Sono trascorsi 40 anni dalla pubblicazione del primo album live dei Judas Priest: ‘Unleashed in the East’. Era il 17 settembre 1979! Un album fantastico che però racchiude in sè segreti e le voci sulla sua realizzazioni ancora non sono state chiarite del tutto.
‘Unleashed in the East’ viene pubblicato il 17 settembre del 1979 dai Judas Priest, band britannica nata a metà anni settanta. L’album è una massiccia dose di carica energetica che prepara il terreno a quella che diventerà la band portavoce del metal moderno, gli dei del metal sono pronti ad esplodere in tutta la loro impressionante potenza.
I Judas, al momento della pubblicazione del live, hanno già dato alle stampe cinque album in studio. Sono tutti diversi che progrediscono inesorabilmente verso quello che, dopo questo album dal vivo, decreterà l’esplosione ampiamente metal degli anni ottanta con l’album ‘British Steel’.
La bellezza di questo album, registrato in Giappone, in due concerti tenuti a Tokyo, durante l’ ‘Hell Bent for Leather Tour’ nel febbraio del 1979. Disco di platino e nella US Top 100 e la UK Top Ten. Prodotto da Tom Allon, che sarà produttore del gruppo per una decina d’anni a venire, è l’ultimo con il batterista Les Binks. L’album è molto piùmetallico, come sonorità , rispetto ai precedenti. I brani sono piùvelocizzati e resi ancora piùduri di quanto ascoltato nei lavoro in studio. Le cover di ‘The Green Manalishi (With The Two Pronged Crown)’, dei Fletwood Mac e di ‘Diamonds And Rust’, di Joan Baez, sono davvero strepitose.
Ma già dall’introduttiva ‘Exciter’ si comprende che la durezza della band si è rinnovata. La spinta metal è davvero evidente e la potenza sonora è davvero impressionante. Una evoluzione verso la concretizzazione personale e originale della band si concretizza con questo lavoro fatto di pelle e borchie e che ufficializzerà le nuove uniformi dei seguaci dei Judas e dei metallari di sempre che si identificheranno con i 5 di Birmingham.
Curiosità
Ce ne sono alcune interessanti a proposito di ‘Unleashed in the East’.
La prima riguarda la vode di Rob Halford. A seconda di quanto si racconta il frontman, durante il concerti di Tokyo, aveva un forte raffreddore, scaturito poi in una forte laringite. A causa di questo malanno (forse di stagione) la voce di Halford è stato incisa nuovamente in studio. Halford, in una intervista, dirà che la voce non era venuta particolarmente bene, al momento del concerto. Risultava essere danneggiata e da qui la necessità di una nuova incisione in studio…
Alcuni maligni aggiungono che l’album sia un falso storico, ovvero mai registrato dal vivo in Giappone, ma tutto appositamente creato in studio con tanto di effetti e urla del pubblico. Ovviamente le smentite sono state tante a partire da quella di Glenn Tipton, chitarrista e mente della band. Lo stesso Tipton comunque dirà che vi sono state alcune lievi aggiunte alla voce e in qualche particolare, ma non specificato, riff di chitarra…
Tracce
Exciter (Rob Halford, Glenn Tipton) – 5:32
Running Wild (Tipton) – 2:49
Sinner (Halford, Tipton) – 7:29
The Ripper (Tipton) – 2:34
The Green Manalishi (With The Two Pronged Crown) (Peter Green) – 3:12
Diamonds And Rust (Joan Baez) – 3:29
Victim Of Changes (Al Atkins, Halford, K.K. Downing, Tipton) – 7:05
Genocide (Halford, Downing, Tipton) – 7:15
Tyrant (Halford, Tipton) – 4:27
Band:
Rob Halford – voce
K.K. Downing – chitarra
Glenn Tipton – chitarra
Ian Hill – basso
Les Binks – batteria