Allo Slaughter Club di Paderno Dugnano (MI) personalmente mi sono recata poche volte, ma in quelle poche volte ho partecipato a concerti davvero difficili da dimenticare. Un locale non enorme ma con una buona acustica, che sovente ospita band di un certo spessore!

Stasera siamo migrati dall’Emilia verso Milano per un concerto che per noi amanti del death metal è pressoché irrinunciabile: in apertura troveremo le inflessioni melodiche degli svizzeri Kassogtha, seguiranno poi l’energico trash delle Nervosa ed il blasfemo e irreverente death metal dei granitici Incantation, fino ad arrivare all’headliner della serata, quei carri armati rivoluzionari del technical death quali sono i Decapitated! Inutile provare a descrivere quello che è stato, non ci si riesce… l’unico modo per capirlo è andare al prossimo concerto!

 

KASSOGHTA

Partiamo quindi con un gruppo che purtroppo non sono riuscita a godermi del tutto per via del ritardo accumulato su strada (mea culpa) e del quale sono riuscita a sentire solo l’ultima parte. Ex “Deus Ex Machina” dal 2018 cambiano nome in Kassogtha (nome tratto da uno dei Grandi Antichi di Lovecraft), ed evolvono musicalmente ma non mutano lo stile death metal improntato sul melodico/progressive. Oltre al cambio di nome, si nota ora una maggiore importanza data alla voce pulita, mentre il growl è affidato più al chitarrista; vocalmente, la cantante Stéphanie Huguenin riesce a passare senza sforzo da pattern alti a bassi rendendo sicuramente molto interessanti le composizioni e donando complessità alla parte strumentale già molto ben fatta, composta da riff accattivanti e tecnicismi efficaci, specialmente delle chitarre. Una band “giovane” ma con una buona presenza scenica ed ottime caratteristiche.

SETLIST

The Infinite

Drown

Venom

Rise

Complacency

 

NERVOSA

Un rapido cambio palco per preparare lo stage per una band tutta al femminile e con grinta da vendere: le Nervosa! Band trash metal dal Brasile che infiamma il locale con una esibizione cruda e aggressiva. Non sono mai stata un’amante del trash, ma loro sono sempre piacevoli da vedere live: Prika Amaral, unica componente originale del gruppo, domina la scena con una voce potente, fatta di growl e scream aggressivi e sferzanti, sostenuta e accompagnata dalla chitarra stasera particolarmente in forma, in grado di sparare assoli stridenti e carichissimi. Quattro ragazze esplosive, sono energia pura! E mentre propongono brani che ripercorrono praticamente tutta la loro carriera non vi sono mai momenti in cui si rallenta, anzi, l’esibizione è talmente apprezzabile e convincente che non ci si accorge del tempo che passa ma semplicemente ci si diverte. Tutto ciò lo trovo molto positivo, peccato che la loro esibizione sia durata solo una mezz’ora, chiusa però alla grande con il riff schiacciasassi di “Endless Ambition”, tratta dal loro ultimo album.

SETLIST

Seed of Death

Death

Venomous

Kill the Silence

Perpetual Chaos

Jailbreak

Guided by Evil

Endless Ambition

 

INCANTATION

È ora il momento dei mostri americani… con uno Slaughter che si è riempito molto più di prima salgono sul palco gli americani Incantation, con il loro death metal devastante! Trent’anni di carriera, trent’anni di orecchiabile brutalità che hanno reso questa band quasi leggendaria nella scena metal e di ispirazione per molte band moderne ed emergenti che si approcciano al genere. Già dall’inizio risulta ben chiaro il filo conduttore dell’intero concerto: una blasfema e pungente furia esplosiva. John McAntee è in forma smagliante, con una voce gutturale e urla agghiaccianti, le chitarre offrono una sovrabbondanza di riff sporchi e complessi, il basso segue alla perfezione, la batteria è serrata e potente tanto che a tratti sembra quasi esplodere sotto gli incessanti colpi di Severn (ho pensato davvero che non sarebbe arrivata integra alla fine). Un’ora di concerto dove si alternano brani vecchi e nuovi, tutti eseguiti con una perfezione chirurgica che lascia senza parole e merita tutta l’ammirazione e l’entusiasmo del pubblico.                                                                                                                    Un’esibizione da dieci. Un concentrato di aggressiva tecnica ed evidente passione per la propria musica, che lasciano pochi dubbi sul perché siano considerati una delle band più importanti del panorama death metal. A fine esibizione non sentivo più nulla da un orecchio, ma ne è decisamente valsa la pena!

