Siamo alla penultima serata (martedì 25 luglio 2023) del Lucca Summer Festival, l’ultima in piazza Napoleone e sul palco ci prepariamo ad ammirare il talento della band Snarky Puppy e del polistrumentista britannico Jacob Collier.

Gli Snarky Puppy sono una band newyorkese difficilmente classificabile in un genere, infatti i loro brani sono una miscela di molteplici influenze e tendenze: rock, jazz, fusion, funk e world music, che li ha portati a vincere ben quattro Grammy.

Li vediamo salire sul palco guidati dal bassista Michael League che ci saluta in italiano affermando:

“sono molto felice di essere su questo palco, pensate che il mio basso è nato proprio a Lucca, grazie a Bruno Bacci”.

Già dal primo brano si capisce che il livello tecnico è altissimo, personalmente è impossibile concentrare la mia attenzione soltanto su un singolo elemento della band, perché ognuno di loro eccelle per capacità d’esecuzione con il proprio strumento. In particolare, penso che il culmine sia stato raggiunto nel brano “Lingus”, nel quale i musicisti si sono alternati passando dal tema centrale della canzone fino ad eseguire ciascuno di loro il proprio solo, in un climax sempre crescente che ci ha tenuti tutti col fiato sospeso: notevole il solo del batterista Larnell Lewis.

E’ stato molto semplice per gli Snarky Puppy “rompere il ghiaccio” con il pubblico, innanzitutto, perché hanno saputo coinvolgere grazie alla loro bravura e ad un potente “muro di suono”, dato dalla quantità di musicisti che compongono la band, poi, grazie anche al bassista League che, un po’ sulla scia attuale di comunicare in italiano, in alcune pause ha interagito con noi con un apprezzabile dizione.

Arriviamo alla fine della loro performance e non mi sono nemmeno resa conto di aver passato un’ora col fiato sospeso, tra un fraseggio e l’altro, la musica degli Snarky Puppy è un fiume in piena con molti canali, nei quali suoni e ritmi scorrono in direzioni sempre diverse, incontrando dunque il gusto personale di ciascuno di noi in platea, che non può far altro che salutare ed applaudire questo “super gruppo” in una standing ovation.

L’ attesa di Jacob Collier sul palco necessita di lunghi preparativi, d’altronde smantellare un orchestra di dieci elementi e preparare di nuovo lo stage per una band altrettanto numerosa come quella di Collier, non è impresa da poco. Malgrado questo, il nostro attendere viene ampiamente ripagato dall’esplosività scenica e fisica di Jacob Collier che, invade letteralmente il palco circondato da una miriade di led verticali, iniziando da subito a giocare ed improvvisare con il pubblico.

Jacob canta con un microfono ad “archetto”, perché corre e salta da una parte all’altra, passando a suonare dal pianoforte alle percussioni fino al synth. Siamo ai primi minuti del suo show e già ci ha fatto capire che il suo sarà un live interattivo. La commistione di generi, si va dal new-soul al jazz, alla fusion, si intreccia continuamente nella straordinaria abilità di Jacob nel ponderare attentamente momenti di pura stravaganza musicale a raffinatissime armonizzazioni vocali.

Dopo questa sua introduzione in stile Freddy Mercury, il cantautore londinese ci sprona a vocalizzare insieme a lui, ringrazia la band degli Snarky Puppy (cosa che ripeterà spesso durante il live) chiedendoci come stiamo e ironicamente come ci chiamiamo. Ironizza Jacob, ma ha voglia e fretta di suonare ed infatti si cimenta subito suonando il brano successivo “Don’t you Know”, nel quale parte con un contrabbasso elettrico per poi eseguire un assolo di percussioni chiedendoci di jammare insieme a lui. Battiamo le mani al quattro, poi Collier ci “addrizza” al terzo movimento, passando dalle percussioni al pianoforte, dove eseguirà un altro assolo, noi battiamo le mani ancora al terzo movimento, ma si sente chiaramente che qualcuno sta perdendo il tempo… io, invece, c’ho rinunciato già da un po’. Nel frattempo, il solo continua ma è più strutturato, infatti, se prima avevamo la sensazione di girovagare senza meta fra ritmo e note, adesso si è tornati al tema melodico della canzone, il livello tecnico è già altissimo.

Dopo averci fatto riprendere dall’impegnativo brano appena suonato, Collier rimane da solo sul palco e, chitarra acustica e voce, ci comunica che il pezzo che suonerà, sarà un po’ più corto, chiedendoci se per noi va bene. All’unanimità acconsentiamo. Esegue “The Sun Is In Your Eyes”, un brano in cui Jacob, in un’ atmosfera magica, misura il tempo e le dinamiche, mentre tutta la platea appare completamente rapita, chiudendo la sua performance con una grande ovazione.

Nella sua articolata setlist, non manca di eseguire anche la cover del brano “Can’t Help Falling In Love” di Elvis Presley, ovviamente nel “Jacob Collier style”, ovvero facendo largo uso dell’ harmonizer, ne apprezziamo l’uso anche nel pezzo “In Too Deep”. La magia viene momentaneamente distratta da un piccolo particolare catturato dalla telecamera: l’eccentrico abbigliamento di Collier, il quale indossa un paio di Crocks di colore diverso l’una dall’altra.

E’ tempo di funky con il pezzo “Time Alone With You” e Collier completa il suo look indossando un cappello sempre colorato che ricorda un pò i Jamiroquai, adesso è con il basso e si è preso la parte alta del palco, lasciando le straordinarie coriste avanti. Jacob conduce e allo stesso tempo accompagna, è in continuo scambio con la band e con il pubblico.

Ormai abbiamo passato abbondantemente un’ora di spettacolo, nella quale l’artista non si è mai risparmiato, non per questo concede pause ed infatti immediatamente intona l’ultimo singolo “Wellll”, brano rock – fusion, eseguito alla chitarra elettrica. Come accade di consueto ai suoi live, non mancherà di dirigere il pubblico in un coro, suddividendo la platea in diverse sezioni per creare differenti armonie.

Chiude ringraziando nuovamente gli Snarky Puppy, il pubblico e tutta la crew che ha contribuito alla buona riuscita del live, e salutando un pubblico ormai tutto in piedi in ovazione, ci lascia regalandoci un’ ultima fantastica interpretazione di “Somebody To Love” dei Queen. Un’altra notte ricca di emozioni in piazza Napoleone, dove il genio di Collier e la maestria degli Snarky Puppy ci hanno messo in contatto con Marte e riportato sulla Terra.

Testo di Lucilla Sicignano

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