Abbiamo avuto il grandissimo privilegio e piacere di avere con noi Mia Winter Wallace, attuale bassista delle Nervosa, bassista dei Kirlian Camera, fondatrice dei Niryth, ex-bassista dei Triumph of Death e freschissima del rientro come bassita di Abbath, annunciato proprio pochi giorni dopo quest’intervista. Mia ci ha concesso una lunga e piacevolissima chiacchierata attraverso la nascita della nuova formazione delle Nervosa, la sua passione per il basso, la sua grande ripartenza dopo un periodo difficile e tutti i progetti in corso che la vedranno protagonista per il futuro.
Ciao Mia! Grazie mille per la tua disponibilità ! È un vero piacere averti con noi oggi e un vero onore! Innanzitutto, ti chiedo come stai e come stai vivendo queste prime settimane post-release di “Perpetual Chaos”, il tuo primo album con le Nervosa insieme alla nuova formazione composta da te al basso, Diva Satanica alla voce, Eleni Nota alla batteria e Prika Amaral alla chitarra, unico membro rimasto della formazione precedente nonché fondatrice della band.
Mia W. Wallace: Grazie mille a voi! Sto benissimo! Sono davvero tanto contenta perché abbiamo fatto un grandissimo lavoro con le ragazze per fare uscire quest’album! Non è stato facile perché abbiamo dovuto fare tutto in pochi mesi e quindi secondo me abbiamo fatto un piccolo miracolo musicale! È un gruppo che è nato in lockdown e penso che siamo state veramente brave a mettere insieme questo album.
Registrare un album così sensazionale con la situazione globale di quest’anno non è roba da poco… e voi, senza neanche conoscervi da molto tempo, avete davvero fatto un album pazzesco quindi tanto di cappello! Avete portato le Nervosa ad un livello ancora superiore a quanto già di ottimo visto in passato, dando veramente un timbro melodico unico ad ogni pezzo oltre che a onorare in pieno le qualità tecniche e la velocità di esecuzione del thrash metal! Raccontaci com’è iniziata questa tua nuova avventura con le Nervosa.
Mia W. Wallace: Grazie mille davvero per i complimenti! È stato veramente casuale il mondo in cui tutto è iniziato! Ero nel primo lockdown, sai quando non si poteva proprio uscire di casa, che eravamo praticamente sepolti vivi nelle nostre case e nei nostri appartamenti”… mi ricordo che ero su un tetto della mia casa che è adibito come stendi biancheria e dove si può andare anche a prendere il sole, stavo ascoltando della gran musica per respirare un po’ di ossigeno e mi arriva una mail di Prika Amaral! Non ci credevo! Avevo saputo da poco che le Nervosa si erano sciolte e mi era spiaciuto tantissimo perché credevo molto in questa band”… erano delle ragazze davvero in gamba che trasmettevano un messaggio davvero forte”… e io adoro questo concetto! Mi è dispiaciuto tantissimo quando le altre due ragazze se ne sono andate lasciando Prika da sola”… mi è quindi arrivata questa mail da Prika, che immagino mi avesse un po’ seguito nel tempo e mi ha chiesto di fare un’audizione! Dietro le quinte ho cominciato a saltellare ovunque! (risate). Gli risposi ovviamente di sì e ho fatto quindi l’audizione con tutte le precauzioni del caso”… le Nervosa suonano uno stile molto thrash metal, io invece arrivavo da un mondo black metal”… e quindi mi sono chiesta: “Chi lo sa se a Prika andrà bene il mio stile?” Ho quindi provato e ho fatto quello che secondo me era giusto fare, senza tradire comunque il mio background”… ho fatto l’audizione suonando “Kill The Silence” che era uno degli ultimi pezzi che avevano fatto con la formazione precedente”… e Prika mi rispose che era esattamente quello che stava cercando! Ho quindi iniziato a far festa in casa ed ero felicissima! Non me l’aspettavo proprio!
Fantastico! È veramente bello vedere com’è iniziata questa nuova avventura! So che siete quindi adesso quattro ragazze e che arrivate da quattro paesi diversi in quanto tu sei italiana, Diva è spagnola, Eleni è greca e Prika ovviamente brasiliana”… non conoscendovi di persona prima di quest’album come vi siete organizzate per registrare il disco quest’estate in questa situazione particolare? So che avete registrato l’album a Malaga giusto?
