2021 – Double J Music

Brighten” è il quarto album solista di Jerry Cantrell, storico chitarrista dei mitici Alice in Chains.
Nove pezzi, che arrivano a distanza di ben diciannove anni dal precedente “Degradation Trip” del 2002, uscito anche in versione doppia. Un lavoro, che non si discosta moltissimo da quello che solitamente suona sia con gli Alice In Chains e sia con i Mad Season.

Sicuramente, forse piùintimista e con sprazzi countreggianti e blues, sparsi lungo tutto il lavoro.
Il disco è autoprodotto e la band messa su per l’occasione è composta da ottimi musicisti, tra i quali Duff McKagan, bassista dei Guns N’ Roses ed Abe Laboriel Jr, batterista session man di lunghissima esperienza (nda ad esempio ha suonato per Paul McCartney).

Il disco si apre con il singolo “Atone“, che alla fine è un omaggio non troppo velato anche al genio Ennio Morricone e alle sue colonne sonore western.

La seguente “Brighten“, titletrack e seconda canzone dell’album, è una “No Excuses”(pt.2), molto ipnotica e ritmata.

Prism of Doubt” si apre quasi in modo epico e tipicamente da cantare a squarciagola nei suoi concerti, ma poi prosegue in maniera molto leggera e fluida per il resto del brano, con un assolo molto classico di Jerry.

Un piccolo capolavoro è invece rappresentato dal pezzo piu’ lungo dell’album, “Black Hearts and Evil Done“, molto d’atmosfera e con la chitarra acustica di Jerry per tutto il tempo. Ottimo il controcanto di Lola Bates. In alcuni frangenti ho chiuso gli occhi e per un attimo, mi sono ritrovato tra i solchi di “Exile on Main street” dei Rolling Stones.

Jerry è ancora un visionario ed è uno che non si vende al mainstream per vendere qualche copia in più. Ormai è un chitarrista osannato ovunque e se fa uscire lavori solisti, è semplicemente per puro ed incontaminato amore per la Dea Musica.

Sinceramente la canzone che suona piùAlice in Chains per me è l’ipnotica “Siren Song“, cinque minuti di pura alienazione dal mondo. Vieni cullato da note talmente familiari, che ti chiedi quando possa arrivare pure il cantato del mai troppo compianto Layne Staley.

Lavoro che si chiude in maniera inaspettata con la splendida “Goodbye“, cover del grandissimo Elton John, piu’ volte ospite degli Alice in Chains. Piano, archi e una versione da brivido, che sfuma questo ottimo lavoro in maniera eccelsa.

Mauro Brebbia

 

Tracklist
1. Atone
2. Brighten
3. Prism of Doubt
4. Black Hearts and Evil Done
5. Siren Song
6. Had to Know
7. Nobody Breaks You
8. Dismembered
9. Goodbye
Line Up
Jerry Cantrell (Voce, Chitarra, Basso, Tastiere)

Musicisti Ospiti:
Greg Puciato (Voce)
Lola Bates (Voce)
Joe Barresi (Triangolo)
Michael Rozon (Pedal Steel Guitar)
Matias Ambrogi-Torres (Archi)
Tyler Bates (Archi, Chitarra, Percussioni)
Vincent Jones (Archi, Pianoforte, Tastiere, Wurlitzer, Organo)
Jordan Lewis (Pianoforte)
Duff McKagan (Basso)
Gil Sharone (Batteria, Percussioni)
Abe Laboriel Jr. (Batteria)

Mauro Brebbia
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