Dove eravamo rimasti? Così come se lo chiedeva il compianto Enzo Tortora il giorno del suo ritorno sugli schermi televisivi dopo anni di assenza, è inevitabile porsi questa domanda questa sera dopo un biennio infausto che ci ha privato pressoché totalmente di musica live, mettendo in ginocchio un settore che da anni cerca di sopravvivere tra mille difficoltà .

Ma questa sera finalmente ci risiamo, pronti a tuffarci in una serata che vedrà  esibirsi due band molto diverse da loro, ma accumunate dalla medesima voglia di portare la propria musica su un palco e di far sapere al mondo che di rock’n’roll c’è sempre bisogno.

La serata viene aperta dalle Hellfox, all-female band della bergamasca, dedita ad un genere di difficile collocazione e caratterizzato da sonorità  tendenti al melodic death metal (in particolare per l’alternarsi delle clean vocals della cantante Greta al growl della bassista Priscilla), ma con interessanti spunti personali. Le quattro ragazze sono solo al loro secondo concerto ma, dopo un avvio in cui appaiono visibilmente emozionate, la tensione si scioglie presto e permette loro di portare a termine un’esibizione convincente, nel corso della quale viene presentato per intero l’album d’esordio  “The Call”, uscito all’inizio dell’anno. Degne di nota in particolare l’opener “Our Lady Of Sorrows”, il singolo “Dead Star” dall’interessante linea melodica e lo strumentale “Rebirth”, ispirato dal lungo periodo trascorso in lockdown a causa del maledetto Covid-19 e dalla speranza di riuscire a tornare a una vita norma le. Chiudono meritatamente tra gli applausi di un pubblico caloroso e partecipe.

HELLFOX:
Greta Antico ”“ voce
Priscilla Foresti  ”“ basso, voce
Gloria Capelli ”“ chitarra
Federica Piscopo ”“ batteria

SETLIST HELLFOX: Our Lady Of Sorrows ”“ Haunted ”“ Raising ”“ Nothing Really Ends ”“ Rebirth ”“ Your Name  ”“ Dead Star ”“ Bleeding Machine

Salutate le Hellfox, è il momento di accogliere sul palco gli headliner della serata, ossia gli Edge Of Forever, freschi di pubblicazione del loro quinto e bellissimo album “Seminole”, ispirato – così come il precedente – alle vicende dei nativi americani, tema evidentemente molto caro al mastermind Alessandro Del Vecchio, che da alcuni anni è accompagnato da una vera e propria all star band, costituita da musicisti di altissimo livello come Nik Mazzucconi al basso, Aldo Lonobile alla chitarra e, last but not least, Marco “The Beast” Di Salvia alla batteria. Si parte subito a bomba con gli oltre otto minuti dell’emozionante title-track dell’ultimo lavoro: i quattro appaiono subito in gran forma e vogliosi di tornare a suonare dal vivo dopo due anni di stop (ricordiamo che furono costretti a fermarsi del tutto proprio subito prima di partire per il tour di supporto all’album “Native Souls”, salvo alcune sporadiche date di fortuna, tra cui quella dello scorso anno al Legend in compagnia degli Hell In The Club). L’hard rock di matrice classica del gruppo scorre che è un piacere come una bella birra fresca e i brani nuovi come la grintosa “Get Up On Your Feet Again” si alternano piacevolmente con quelli estratti dai precedenti lavori, tra i quali è doveroso segnalare una bella versione di “Edge Of Life”, la sempre splendida “Crime Of Passion” e il ripescaggio di quella “Prisoner” che sull’album d’esordio dell’ormai lontano 2004 aveva visto la partecipazione del grande Jeff Scott Soto alla voce. Il bassista Nik si dimostra la vera driving force della band e mette in mostra tutte le proprie grandi qualità  anche in un breve solo dal gusto squisitamente seventies, Marco è dotato di una pacca micidiale ed oltretutto è sempre uno spettacolo da guardare (fare il whiplash suonando la batteria non è da tutti”…) e Aldo ha una classe e un gusto negli assoli che ha pochi eguali in Italia. In quanto ad Ale, che dire? Regge come al solito il palco da consumato professionista e questa sera la sua voce regala brividi soprattutto durante la sentita ballad “Breath Of Life”, eseguita dietro le tastiere, e nel tour de force dell’orientaleggiante “Wrong Dimension” (che pezzo, signori, giùil cappello!), chiusa con un vocalizzo davvero strepitoso. La serata volge purtroppo al termine e ci salutiamo sulle note della classica “Feeding The Fire”, augurandoci che questa serata sia solo la prima di tante a venire e che la musica dal vivo torni a farci sorridere come ai bei tempi andati.

EDGE OF FOREVER:
Alessandro Del Vecchio ”“ voce, tastiere
Aldo Lonobile  ”“ chitarra
Nik Mazzucconi ”“ basso
Marco Di Salvia ”“ batteria

SETLIST EDGE OF FOREVER: Seminole ”“ Get Up On Your Feet Again ”“ Native Soul ”“ Edge Of Life ”“ Shift The Paradigm ”“ Carry On ”“ Crime Of Passion ”“ Breath Of Life ”“ Promised Land ”“ Prisoner ”“ Wrong Dimension ”“ Feeding the Fire

 

Un ringraziamento particolare ad Alessandro Del Vecchio per la solita squisita signorilità  e al Druso per la gradita ospitalità  e la resilienza mostrata in questi ultimi anni.

 

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All you need to know about me is that I was born and raised on Rock 'n' Roll. We'd better let the music do the talking, as Joe Perry used to say...

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