Mia W. Wallace: Si, esatto! Allora, all’inizio eravamo tutte in lockdown quindi non potevamo muoverci e comunicavamo tramite internet. Facevamo delle grandissime videochiamate tutte insieme, ci scambiavamo tutti i file musicali tramite qualsiasi tipo di piattaforma possibile e immaginabile. Ci scambiavamo opinioni, vedevamo cos’eravamo riuscite a fare in base ad un album che era già stato scritto da Prika. Diva, Eleni ed io abbiamo semplicemente riempito ciò che era già stato creato in precedenza. Ci scambiavamo quindi le nostre varie linee melodiche e Prika, che è una grandissima, ci diceva la sua opinione e adorava quasi sempre quello che facevamo! Siamo andate avanti così fino al momento di arrivare a Malaga. Li poi appena ci siamo incontrate di persona, tenendo conto che avevamo fatto tutte il test per il COVID e che eravamo tutte negative, ci siamo abbracciate proprio d’istinto ed è stato bellissimo! Abbiamo fatto intorno ai 15 giorni a stretto contatto tutte insieme dove abbiamo imparato a conoscerci sia musicalmente che di persona, ed è stato davvero bellissimo! Sono 25 anni che suono e devo davvero dire che è stata una delle esperienze piùbelle di tutta la mia vita! Siamo quindi arrivate tutte e quattro con le nostre tablature belle preparate ed eravamo quindi già a un buon punto. Abbiamo registrato con Martin Furia che credo sia il mio produttore al mondo! Non ha mai perso la pazienza mezzo secondo! Pensando a tutti i vari momenti emotivi che possono passare le donne, lui è sempre stato imperturbabile e capiva benissimo qualsiasi tipo di esigenza avessimo ogni giorno… il miglior produttore della vita! Credo davvero che lavorasse 13/14 ore al giorno, non dormiva neanche! Non so davvero come facesse! Un vero professionista!
Una persona davvero appassionata del suo lavoro quindi! Non c’è cosa migliore del poter lavorare con gente che condivide in pieno la tua passione!
Volevo chiederti infatti come ti sei trovata con le ragazze siccome non vi eravate ancora conosciute di persona prima di incontravi a Malaga, tranne tramite videochiamate ovviamente… cosa ti ha colpito di loro singolarmente e come ti sei trovata con loro?
Mia W. Wallace: Guarda, io per 25 anni ho sempre suonato con degli uomini. Quindi mi ero abituata un pochino a determinate dinamiche particolari in cui ti dovevi un po’ adattare alla situazione da macho del gruppo dove dovevi far vedere di essere forte, di essere impeccabile”… insomma di non essere una donna ma allo stesso livello degli uomini. Non ho mai avuto grossissime difficoltà a riguardo, però trovarmi con delle donne che capivano esattamente ogni cosa che io stessi dicendo, del tipo: “Oggi ho un po’ di mal di pancia e i crampi, non so cosa riesco a fare”…” è stato davvero molto bello! Le donne si capiscono davvero tra di loro e cercano di aiutarsi di solito”… nelle Nervosa è proprio andata così perché ci vogliamo bene e ci capiamo! Se un giorno una aveva davvero la luna storta, l’altra prontamente capiva che non era la sua giornata e quindi faceva lei le registrazioni quel giorno specifico al posto suo. Era bellissimo! Avevo un po’ di paura in realtà all’inizio perché non avevo idea di come sarebbe stato lavorare con tutte donne, avendo sentito parlare anche male di certi casi dove venivano fuori problemi di gelosia o di ego ”… invece non è stato assolutamente così! Siamo tutte allo stesso livello e nessuna cerca di prevalere sull’altra… è davvero bellissimo! Sicuramente anche una gran fortuna! Chi se lo immaginava! Poteva capitare magari che una su quattro non si intendesse bene con il resto del gruppo”… e invece assolutamente no!
Infatti, penso proprio che il risultato di questa sinergia che avete creato si veda nell’album! Si vede proprio che avete lavorato molto bene insieme e che avete tritato fuori un grandissimo lavoro di gruppo!
Volevo chiederti proprio sulla base di quanto mi hai già accennato, a livello di composizione Prika aveva quindi già scritto tutto l’album prima di contattarvi?
