Frontiers Records – Giugno 2017

Che botta l’album di Jorn !! (cit Francesco Amato). Sottoscrivo a pieno!

Pronti partenza e via, dalle prime note si viene catapultati nell’era dell’oro del Metal Classico, quella pre grunge, negli anni dove uscivano capolavori come The Ultimate Sin di Ozzy, anni dove gli assoli, le melodie musicali e vocali regalavano emozioni a non finire. Tecnica, potenza, classe e sentimento. Caratteristiche tutte, che si ritrovano in questo 9° capitolo della saga del nostro guerriero Norvegese Jorn Lande.

Dietro a questo “Life on Death Road” c’è la voglia di rendere il suono della band ancor piùgranitico e potente, di esaltare la compattezza di una combo che seppur di nuova formazione, sembra essere già  ottimamente rodato con il fine di esaltare a pieno la magnetica voce del nostro grandissimo e amatissimo Jorn. Missione riuscita al 100%.

A dire il vero, non in tutti i precedenti lavori di materiale originale il risultato era stato così completo e pieno, anzi, il meglio di Jorn sembrava uscire dalle miriadi di collaborazioni e nei cd (spesso con esiti a dir poco strepitosi) di cover. “Life on Death Road” è invece un lavoro davvero di alto, altissimo livello. La voce di Jorn, spazia senza remore tra le sue mille sfumature, come sempre rendendo omaggio agli idoli ai quali maggiormente si ispira, Ronnie James Dio e David Coverdale.

L’apertura è affidata alla title track dell’album, “Life on Death Road” che da sola vale la spesa! Si tratta della somma di tutto il meglio che l’hard rock e l’heavy metal può offrire. Un riff micidiale, un drumming preciso e potente, un coro che entra in testa dopo solo un paio di ascolti ed una serie di assoli spaziali. Parliamoci chiaro, il lavoro a dir poco esaltante di Alex Beyrodt alla chitarra e di Francesco Iovino alla batteria risultano, assieme alla perfetta produzione di Alessandro del Vecchio importanti tanto quanto la voce di Jorn. Articolata e potente segue “Hammered to the Cross (The Business)”. Potente nella ritmica ma meno incisiva nel coro arriva “Love is the Remedy”. La quarta traccia è pura magia. “Dreamwalker”, un pezzo a dir poco magnifico, come si suol dire.. pagina 1 del manuale del perfetto pezzo metal melodico! Arriviamo al rock blues di “I walked away” dove il nostro paga il primo dovuto tributo al Maestro David Coverdale. “The Slippery Slope” letteralmente vola su un riff che, per chi ama il metal anni ‘80 porta a galla memorie a dir poco mitiche. Se sei un batterista, siediti dietro le pelli e ascolta “Devil you can Drive”, poi domandati se sai davvero fare questo mestiere ahahah, Francesco Iovino sugli scudi, preciso, potente, fantasioso, da paura! (come in realtà  su tutte le tracce). La successiva “The Optimist” mi piace così tanto che è difficile dire quali sono i suoi punti di forza. Tutti? Si. Tutti!! Top anzi no, STRAAAA TOPPPPPPP!! Bellissima. Perfetta. Altro da dire? Ascoltatela. “Man of the 80” , è un manifesto per ricordare a tutti che la storia del rock si è fatta tra gli anni 60 e 80 e che il resto vive di rendita, c’è poco da fare. Chiude questo spettacolare cd “Blackbirds” con un intro/tributo da brividi agli Whitesnake della prima ora, dove ancora predominante era l’anima blues piùche l’hard rock. Chiudi gli occhi e ascolta.

Che felicità  ascoltare e poter parlare di un lavoro come questo. Consigliato a tutti, indistintamente, a tutti quelli che amano la grande musica rock suonata e cantata con l’anima, con la voglia di dare tutto. Che CD !! Che lavoro!! TOP assolutamente TOP!! Piùlo ascolti piùti prende, piùlo ascolti piùscopri sfumature, piccoli particolari tra le righe, negli arrangiamenti nelle dinamiche dei pezzi .. bello, bello bello!!
Ben tornato vichingo Jorn!!

www.jornlande.com

TRACK LIST:
1. Life On The Death Road
2. Hammered To The Cross (The Business)
3. Love Is The Remedy
4. Dreamwalker
5. Fire To The Sun
6. Insoluble Maze (Dreams In The Blindness)
7. I Walked Away
8. The Slippery Slope (Hangman’s Rope)
9. Devil You Can Drive
10. The Optimist
11. Man of the 80s
12. Blackbirds

Band:
Jorn Lande ”“ Vocals
Alex Beyrodt – Guitars
Mat Sinner ”“ Bass
Alessandro Del Vecchio – Keyboards
Francesco Iovino ”“ Drums

 

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