L’appuntamento imperdibile questa sera, 21 febbraio 2024, allo spazio polifunzionale del rinnovato teatro Garibaldi di Prato, è l’evento che vede salire sul palco, uno dei più virtuosi chitarristi acustici al mondo.

Il giovane britannico, Mike Dawes, è già conosciuto dagli amanti delle sei corde e non solo, infatti, con tre album all’attivo e numerose collaborazioni in ambito musicale, cinematografico e per colonne sonore dedicate ai videogiochi, sul suo canale YouTube conta milioni di visualizzazioni ed apprezzamenti, grazie a straordinarie reinterpetazioni di successi, per citarne una, “Somebody That I Used to Know” di Gotye.

Fingerpicking, tapping a due mani, armonici e suoni percussivi, uniti ad un gradevole humor inglese ed un’ottima miscela fra tecnica e gusto musicale, sono gli ingredienti che Mike serve al suo pubblico, il quale anche per questa sera, attende di scoprire impaziente ed “affamato” la ricetta che il virtuoso chef delle sei corde avrà preparato.

Mike entra in scena carico di energia ed entusiasmo, rubando immediatamente il cuore della platea con la sue eccezionali improvvisazioni tra una serie di cover e originali, una delle quali è la stupenda “Boogie Shred”, un vecchio successo definito da un ritmo impressionante realizzato alternando le mani sul corpo della chitarra in modo percussivo, combinando folk classico e fingerstyle con influenze latine ed un tocco funky.

Subito dopo, approfittando del tempo per cambiare accordatura, condivide l’essenza del suo approccio alle canzoni spiegando il suo stile: un groove di basso, seguito dal tocco delle dita sulla chitarra come un ritmo di batteria e progressioni di accordi.

Trovata l’accordatura parte con la mitica “Jump” di Van Halen per poi passare alla sopra citata “Somebody That I Used To Know” di Gotye. Assistere ad un concerto di Mike è una gioia, si notano i tanti anni di condivisione del palco con un pilastro della chitarra come Tommy Emmanuel, infatti, il suo grande carisma, gli consente di gestire la scena con estrema naturalezza, Mike si diverte sul palco e lo fa senza il minimo sforzo. Mentre spiega la sua pedaliera, menziona un suono che è stato riprodotto accidentalmente mentre suonava proprio con il leggendario Tommy Emmanuel ad uno spettacolo e che ora utilizza in ogni spettacolo.

Di seguito esegue la ballata che fece con Tommy intitolata “Be My Mistake” dei The 1975, continuando con “Slow Dancing in a Burning Room” di John Mayer, dove a metà della canzone prende in prestito un plettro da un membro del pubblico per l’assolo…d’altronde sapeva che probabilmente qualcuno del pubblico poteva averne uno, dato che inizialmente aveva fatto un suo personale “censimento” su quale strumento fosse suonato tra gli spettatori e ovviamente la chitarra è andata per la maggiore.

Una canzone tributo all’amico e una delle sue più grandi influenze, Don Ross, “Tight Trite Night”, è il prossimo brano che il virtuoso chitarrista fa vibrare nelle 6 corde, una canzone molto più veloce interrotta da un brevissimo passaggio di “One” dei Metallica, per chi ha prestato più attenzione.

Mike annuncia che sta per suonare un’altra sua canzone chiamata “The Impossible”, definendola “il suo Everest” data la difficoltà e ci tiene a spiegarci la complessità di esecuzione dovuta a molteplici parti da eseguire in polimetria.

Un altro bel momento è nell’ esecuzione del brano “Purple Rain” di Prince, dove chiede a tutti noi di unirsi in coro sul ritornello, creando quasi un’ atmosfera gospel, la successiva cover invece, la “pesca” nel mio periodo musicale preferito, quello del grunge, suonando “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana, per poi concludere la serata in modo decisamente stravagante e dance, suonando una hit del DJ David Guetta, chiedendo la nostra partecipazione attivando la torcia dei nostri smartphone e quella degli addetti alle luci per creare un bizzarro effetto strobo come se fossimo in un club di Ibiza. Il puro talento di Mike Dawes e la sua personalità accattivante dentro e fuori dal palco è unica, il suo spettacolo, è un’ occasione da non farsi assolutamente mancare.

I prossimi appuntamenti infatti sono subito alle porte con Bologna al Bravo Café il 22/02 e a Terni il 23/02 al Palazzo Gazzoli.

Testo di Lucilla Sicignano e fotografie di Marco Lambardi

 

 

 

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