Mia W. Wallace: Si esatto! Prika è proprio la mente dietro Nervosa! Ovviamente lei ha sempre lavorato tantissimo anche con la vecchia formazione, faceva davvero molte cose di quello che è sempre stato conosciuto di Nervosa. È sempre stata lei un po’ la mente dietro a tutto anche con la formazione precedente”… però dopo essere stata “abbandonata” da tutte ha preso in mano la situazione e ha detto ok, adesso io tiro fuori tutti i miei pezzi, cerco una lineup come dico io e tiro fuori le mie idee”… e che idee! La ammiro davvero tanto proprio come persona! Non ha mai ceduto e non si è mai scoraggiata guardando avanti e non pensando piùal passato!
Tanta roba davvero e tanto di cappello a Prika! Comporre un album così da zero riuscendo poi anche ad individuare le persone giuste per far ripartite la band non è davvero una cosa banale! Non si è lasciata abbattere da qual momento in cui era rimasta sola e immagino che non dev’essere stato affatto semplice ritrovare le giuste motivazioni per dare nuova vita alle Nervosa, ci vuole davvero carattere e direi che l’ha davvero dimostrato! Complimenti davvero!
Ti volevo chiedere, il titolo dell’album “Perpetual Chaos” ha un significato particolare? È in qualche modo legato a quello che stiamo vivendo adesso?
Mia W. Wallace: È una cosa molto universale”… nel senso, secondo me quello che stiamo vivendo adesso è anche una conseguenza di un caos perenne in cui ci siamo sempre trovati. Se tu guardi la copertina dell’album c’è questa morte con la falce e nello sfondo la civiltà distrutta”… questa morte incarna quindi l’umanità che pian pianino con il suo egoismo e questo caos che ha creato, volendo prevalere sempre su tutto e su tutti, ha distrutto tutto quello che aveva. Siamo in un caos perenne che però ci siamo alla fine cercati. È un po’ questo il messaggio dietro al grande calderone di argomenti importanti che ci sono dentro all’album.
È decisamente perfettamente d’attualità come concetto!
A livello di linee melodiche, tu arrivi da un passato principalmente black metal, quali sono quindi le principali differenze tra il black metal e il thrash metal per il basso?
Mia W. Wallace: Allora, partiamo dal principio che io ho una concezione del basso molto particolare, nel senso che non sono una che vuole apparire molto”… io rispetto tantissimo la figura della chitarra quindi non voglio che il basso sia in competizione con la chitarra. Per me il basso è uno strumento che va a riempire la chitarra, che va a esaltare le armonie e che va a riempire quindi i vuoti che magari una chitarra può lasciare. Questa è la mia concezione del basso. Qualcosa per cui mi hanno molto criticato dicendo quindi che non facessi un granché”… ma se volessi fare un granché mi metterei alla chitarra e comincerei a fare assoli o mi metterei alla tastiera a fare tutti i virtuosismi che si possono fare”… io suono il basso perché mi piace proprio questa cosa del poter riempire il pezzo con la pesantezza del suono del basso! Ti faccio muovere gli intestini ma senza fare gli assoli”… ovviamente il mondo è pieno di bassisti che fanno gli assoli che sono molto piùtecnici di me e non ci vuole molto”… però sono dei musicisti che, con tanto di cappello per la loro bravura, concepiscono il basso come uno strumento piùo meno allo stesso livello della chitarra”… per me il basso è allo stesso livello d’importanza della chitarra ma ha un altro scopo! Secondo me lo scopo del basso è dare le frequenze basse che la chitarra non ha! Perché distogliere l’attenzione dalla chitarra? Ecco, io suono con questa concezione! Partendo da questo principio, la differenza tra i due generi è principalmente nella plettrata. Il black metal consiste in una plettrata continua, proprio a livelli di velocità estremi, mentre nel thrash metal mi sono trovata a fare i conti con le terzine”… quello è qualcosa su cui mi sono dovuta esercitare perché nel black metal si usa poco, c’è piùla plettrata regolare ed è piùconcentrata sulla velocità , mentre nel thrash metal è piùconcentrata sulla precisione. Precisione che io ancora non ho”… ma tanto c’è Prika che è precisa! (risate).
Penso proprio che questo tuo modo di vedere il basso come elemento che va a completare la chitarra sia uno dei modi migliori per esaltare le potenzialità del basso, dandogli quindi un ruolo specifico che è unico e che non va a sovrastare gli altri strumenti, ma li completa esaltandoli.
