Warner Bros – Febbraio 1974

Agli inizi del 1973 i Deep Purple sono all’apice del loro successo e niente sembra poterli fermare. Ma il duro lavoro e la lunga permanenza in tour acuiscono delle divergenze tra Ian Gillan e Ritchie Blackmore fino al punto in cui i due arrivano a non parlarsi per giorni. Durante le interviste il gruppo non nasconde la tensione al suo interno e si fanno sempre piùinsistenti le voci che vogliono Blackmore in un progetto con Phil Lynott dei Thin Lizzy e Paul Rodgers dei Free per una band chiamata Baby Face.

Il 30 giugno 1973 arriva la notizia dell’addio del frontman Ian Gillan e con lui lascia il gruppo anche il bassista Roger Glover. La fine è vicina come mai per i Deep Purple, ma sono Ian Paice e Jon Lord a scorgere una via di scampo quando assistono ad uno show dei Trapeze di Glenn Hughes, talentuoso bassista con una voce divina che impressiona non poco i due membri della band. Il passo per entrare nei Deep Purple è davvero breve ma il management non accetta un cantante che suoni anche il basso così per motivi di immagine il gruppo è alla ricerca di un vero frontman capace di rimpiazzare l’uscente Gillan. Tra i tanti cantanti che mandano proprie registrazioni uno in particolare emerge tra tutti, un giovane che di nome fa David Coverdale e la storia non sarebbe stata piùla stessa. L’audizione ha luogo nella metà  di Agosto e la band decide per il giovane cantante dalla voce ruvida e bluesy. Dopo le prime prove la compatibilità  tra la voce di Coverdale e quella di Hughes è eclatante e si aprono nuovi orizzonti marcati di funk e blues per i Deep Purple.

L’album viene intitolato “Burn” come l’opener, una forza inaudita in un solo riff che ha inciso il nome dell’album nella storia del rock. Segue la potente “Might Just take Your Life”, la cavalcante “Lay Down Stay Down”, la funkeggiante “Sail Away”, l’hard rock classico Deep Purple di “You Fool No One”. L’album raggiunge Il massimo del pathos con “Mistreated”, un ruvido blues dove uno dei riff di chitarra piùsentiti e sofferti del rock lascia ampio spazio alla maestosa voce di Coverdale che relega così ai posteri la sua migliore performance vocale a metà  tra soul e hard rock.

I Deep Purple intraprendono una nuova strada, ricca di sperimentazioni per il gruppo, tutto questo sarà  reso immortale dalla storica esibizione al California Jam del 1974. La vera anima dei Deep Purple MK III.

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Tracklist:
1. Burn
2. Might just Take your Life
3. Lay down, Stay Down
4. Sail Away
5. You Fool no One
6. What’s Goin’ on Here
7. Mistreated
8. ‘A’ 200

Band:
David Coverdale – voce
Ritchie Blackmore – chitarra
Jon Lord – tastiere
Glenn Hughes – basso, voce
Ian Paice – batteria

 

Redazione
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