che la Bandabardò:

”Vedo il ghigno degli arroganti/Le facce dei prepotenti […]/E so che il tem-po vi cancellerà/Che un’onda vi sommergerà/Il mondo non perdone-rà/Un’onda vi coprirà”.

Il rispetto, l’uguaglianza sociale, l’inclusione, il lavoro come diritto senza il dovere di essere sfruttati sono stati temi sempre molto cari ad entrambi, ben prima che fossero dominio dell’opinione pubblica, come avviene oggi, e allora non poteva mancare anche “Manifesto” sempre della Bandabardò, accompagnato anche da Finaz, loro ospite di questo tour celebrativo, con cui Cisco fa un omaggio molto commovente al compianto Erriquez.
Al bis, sono destinati “Contessa”, invocata a gran voce dal “popolo” del Viper, “If I Should Fall From Grace” omaggio ancora ai Pogues, “La Lo-comotiva” divenuto ormai un brano generazionale, “Bella Ciao” cantata ovviamente in coro col pubblico, “The Great Song Of Indifference” che contrariamente a quanto suggerisce il titolo, è ancora cantata in dialetto e su questa viene presentata tutta la band.
Chiudono augurando la buonanotte a tutti con “Ninnananna”, canzone che vuol essere un messaggio di speranza nel trovare conforto nelle connes-sioni sociali che si affrontano durante il viaggio.

Testo di Lucilla Sicignano e fotografie di Marco Lambardi

 

 

 

 

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