In questo fresco sabato di maggio torniamo nella bella Modena, che da città che ha da sempre poco intrattenimento serale vertente sui generi del rock e del metal si sta (finalmente!) evolvendo anche in quella direzione e, anzi, sta aprendo sempre di più le porte a concerti anche di un certo livello! La location è il capannone del NotteTempio, il quale per suoni, luci e allestimenti già da tempo e per svariate serate non delude mai. Sul suo palco stasera, grazie all’associazione The Abyss, vediamo protagonista un altro gruppo per la prima volta in Italia (dopo Sylvaine a gennaio, sempre al NotteTempio), particolare sia per il genere proposto che per CHI lo propone… I Me And That Man, capitanati da Adam ‘Nergal’ Darski! Il loro energico rock ‘n roll dalle tinte blues viene accompagnato per questa sera da due gruppi: gli psichedelici modenesi Fakir Thongs e i torinesi dalle note dark Ponte Del Diavolo.

 

FAKIR THONGS

Aprono le danze i Fakir Thongs, che dal 2012 avanzano orgogliosi nel panorama modenese, proponendo musica ispirata allo Stoner Rock anni ’90 e allo Space Rock degli anni ’70 e unendo melodie molto orecchiabili ad atmosfere oniriche e psichedeliche. Nei pezzi più “classici” e negli intermedi più psichedelici si percepisce anche una bella nota blues che rende i brani memorabili e molto piacevoli. A seguito dei numerosi live eseguiti prima a Modena e provincia e poi anche fuori regione, si dimostrano a loro agio sul palco e riescono a portare on stage uno show di livello superiore alla media, dalla buona tenuta e che riesce a coinvolgere e divertire il pubblico.

 

PONTE DEL DIAVOLO

Dopo un rapido cambio palco è il turno dei Ponte del Diavolo, che fanno il loro ingresso sulle note di una canzone di Edith Piaf. Come in altri loro live la presenza scenica è indiscutibile, accentuata particolarmente dalla cantante, Elena Camusso (in arte Erba Del Diavolo), che si muove sinuosa e teatrale e colpisce con il suo cantato carico di gestualità e le sue risate arcigne e malefiche (da brividi!) che accompagnano testi e melodie a tema oscuro ed esoterico. Una voce bellissima e potente che interpreta brani sia in inglese che in italiano, con una spiccata dinamicità ed impetuosità. Impetuosità che si riflette anche negli strumenti, perché i musicisti non sono di certo da meno della voce in fatto di bravura e tecnica, con suoni compatti e riff perfettamente studiati, ritmi cadenzati, volutamente ipnotici e adattissimi ai temi trattati, affinati con la complicità di passate militanze in gruppi di un certo spessore. Il genere doom/black metal che interpretano è forse un po’ troppo distante da quello proposto dagli headliner, e ciò li rende magari un po’ fuori contesto in questa serata, ma è indubbio che l’esibizione in sé sia stata una bomba sotto ogni aspetto, e che questi ragazzi abbiano forza e potenziale da vendere.

 

ME AND THAT MAN

Ultimo cambio palco. Il pubblico è abbastanza vario e ora anche abbastanza nutrito, e si percepisce tutta la positiva impazienza nell’attesa dell’esibizione in arrivo, per i nostrani acuita anche dalla presenza sul palco del modenese Matteo Bassoli. E finalmente ci siamo! La prima impressione nel vedere Nergal senza trucco, in abiti ‘casual’ e senza l’inquietante maestosità dei Behemoth lascia un po’ spaesati; lo stravolgimento di un personaggio a cui si è fin troppo abituati all’inizio destabilizza, ma è una piacevole sorpresa! Ad una base Rock ‘n Roll classica si intrecciano influenze blues, folk e country in un mix di suoni e riff oltremodo orecchiabili e perfettamente studiati. Sul palco si incontrano energia, tecnica, grinta e passione, che nota dopo nota vengono trasmesse al pubblico in maniera forte e incisiva. Tutto il NotteTempio canta insieme a Matteo, il quale stasera oltre a suonare il basso canta molti dei pezzi proposti esibendosi in un’ottima prestazione vocale oltre che strumentale, e ad Adam, che visibilmente divertito lascia più volte cantare parti di canzoni al pubblico. E così decine di voci in sala intonano all’unisono brani classici e famosi come “My Church is Black”, “Burning Churches”, la nostalgica “Surrender” e la splendida “Coming Home”. Marcin Galazka alla seconda chitarra è un mostro di bravura nel sostenere e accompagnare l’enorme Gibson di Darski e Lukasz Kumanski alla batteria è non solo precisissimo, ma sfoggia una potenza e una grinta di tutto rispetto! La serata si svolge in un clima molto positivo e scherzoso, gli artisti giocano tra di loro e con il pubblico e tutti si divertono. Darski stasera non è Nergal, non è un personaggio cupo o malignamente solenne, stasera è semplicemente Adam, spontaneo, divertente e che si diverte, saltando sul palco, ridendo e suonando. Ci si rende conto che questo non è solo un side project, ma è il riflesso del proprio personale piacere nel trovare un nuovo modo di esplorare ed esprimere l’oscurità della vita, con generi alternativi e voci diverse.

 

Setlist:

Run With The Devil

My Church Is Black

Nightride

On The Road

Surrender

Burning Churches

Coming Home

Angel Of Light

Got Your Tongue

Witches Don’t Fall In Love

Silver Halide Echoes

Black Hearse Cadillac

White Faces

Love & Death

Get Outta This Place

Losing My Blues

Blues & Cocaine

 

Si ringraziano Cerberus Booking, Mostro Production e The Abyss

Le splendide fotografie sono di Massimo Plessi

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