SETLIST

Carrion Prophecy

Shadows of the Ancient Empire

Concordat (The Pact) I

Vanquish in Vengeance

Fury’s Manifesto

Blasphemous Cremation

Blissful Bloodshower

Invocation (Chthonic Merge) X

The Ibex Moon

Impending Diabolical Conquest

 

DECAPITATED

Ultimo cambio palco e la gente si sta già accalcando per guadagnarsi la prima fila e godersi l’ultima ora di pura cattiveria! A guidare la serata ci sono i polacchi Decapitated, che celebrano i ventidue anni del capolavoro indiscusso quale è stato il loro secondo album: “Nihility”. Un concerto che di base si preannunciava tanto nostalgico quanto distruttivo, ma che è addirittura riuscito a superare tutte le aspettative (alte) che avevamo! I primi 40 minuti dello spettacolo sono dedicati interamente a “Nihility”, riprodotto nella sua totalità, e ci si rende conto che vent’anni son passati ma quell’album non è mai invecchiato ed anzi, ci si rende solo conto di quanto fossero in realtà in anticipo sui tempi quando lo crearono! Un tecnicismo attualissimo reso in maniera impeccabile; feroci avanzate, violenti stacchi, drumming brutale e repentino. Questo erano e sono i Decapitated, la quale impetuosa rabbia è acuita dalla voce di Rafal, particolarmente in forma questa sera!

E quindi stasera si vola altissimo con questi mostri del death metal, i quali macinano un classico dopo l’altro senza introduzione, senza interazioni e senza superflue presentazioni. Menzioni speciali della prima parte del concerto vanno all’apripista “Perfect Dehumanisation (The Answer?)”, brutale al punto giusto ed eseguita perfettamente, “Eternity Too Short”, con un doppio pedale che a momenti sfonda lo sterno, “Names”, che con quel riff di scuola thrash aggiunge aggressività in un climax ascendente tanto piacevole quanto disturbante, e la glaciale e deviante “Spheres of Madness”.

Terminato “Nihility”, viene proposta una cover dei Napalm Death (“Suffer the Children”) e si continua poi con alcuni dei pezzi più nuovi, tratti da “Cancer Culture” e “Anticult”. Violenza e brutalità allo stato puro, una valanga di riff killer, cambi di tempo repentini e sfuriate cariche di tensione proseguono ad infervorare il pubblico già abbastanza carburato dal concerto precedente e dalla prima parte di questo, ma purtroppo anche visibilmente affaticato, il quale si sfoga in piccoli poghi e circle pit disordinati incitati da Rafal.

Sulle note di “Iconoclast” termina questa serata bomba. Che dire… personalmente ha rappresentato l’esatta idea che avevo e che ho di un concerto death metal fatto bene. Tecnici, precisi, brutali al punto giusto e con la capacità di trasmettere una carica ed una energia importante. Non vedo l’ora di vederli nuovamente e magari la prossima volta… farmi anche un po’ di male!

 

SETLIST

Perfect Dehumanisation (The Answer?)

Eternity Too Short

Mother War

Nihility (Anti-Human Manifesto)

Names

Spheres of Madness

Babylon’s Pride

Symmetry of Zero

Suffer the Children (Napalm Death cover)

Cancer Culture

Just a Cigarette

Earth Scar

No Cure

Never

Iconoclast

 

Si ringrazia per l’opportunità  ERocks Production e per le bellissime foto Giulia Di Nunno!

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