Il Progressive Metal approda a Firenze con i pionieri di questo genere musicale…gli statunitensi Dream Theater. Quella al Tuscany Hall è la seconda data italiana del “Top Of The World Tour”, dopo quella di ieri a Napoli, organizzato per supportare il loro quindicesimo album “A View From A Top Of The World Tour“.

Sono circa le ore 21 di martedì 24 gennaio 2023, quando arrivo al teatro fiorentino e, con i cancelli aperti dalle ore 18:30, la maggior parte dei fan attesi è ormai transitata all’interno. Una volta dentro, mi rendo conto, ahimé, di essermi persa l’intera esibizione della band di apertura…i finlandesi “Arion“.

Sullo sfondo del palco è già proiettata l’immagine, un po’ sfocata, della copertina di “A View From A Top Of The World”: il Kjeragbolten incastrato in un crepaccio nelle montagne di Kjerag in Rogaland. I tanti presenti in sala già acclamano a gran voce i loro idoli. Effettivamente manca davvero poco alle h 21, ora prevista per l’inizio del concerto, ed è tutto pronto per accogliere quello che è uno dei gruppi rock più influenti di tutti i tempi.

Ed ecco che, una volta terminata la riproduzione di un’inquietante colonna sonora presa in prestito dal drama coerano Squid Game, le luci si spengono e i Dream Theater fanno finalmente ingresso in scena. Oltre ai due membri fondatori, John Petrucci alla chitarra e John Myung al basso, prendono posizione sul palco Jordan Rudess alla tastiera e Mike Mangini alla batteria.

Si parte con le note di “The Alien”, primo singolo dell’ultimo album, grazie al quale la band si è aggiudicata un Grammy Awards come “Best Metal Performance” nel 2022.

A completare la formazione, arriva finalmente alla voce James LaBrie; le cui entrate ed uscite di scena saranno molte nel corso della serata. Luci bianche dominano il palco, in netto contrasto con l’abbigliamento total black dei nostri “fantastici 5”. Il pubblico è letteralmente in visibilio, compresa me; il sound dalla mia posizione è ottimo, ciò permette alle mie orecchie, da “non musicista”, di constatare l’esecuzione chirurgica e fedelissima all’originale della parte strumentale.

A seguire un vero e proprio riff di batteria di Mangini, in cui si inserisce la “8 corde” aggressiva di Petrucci, ci riporta indietro al 1994, ad uno degli album più conosciuti ed apprezzati di questa band “Awake“…il secondo pezzo in scaletta è 6:00. Tutti i fan presenti sono esaltati da questa scelta e iniziano a cantare assieme a LaBrie.

Voce della band dal 1991, da molti considerato il loro “punto debole”, LaBrie stasera si presenta in ottima forma; ovviamente l’estensione vocale non è e non potrebbe essere più quella di 30 anni fa, ma non è solo quella a contraddistinguere un bravo cantante. Un frontman fascinoso, dalla particolare gestualità, in grado di coinvolgere ed emozionare i centinaia di presenti.

Si torna all’ultimo disco con Sleeping Giant, brano introspettivo che parla della non semplice convivenza con la bestia che è in ognuno di noi. Una gustosa e non invasiva linea di basso, dell’impenetrabile Myung, che accompagna la batteria del “molleggiante” Mangini.

Proprio dal primo album dell’era Mangini A Dramatic Turn Of Events del 2011, viene scelto il pezzo successivo…Bridges In The Sky, durante il quale,il fino ad allora immobile, Myung raggiunge Petrucci al centro del palco per un intenso scambio di note.

È il momento di un altro pezzo estratto dal quasi trentennale Awake…Caught In A Web. Il pubblico travolto dalla melodia, inizia a battere le mani a tempo di musica. Uno dei brani in cui Rudess dà maggiore dimostrazione delle sue formidabili abilità, esponendo alla platea, tramite il supporto inclinabile, la sua inconfondibile tastiera.

Answering The Call, terzo pezzo in scaletta estratto dall’ultimo album, ha cuore metallico e anima prog, con quel pizzico di sapore AOR. A spiccare l’incredibile abilità esecutiva di Mangini, sullo sfondo di un duello sonoro tra Rudess e Petrucci. Si potrebbe definire uno scontro tra titani. Petrucci si conferma la sua fama di chitarrista impeccabile in tutto quello che fa, dai virtuosi assoli alle sequenze distorte e pulite.

Piccola interruzione e… Happy Birthday to John Myung! Si, esatto…oggi il bassista dei Dream Theather spegne 56 candeline. Siamo a metà della scaletta. LaBrie introduce la seconda parte del concerto, che inizia con tre pezzi omaggio all’album Six Degrees Of Inner Turbulence del 2002…
Solitary Shell, About To Crash (Reprise) e Losing Time. Con queste canzoni, profondamente diverse per musicalità e composizione dalle sei tracce precedenti, si cambia atmosfera.

Ed ora, ecco le magiche note di Pull Me Under, tratta da uno degli album capolavoro di questa band Images and Words del 1992. L’emozione dei presenti pervade la sala del Tuscany Hall.

Giusto il tempo di riprendersi e si arriva all’ultimo pezzo in scaletta… A View From A Top Of The World, title track dell’ultimo album. 20 minuti di prog metal “to stretch beyond our limits” ( per arrivare oltre i nostri limiti) come suggerisce il testo stesso della canzone.

Come nella maggior parte dei concerti, si arriva al momento: finti saluti di rito, uscita di scena dei componenti della band, pubblico che a gran voce chiede “il bis” e ritorno della formazione su palco.
Il brano scelto per la chiusura è The Count Of Tuscany, la cui esecuzione è stata davvero da brividi; il coinvolgimento da parte dei fan è tangibile. Questo spettacolo non si sarebbe potuto concludere in maniera migliore.

Standing ovation finale…di fronte ai Dream Theater uniti in un abbraccio al centro del palco. È stato un momento emotivamente intenso. Quella dei Dream Theater al Tuscany Hall è stata un’esperienza unica. Sono rimasta affascinata dall’incredibile bravura di ognuno di loro; per arrivare a certi livelli, oltre che talento, sono necessari molto studio e costanza. Non posso altro che ringraziarli per il contributo che hanno dato e danno tuttora alla musica.
Beh, che dire…spero di rivederli il prima possibile.

Scaletta:
– The Alien
– 6:00
– Sleeping Giant
– Bridges In The Sky
– Caught In A Web
– Answering The Call
– Solitary Shell
– About To Crash (Reprise)
– Losing Time/Grand Finale
– Pull Me Under
– A View From A Top Of The World

Encore:
– The Count Of Tuscany

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