2025 – I’m the Sheriff / BMG

In questo mese di ottobre ricchissimo di uscite discografiche interessanti, sono tornati anche i Mammoth, band capitanata da Wolfgang Van Halen. La prima grossa novità parte già dal nome, visto che l’estensione acronimo delle sue iniziali WVH viene eliminata e la band ora si chiama appunto solamente Mammoth. È il terzo album per questo interessantissimo progetto e, come sempre, Wolfgang si occupa di suonare tutti gli strumenti presenti nell’album. Dal vivo è accompagnato da una validissima band che vede tra le sue fila anche Frank Sidoris, chitarrista ritmico di Slash featuring Myles Kennedy and The Conspirators.

Wolfgang Van Halen, Mammoth live @ Hellfest – 2024

“The End” è composto da dieci tracce di rock adrenalitico e potente, con la produzione eccelsa di Michael Baskette, storico produttore degli Alter Bridge e di tanti altri. Il lavoro è stato registrato negli storici studi 5150, come il titolo di un epico album con Sammy Hagar e, soprattutto, dei Van Halen, band dell’indimenticabile padre Eddie Van Halen, di cui un giovane Wolf fece parte a un certo punto. Questo nuovo lavoro sta ottenendo un ottimo riscontro di vendite e gradimento, soprattutto nelle classifiche inglesi, e sta per essere promosso negli Stati Uniti con un tour estensivo che vede addirittura gli Alter Bridge come band opener. L’album è stato completato nella prima metà del 2025 e in concomitanza è uscito il primo singolo omonimo.

Questo nuovo capitolo rappresenta un vero e proprio nuovo inizio per la band, ed è probabilmente il più convincente dal punto di vista artistico, composto interamente da canzoni potenti e gradevoli. Buon sangue non mente: il tapping di Wolfgang è chiaramente ispirato dal padre Eddie, ma Wolfgang è anche un polistrumentista di comprovata bravura.

Rispetto al precedente album, la crescita artistica di Van Halen è evidente e ormai la sua voce è diventata immediatamente riconoscibile. Nulla di epocale, sia chiaro, ma è un disco che ti entra in circolo e colpisce dritto. Mi ha colpito in particolare il bridge di “The Spell”, così come l’incredibile linea di basso del brano. Ci sono momenti che possono ricordare i migliori Foo Fighters (band, al momento, personalmente ritengo in crisi comprovata) come nella title track “The End”, oppure riff granitici e vincenti come in “I Really Wanna”, pezzo in cui le chitarre sono assolute protagoniste. L’unico momento tranquillo del disco, o meglio l’oasi di pace nel deserto, è rappresentato dalla splendida ballad “All In Good Time”.

Non manca qualche reminiscenza grunge tipica degli Alice in Chains, presente nella splendida “Happy”, uno dei pezzi migliori dell’album, molto cadenzato e strutturato, con frangenti di pura estasi sonora. Segnalo anche la carichissima e penultima canzone “Better Off”, incentrata su un riff assassino e al fulmicotone, con la voce di Wolfgang davvero graffiante al punto giusto. Sperando di vedere presto i Mammoth WVH anche in Italia come headliner, vi consiglio l’acquisto – o perlomeno l’ascolto approfondito – di questo ottimo “The End”.

Brebbia Mauro

Formazione:
Wolfgang Van Halen – voce, chitarre, basso, batteria

Tracklist:
01. One Of A Kind
02. The End
03. Same Old Song
04. The Spell
05. I Really Wanna
06. Happy
07. Better Off
08. Something New
09. Selfish
10. All In Good Time

 

Mauro Brebbia
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