2025 – Loma Vista Recordings

Habemus Papam! Queste due brevi parole, le sentiremo riecheggiare quando sarà proclamato il nuovo Papa, che raccoglierà l’eredità molto pesante dell’appena compianto e indimenticabile Papa Francesco. I GHOST sono stati profetici e certamente non hanno voluto tirargliela, visto che il cambio della loro guida spirituale è previsto per ogni album. Praticamente. Nel 2025, dopo una serie di indizi social, il personaggio papale interpretato dal leader e cantante della band svedese, Tobias Forge, sarà Papa V Perpetua e in tali vesti presenterà anche il nuovissimo album della band intitolato “Skeletà” in un attesissimo concerto all’Unipol Arena di Milano tra qualche giorno. Esattamente il 5 maggio, data che ricordiamo per la morte di Alessandro Manzoni e, calcisticamente, per un evento che fece felici moltissimi tifosi italiani. Il disco è uscito il 25 aprile. Coincidenza a dir poco curiosa, visto che il giorno dopo c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Diciamo subito che “Skeletá” è un disco che sta facendo discutere e dividere molto. Tantissimi fan o semplici appassionati di musica stanno storcendo il naso davanti al nuovo corso della band.
Una fase ancora più spirituale e libera da condizionamenti sonori. Se ti aspetti i GHOST in stile SLAYER o CRADLE OF FILTH, passa oltre. Se sei incuriosito da prodotti mai banali e in cui un artista si mette in gioco, “Skeletà” merita la tua attenzione. Non stiamo di nuovo a entrare sulla polemica scaturita dalla legittima e comprensibile richiesta della band di non fare foto né video ai loro concerti.
Più che altro, forse in alcune date la faccenda è sfuggita di mano, visto che si sono formate grosse code ai punti dove si dovevano sigillare i cellulari, che erano consentiti soltanto davanti a comprovate emergenze.

Torniamo però a focalizzarci sull’argomento di questo articolo recensivo, vale a dire l’album.
Il lavoro si apre con un coro misto ecclesiastico e metà chiaramente ABBA, interrotto da un bel riffone di chitarra che introduce l’inconfondibile e melodica voce di Papa V Perpetua (aka Tobias Forge).
Un pezzo molto patinato e con chiari riferimenti a band AOR storiche, REO Speedwagon, Winger o White Lion per pathos e che si intitola “Peacefield”. La canzone ha pure un ritornello vincente ed immediato. Cosa si pretende di più? Forse maggiore originalità, ma ogni cosa che viene suonata dai GHOST, appare incondizionatamente ed inevitabilmente risplendente di nuova vita propria.

Ghost live @ Milano, 2023 – ph Giulia Di Nunno

“Lachryma” è uno dei due singoli che anticipò l’uscita di “Skeletá” ed è tipicamente nel loro stile, senza aggiungere né togliere nulla. Kitsch chiaramente in alcuni punti e dannatamente intrigante per tutto il suo incedere.La band è una potenza assoluta in chiave live e vanta collezionisti da ogni parte dell’universo. Una vera band di culto. Di seguito c’è anche il primo singolo “Satanized”, che subito mi era piaciuto. Un pezzo che, senza troppe complicanze sonore ed in tipico stile GHOST, si lascia ben gustare. Ovviamente i metallari integerrimi li odieranno sempre e diranno che non sono “true” (con la R moscia) o troppo commerciali, semplicemente skippando le loro canzoni o, peggio, schifando.

Subito dopo i due singoli, parte l’oscura ballad “Guiding Light”, che sono certo sarà assai ben gradita dal vivo. Il cantato di Tobias è dolce in alcuni punti, molto deciso in altri, e le sonorità generali del pezzo sanno piacevolmente rilassarti per tutto il tempo. Ovviamente non manca il classico assolo ben strutturato. “De Profundis Borealis” è un pezzo che si apre col piano e poi diventa un up-tempo molto tecnico e con un bel riffone che sorregge tutto. Un pezzo che poi diventa il più veloce tra quelli che ho precedentemente elencato e che mischia alla grande sonorità quasi thrash ad altre che decisamente sembrano strizzare pericolosamente l’occhio ad acts pop degli anni Novanta, salvo chiudersi col consueto canto gregoriano alla fine.

“Cenotaph” è invece un pezzo scanzonato che descrive perfettamente il trapasso di una persona.
Morire è una cosa assolutamente naturale ed il pezzo è come sempre incentrato da un riff di chitarra, scheletro di tutto, con alcuni cambi di tempo ed una batteria molto pimpante. Pezzo che in sottofondo strizza molto da lontano l’orecchio a band stile Stratovarius o Helloween, mixate a band tipicamente dal sound oscuro stile Joy Division o The Cure. Ognuno poi sente quello che percepisce, e probabilmente altri ascoltatori ci troveranno altro. “Missilia Amori” inizia con un bel riff ed un’atmosfera che mi ricorda in un certo senso “God of Thunder” dei KISS e anche qualche sonorità di Ozzy o di Alice Cooper. Il pezzo più granitico del lavoro è certamente “Marks of the Evil One”, pezzo granitico scalfito nel marmo più pregiato che tu possa immaginare e con atmosfere molto retrò per tutta la sua durata.

“Umbra” è invece un pezzo dal lungo minutaggio. Si apre in quasi maniera cinematografica, con gli strumenti che vanno avanti armoniosamente fino ad un vigoroso assolo, ed è un brano mai banale per tutta la sua durata e che forse non ti aspetteresti da loro. Chi non li apprezza lo catalogherà come noioso e non degno di attenzione.

“Skeletá” si chiude con “Excelsis”, brano che fa toccare al lavoro quota 45 minuti di durata.
Pezzo che dura 6 minuti ed 1 secondo, molto etereo e candido nel suo incedere, che sembra contrapporsi al titolo del lavoro e con continue freddure a livello ecclesiastico nel suo testo.
Un pezzo che chiude in maniera molto efficace un buon lavoro. Non un capolavoro epocale, ma sicuramente un lavoro di grandissimo impatto.

MAURO BREBBIA

VOTO: 85/100


TRACKLIST:

  1. Peacefield
  2. Lachryma
  3. Satanized
  4. Guiding Light
  5. De Profundis Borealis
  6. Cenotaph
  7. Missilia Amori
  8. Marks Of The Evil One
  9. Umbra
  10. Excelsis

FORMAZIONE:
Papa Perpetua V: vocals
Nameless Ghoul Phantom: guitar
Nameless Ghoul Sodo/Dewdrop/Dew: guitar
Nameless Ghoul Rain: bass
Nameless Ghoul Swiss: guitar, chorus
Nameless Ghoul Earth/Mountain: drums
Nameless Ghoulette Cirrus: keyboards, chorus
Nameless Ghoulette Cumulus
Nameless Ghoulette Aurora

 

Mauro Brebbia
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