Dopo due anni che provo ad andare ad un loro concerto (la prima volta impossibilitata causa lavoro e distanza e la seconda causa cancellazione dello show a pochi giorni dalla data vicina a casa mia), per questa serata ho raccolto tutte le forze in me rimaste dopo lavoro e, unendole alla testardaggine che ha sempre fatto parte di me e che da gennaio mi fa ripetere “ce la devo fare a vederli entro quest’anno”, sono partita alla volta di Mezzago! Dopo duecento km finalmente arrivo in paese e ad accogliermi c’è un vento freddo e fortissimo abbastanza penetrante, ma che se non altro aiuta a svegliarmi un pochino dopo il viaggio. L’accesso al locale fa sorridere, posto di fianco all’ingresso della bocciofila, dove stasera si sta tenendo un infervorato torneo tra anziani con tanto di tifo a bordo campo. Ammetto che l’idea di entrare in bocciofila mi ha allettato, ma già sono in ritardo sul primo gruppo e per stavolta mi tocca saltare…

LIV SIN

Il primo gruppo ad aprire la serata sono i Liv Sin che, capitanati dall’energica Liv Jagrell (ex frontwoman dei Sister Sin), sono portavoce di un suono heavy metal molto dinamico, il quale senza fatica alcuna trasmette un sacco di carica e voglia di muoversi. Sono guidati principalmente da massicci riff di chitarra, di buona qualità e ben composti, armonie accattivanti e numerosi assoli; musicalmente è palese l’ispirazione, come già scritto, all’heavy metal degli anni ’80 ma con un tocco moderno. Senza dubbio un principale punto di forza della band è la voce di Liv Jagrell, potente e talentuosa. La capacità di passare da una voce aspra ed aggressiva ad una voce più melodica con vari cambi di tono denotano un’estensione vocale di tutto rispetto.                                                                Con molta sincerità non conoscevo questa band e avevo ascoltato solo di sfuggita qualche brano in quanto non rientrano per nulla nei generi da me principalmente ascoltati; la realtà è che li ho trovati molto interessanti e molto piacevoli, bravi e coinvolgenti, e sicuramente meritevoli di un ascolto più approfondito!

 

 

PRIEST

La serata prosegue con il trio svedese Priest, altra band che volevo fortemente vedere live per godermi l’esperienza completa. In attività dal 2017 e con i volti sempre coperti da maschere (molto belle le due da “monaco della peste”) propongono musiche elettroniche, con ampio uso di synth “cyberpunk” e varie componenti industrial, darkwave anni ottanta e gothic. Il richiamo alle sonorità e alle ritmiche dei Depeche Mode è molto udibile in vari pezzi, un esempio lampante è “The Cross”, ma sono comunque bravi a mescolare quello stile e quel richiamo con melodie futuristiche e moderni suoni meccanici. Anche i testi sono coinvolgenti e riprendono lo stile musicale raccontando di paesaggi apocalittici e scenari industrial, ma nelle narrazioni si ritrova spesso anche l’espressione di un’interiorità tormentata, con una forte ricerca dell’io e una grande rabbia derivante da quella che pare una perdita della propria coscienza e della fiducia nel prossimo: ne sono bellissimi esempi “Neuromancer”, “The Cross” e “Obey”. Il concerto chiude con “Vaudeville”, espressione di tale rabbia ma anche di presa di posizione e voglia di ribellione.                                                                                      Una esibizione veramente interessante, molto bravi, molto scenici. Aspettative superate, davvero una bellissima esperienza, tornerò sicuramente a vederli e consiglio moltissimo di fare altrettanto!

SETLIST PRIEST

Neuromancer (2023)

A signal in the Noise (2022)

The Cross (2023)

Obey (2019)

Burning Love (single – 2023)

Vaudeville (2023)

 

 

DEATHSTARS

” “Everything Destroys You” è il volto degli eccessi delle nostre sontuose notti in città. Scriviamo sempre delle nostre vite e non c’è finzione, spiritualità o anima nel midollo dei Deathstars. È la vita sfregiata della città allo stato grezzo.”                                                                                                              È così che la band industrial svedese ha commentato il loro ultimo album, “Everything Destroys You”, uscito a distanza di ben nove anni dall’ultimo e che da nome all’attuale tour europeo (“Everything Destroys Europe – tour 2023”). Avevo alte aspettative per questo concerto, nonostante quest’ultimo lavoro non mi abbia entusiasmato: si era creato parecchio hype per questo album, ma ascoltandolo non emergono né elementi di novità né cambi stilistici o melodici; da una parte mi aspettavo una sorta di evoluzione essendo passati anni dall’ultimo disco, ma dall’altra sono anche rimasta sollevata dal fatto che non ci sia stato un grosso cambiamento… L’ho trovato un po’ sottotono rispetto alle opere del passato, ma sono comunque rimasti i soliti Deathstars, brillanti e dinamici, unici nel fondere l’industrial metal più martellante e il gothic più dark!                                                                                      Il palco è allestito in maniera molto semplice, con il solo telo con il logo alle spalle della band, ma la performance è accompagnata da giochi di luci molto efficaci che rendono l’atmosfera più evocativa e ad effetto. Il concerto si apre con “Night Electric Night”, title track dell’album del 2009, un tripudio di suoni sintetizzati dal sentore oscuro, con chitarre corpose, bassi potenti e una voce suadente. La seconda traccia viene dall’ultimo disco, “Between Volumes And Voids”, composizione maestosa che gioca molto sulla complementarità tra voci e orchestrazioni. Si prosegue poi alternando pezzi recenti a brani più datati, tra cui la famosissima “Tongues” e l’inarrestabile “Blitzkrieg Boom”. Il pubblico esplode poi sulle note di “Death Dies Hard”, pezzo classico di intramontabile bellezza: molto anni Ottanta, molto gothic/industrial, molto darkwave, insomma, molto tutto. Dell’ultimo album vengono proposte “This Is”, con suoni oscuri e gotici che creano un ritmo quasi onirico, la festosa e leggera “Midnight Party” e la title track, “Everything Destroys You”, con riff a scatti, tastiere molto moderne e atmosfere gothic.                                                                                                                                              Per il gran finale di questo memorabile concerto viene suonata la disturbante “Cyanide”, a degna chiusura di un concerto elettrizzante! Avevo alte aspettative, ma mai avrei pensato che mi sarebbe piaciuto cosi tanto… che dire, ampiamente superate!

SETLIST DEATHSTARS

Night Electric Night (2009)
Between Volumes And Voids (2023)
All The Devil’s Toys (2014)
Ghost Reviver (2014)
Midnight Party (2023)
Tongues (2006)
Greatest Fight On Earth (2006)
Death Dies Hard (2009)
This Is (2023)
New Dead Nation (2003)
Fire Galore (2014)
Metal (2011)
Synthetic Generation (2003)
Everything Destroys You (2023)
Blood Stains Blonds (2011)
Chertograd (2009)
Blitzkrieg Boom (2006)
Cyanide (2006)

 

Si ringrazia Barley Arts
Foto di Moira Carola

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