Des Rocs e Christopher Shayne: report, foto e setlist del concerto al Traffic Live Club di Roma

In questa fredda domenica di gennaio i più appassionati si sono riuniti al Traffic Club di Roma per la seconda tappa italiana e penultima dell’intero tour europeo di Des Rocs, il giorno dopo aver calcato il palco del Locomotiv Club di Bologna e prima di recarsi al Legend Club di Milano quello successivo. Il concerto prometteva un’esperienza coinvolgente.

Christopher Shayne

L’atmosfera è carica di adrenalina mentre i fan aspettano con impazienza l’arrivo di Des Rocs, ed il locale è già quasi pieno quando Christopher Shayne e la sua band salgono sul palco alle 20:30 in punto. Perfettamente in linea con il genere di serata, ha messo subito in mostra la sua versatilità come artista, incorporando un mix di generi come rock, country e blues, con una scaletta che includeva sia composizioni originali che cover famose. La presenza sul palco dell’artista americano, dinamica e coinvolgente, ha affascinato il pubblico dall’inizio alla fine e la band che lo accompagna ha dimostrato un’alchimia eccezionale, contribuendo all’impatto generale della performance. La risposta del pubblico è stata straordinariamente positiva: applausi e acclamazioni hanno risuonato in tutto il locale, sottolineando il successo complessivo dell’esibizione e rafforzando la sua reputazione di artista dal vivo da non perdere.

Des Rocs

Poco meno di mezz’ora di attesa e possiamo finalmente lasciarci travolgere dal carisma di Des Rocs. Aprendo il concerto con Dream Machine, estratta dal suo ultimo album, l’artista ha immediatamente affascinato il pubblico con la sua voce potente e l’intensa presenza scenica, con cui riesce ad attirare chiunque nel suo mondo con ogni accordo e testo. Non sorprende vedere il locale strapieno di fan che cantano le sue canzoni, dal momento che, con oltre 225 milioni di stream all’attivo, l’artista ha conquistato le classifiche di tutto il mondo ed in soli quattro anni è riuscito a trasformarsi da sconosciuto cantautore di Brooklyn in una star del rock internazionale. E non solo: probabilmente ciò che attira ancora di più il pubblico è proprio il suo modo si stare sul palco, con l’abbigliamento e i vari atteggiamenti dichiaratamente ispirati a Elvis Presley, Jimi Hendrix e Freddie Mercury. La scaletta ben studiata ha messo in mostra la versatilità di Danny, passando senza soluzione di continuità da brani rock’n’roll a ballate più introspettive e piene di sentimento. Così, l’intera sala si è ritrovata a saltare e ballare come se non ci fosse un domani, specialmente durante Used to the Darkness, Hanging by a Thread e Let Me Live/Let Me Die. La sua capacità di connettersi con i fan ha contribuito all’atmosfera complessivamente positiva del concerto, sia attraverso battute tra le canzoni o incitamenti vari, sia tramite un particolare discorso motivazionale fatto poco prima di Manic Memories, con cui ha chiesto a tutti di chiudere gli occhi mentre parlava di una notte solitaria a Union Square. Questo suo legame con le persone è stato un elemento straordinario del concerto, che alla fine termina sulle note di Suicide Romantics, con cui l’artista lascia felicemente il palco romano sotto un fragoroso applauso e le urla di tutti i presenti.

Entrambi gli artisti, per la prima volta approdati in Europa, ci hanno offerto un’esperienza elettrizzante di grande impatto. In particolare, Des Rocs ci ha dimostrato perché è considerato una forza da non sottovalutare nella scena rock contemporanea. La fusione di elementi rock, alternativi e blues, unita alla sua coinvolgente presenza scenica, hanno creato una serata che rimarrà impressa nei ricordi dei fan per gli anni a venire e, quasi sicuramente, con il suo stile unico e la sua passione per la musica, è destinato a diventare una delle star più importanti del rock del futuro.