2024 – Napalm Records

Myles Kennedy è tornato, o meglio, non prende mai una vera e propria pausa compositiva o live. Sicuramente una delle persone più attive e prolifiche del music business, ci regala il suo terzo disco solista, “The Art of Letting Go”. L’album, seguito di “The Ides of March” del 2021, è decisamente più heavy rispetto ai suoi lavori precedenti, compreso il primo album solista “Year of the Tiger” del 2018, e molti lo considerano il suo lavoro migliore.

Prodotto come sempre dall’amico e noto produttore Michael “Elvis” Baskette (storico collaboratore degli Alter Bridge e di Slash feat. Myles Kennedy and The Conspirators), questo disco contiene brani che, secondo lo stesso Myles, non si adattavano ai suoi progetti attuali con le sue band. Infatti, Slash è al lavoro con Myles e i Conspirators sul loro quinto album, con Myles che partecipa tramite videochiamate, offrendo il suo contributo con testi e idee.

Myles Kennedy è atteso anche in Italia, dove si esibirà il 16 novembre all’Alcatraz di Milano, in una data molto attesa dai suoi fan e dagli addetti ai lavori. “The Art of Letting Go” è stato anticipato dai singoli “Say What You Will” e “Miss You When You’re Gone”, entrambi accompagnati da video coinvolgenti: il primo ambientato in una scuola e il secondo in stile cartone animato.

Dall’inizio con la title track “The Art of Letting Go”, Myles chiarisce che questo disco ha una compattezza sonora più vicina alle sue band attuali, soprattutto agli Alter Bridge. Qui emerge tutta la sua abilità alla chitarra, mostrandosi un musicista completo e talentuoso. Se in “Year of the Tiger” e “The Ides of March” le sue parti di chitarra non erano così in primo piano, in questo lavoro risaltano pienamente. Ad accompagnarlo, il potente batterista Zia Uddin, che con il suo drumming versatile apporta un grande contributo.

Tra i brani più intensi, c’è sicuramente “Mr. Downside”, un pezzo che potrebbe tranquillamente appartenere a “One Day Remains” degli Alter Bridge. Un’altra perla è “Behind the Veil”, una semi-ballad con chitarra acustica che tocca cuore e anima, crescendo in intensità come un fulmine in una calda notte d’estate. La performance vocale di Myles in questo brano è magistrale, dimostrando perché è considerato uno dei migliori cantanti in circolazione.

Un altro brano che rallenta il ritmo dell’album è la ballad “Eternal Lullaby”, che conquista l’ascoltatore fin da subito. Da menzionare anche “Nothing More to Gain”, un midtempo che in alcuni momenti ricorda “No One Knows” dei Queens of the Stone Age, arricchito da un video animato con teschi, polpi, gufi e Myles stesso a guidare la narrazione.

“The Art of Letting Go” si conclude con il brano più sperimentale dell’album, “How the Story Ends”, caratterizzato da sonorità quasi orientaleggianti. Questo lavoro si dimostra il migliore tra i dischi solisti di Myles, aumentando le aspettative per i suoi progetti futuri con gli Alter Bridge e Slash feat. Myles Kennedy and The Conspirators.

Bentornato, Myles! Ci vediamo il 16 novembre all’Alcatraz Club di Milano.

Tracklist

  1. The Art Of Letting Go
  2. Say What You Will
  3. Mr. Downside
  4. Miss You When You’re Gone
  5. Behind the Veil
  6. Saving Face
  7. Eternal Lullaby
  8. Nothing More to Gain
  9. Dead to Rights
  10. How the Story Ends

Band
Myles Kennedy – voce, chitarra
Zia Uddin – batteria, percussioni
Tim Tournier – basso

Mauro Brebbia
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