Mikkey Dee, storico batterista svedese, coi MOTÖRHEAD per quasi 25 anni e dal 2016 in squadra con gli Scorpions, ha recentemente espresso un ricordo intenso e personale di Lemmy Kilmister. Nell’intervista rilasciata al podcast Get On The Bus, Dee ha definito Lemmy “probabilmente la persona più intelligente che abbia conosciuto”.
Dee ha spiegato che Lemmy era di un’intelligenza innata, fatta non soltanto di competenza o talento musicale, ma soprattutto di coerenza, semplicità e fermezza:
“E’ una persona che potrei descrivere coma mio padre, mio nonno, mio fratello minore e talvolta perfino la mia sorellina, Era così semplice e alla mano che averci a che fare era semplice e difficile al tempo stesso, perché già sapevi come sarebbe andata a finire. Mi spiego, io ero quello maggiormente coinvolto nella band quando si trattava di pubbliche relazioni e contatti esterni. Quando chiedevo a Lemmy il da farsi sapevo già parola per parola cosa avrebbe risposto e questo poteva essere frustrante perché magari pensavo stesse sbagliando. Ma lui era così: semplice e diretto e non si sarebbe mai venduto né avrebbe compromesso la sua integrità, quella della musica e dei Motörhead…”
Un episodio significativo raccontato da Dee riguarda un’offerta ricevuta per suonare in Argentina:
“Eravamo negli Stati Uniti per registrare e ci fecero un’offerta per suonare in Argentina. Era un evento importante che ci avrebbe dato molta visibilità ma, per rientrare nei costi, sarebbe stato necessario tagliare sul materiale e sul personale. Vado da Lemmy e lui dice ‘assolutamente no! ‘ Io insisto, perché era una buona opportunità ma lui si incazza e statuisce ‘Ma che cazzo di senso ha, Mikkey, andare in Argentina a fare i Motörhead… e non suonare come i Motörhead?’”
Questa frase rappresenta bene la visione di Lemmy: per lui integrità, coerenza e autenticità valevano più di ogni guadagno.
Oltre al rigore artistico, Dee ha messo in luce ciò che rendeva Lemmy una figura unica non solo sul palco, ma nella vita quotidiana:
“Avrai visto nei vari documentari come viveva: tutto alla buona, in modo molto semplice… a casa aveva oggetti di ogni tipo, anche interessanti ma era così pieno di cianfrusaglie che quasi non riuscivi a passare, sembrava l’abitazione di certi accumulatori seriali… gli avevo detto ‘ma perché non prendi un tre/quattro locali? e lui fa ‘e quindi? tanto puoi stare solo in una stanza alla’ volta’ Era geniale… [Ride] Un’altra volta disse ‘Se pensi di essere troppo vecchio per il rock’n’roll, allora lo sei davvero’ Diretto, semplice, senza fronzoli — ed era quello che lo rendeva unico…”

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