È il 1° maggio 2025 e parecchi rockers lo festeggiano con un umile e grande lavoratore delle sei corde.
Un chitarrista straordinario, che in una carriera pluricinquantennale ha macinato chilometri con tour storici e regalato riff immortali con gli SCORPIONS, con gli UFO e i suoi MICHAEL SCHENKER GROUP.
Sto parlando ovviamente di MICHAEL SCHENKER, settant’anni e ancora una garanzia assoluta sul palco.

Il chitarrista tedesco ha intrapreso un tour mondiale per promuovere il suo ultimo lavoro “My Years with UFO 1972-1978 50th Anniversary Celebration”, uscito qualche mese fa e che lo vede alle prese con diversi classici degli UFO in compagnia di ospiti prestigiosi quali Axl Rose, Slash, Kai Hansen, Bill Byford, Stephen Pearcy, Eric Grönwall, Joey Tempest, Dee Snider e diversi altri.

Eric Grönwall (ex H.E.A.T. e Skid Row) è stato scelto come cantante del tour. Scelta che ha segnato il ritorno ai concerti dello straordinario cantante svedese, alle prese da moltissimi anni con seri problemi di salute.
Purtroppo la data di Milano sarà anche una delle ultime date di Eric insieme alla band, visto che ha preferito abbandonare il tour per stare accanto al padre in gravissime condizioni.

Tornando al concerto, è strano non trovare nessun bar aperto prima del concerto (ovviamente, visto il giorno) ed è anche strano non vedere la classica bancarella di merchandise all’interno del locale.

Prima di Michael e la sua band, ci sono state due band di sano ed onesto rock’n’roll.
Gli svizzeri GUT’S hanno aperto la serata, davanti a non troppi spettatori. Onestamente una band “copia-incolla” degli AC/DC, con il cantante smaccatamente clone nelle movenze e nelle tonalità made in Bon Scott. Insomma, in Svizzera, oltre ai Krokus, anche loro – e penso diversi altri – viaggiano musicalmente nella comfort zone della band australiana.

Subito dopo di loro ci sono stati i tedeschi HUMAN ZOO, attivi da più di vent’anni.
Ho trovato la loro proposta già ampiamente sentita, e anche in maniera migliore, da band come Pink Cream 69 e altri.
Una performance che personalmente non mi ha entusiasmato, nonostante qualche particolare stravaganza per il suo genere, vista la presenza di un sassofonista.
Da buon fan dei Guns N’ Roses, ricorderò la performance per il cantante che a un certo punto ha indossato una tuba assai simile a quella di Slash.

Nel frattempo il locale si è riempito e tanti fan hanno accolto Michael Schenker e la sua band con un’autentica ovazione.
Un pubblico formato da boomers, Generazione X e qualche giovane, e che vedeva anche la presenza di diversi fan tedeschi, austriaci, francesi e svizzeri.

Michael è rimasto al suo posto, sulla destra del palco per tutto il tempo.
Concentrato esclusivamente sui suoi leggendari riff di chitarra, col suo cappello e la sua mimica facciale, testimone di autentico divertimento nell’esecuzione dei pezzi.
La parte di intrattenere il pubblico con saluti e presentazioni delle canzoni è stata compito di Eric Grönwall, autore di una prestazione davvero degna di nota.
Gli altri strumentisti della band sono stati davvero bravi.

L’intro è stata affidata alle immortali note di “Immigrant Song” dei Led Zeppelin e subito sono partiti con una doppietta assassina formata da “Natural Thing” e “Only You Can Rock Me”.
Con il suo iconico colbacco nero e con dita assolutamente nate per suonare la chitarra, Schenker ha poi man mano regalato al pubblico estasiato pezzi come “Mother Mary” (pezzo cantato da Eric e con la presenza di Slash sull’ultimo disco), l’ipnotica e lenta “Love to Love” che vede la presenza di Axl Rose su disco e soprattutto “Doctor, Doctor”, con il pubblico che ha cantato per bene tutto il ritornello e ripreso qualche frangente con lo smartphone.

Il concerto è durato un’ora e quaranta minuti ed ovviamente sono stati eseguiti anche tanti altri classici.
Uno su tutti, “Rock Bottom”.
Che dire, un concertone davvero epico ed organizzato splendidamente da Mc2Live.
Michael Schenker, grazie di esistere.

RECENSIONE: Mauro Brebbia.

SETLIST:

  1. Natural Thing
  2. Only You Can Rock Me
  3. Hot’n’Ready
  4. Doctor Doctor
  5. Mother Mary
  6. I’m a Loser
  7. This Kid’s
  8. Lights Out
  9. Lipstick Traces / Between the Walls
  10. Love to Love
  11. Let It Roll
  12. Can You Roll Her
  13. Reasons Love
  14. Rock Bottom
  15. Shoot Shoot
  16. Too Hot to Handle

 

Fotografia d’archivio per mancanza di accredito fotografico

 

Mauro Brebbia
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