Parlando invece di Abbath”… qual è il piùbel ricordo che hai con lui?
Mia W. Wallace: Allora, posso dire che a parte un concerto in Olanda che è stato catastrofico, non per colpa nostra ma perché era stato organizzato tutto un pochino male, ti dico che tutte le esperienze sono state fantastiche con lui! Data dopo data imparavo sempre qualcosa di piùsull’essere un musicista professionale! E poi lo guardavo con questa ammirazione di avere veramente un mito affianco a me! Sa tenere il palco in condizioni incredibili”… quando abbiamo suonato in Ecuador o in Colombia c’erano dei palchi terribili”… eppure lui ha sempre fatto in modo di rendere lo spettacolo professionale! Se ti devo dire il miglior momento della mia vita con lui è stato quando ho suonato in India! È stato il mio primo concerto con lui! A Bangalore! In quel momento ero con la leggenda della vita in India! Lui ha fatto in modo che non mi sentissi mai neanche per un secondo agitata”… ha fatto sempre in modo di farmi sentire a mio agio! Ho solo veramente dei bellissimi ricordi con Abbath! Anche nei momenti peggiori dell’ultima data in cui ero presente, non ho veramente niente da dire di brutto”… umanamente lui è una persona fantastica e credo che tutte le persone che hanno avuto a che fare con lui lo possano confermare.
Mi fa davvero piacere sentirtelo dire! Poter avere un’icona come lui al tuo fianco ed imparare da un artista che ha fatto la storia di un genere musicale dev’essere stata un’esperienza davvero unica!
So che hai una gran bella collezione di bassi”… quanti ne hai e quali hai usato per registrare Perpetual Chaos?
Mia W. Wallace: Si esatto! Ne ho dodici! Di questi dodici bassi tre sono a cinque corde. Per registrare Perpetual Chaos ho usato i due bassi che mi ha fatto la Liuteria Bellan. Me li ha fatti a scala corta, tutti veramente costruiti su di me. Perpetual Chaos l’ho quindi registrato principalmente con il White Beast, che usavo anche con i Triumph of Death, e poi ho usato il Black Beast che è un basso tipo Flying V con il tremolo che ho usato per alcuni effetti dell’album. Sono poco individuabili ma ci sono, con un orecchio attento si riescono a percepire.
Com’è stato sormontare l’incidente che hai avuto nel Novembre del 2019 dove in un concerto con i Triumph of Death a Parma, a causa di una caduta, hai subito una frattura multipla dell’omero? Immagino che non dev’essere stato semplice per niente”…
Mia W. Wallace: No per niente”… devo davvero essere sincera e onesta”… posso quantificare la disperazione in 7/8 mesi in cui ho visto veramente il fondo”… in quel periodo sono stata un po’ abbandonata da molte delle persone che credevo fossero vicine a me”… a parte alcune persone che ancora oggi mi stanno vicine, come il mio migliore amico o l’Alessandro Comerio dei Forgotten Tomb, che suonava con me con i True Endless, la band che abbiamo avuto per 21 anni”… ci sono alcune persone come loro che non mi hanno mai mollata però ci sono altre persone che pensavo potessero starmi vicine, e in quel momento mi hanno veramente voltato le spalle”… proprio mentre ero in ospedale piena di antidolorifici dopo aver subito 27 punti di sutura da quell’incidente”… ma io sono una persona che guarda avanti e non guarda mai indietro, guardo a quello che la vita mi propone e quanto posso migliorarla”… non è stato facile però”… mi è costato tante sedute dallo psicoterapeuta e non mi vergogno a dirlo”… in certi casi hai veramente bisogno di un aiuto e da sola non ce la facevo più”… adesso sono fuori da questo periodo e sto bene! Ma senza l’aiuto della mia psicoterapeuta non ce l’avrei mai fatta!
Sono veramente contento di vedere che sei uscita da questo brutto periodo!
Vorrei approfittare di avere te oggi qua con noi che sei una bassista che è un’icona della scena del metal estremo attuale per chiederti di dare un consiglio alle future generazioni di artisti. Se dovessi consigliare a un giovane musicista che volesse cominciare a suonare uno strumento, che consiglio daresti per dirgli di suonare il basso piuttosto che un altro strumento?
Mia W. Wallace: Allora il mio consiglio è: se vuoi essere sotto i riflettori non scegliere il basso ma scegli la chitarra! (risate). Però, se ti approcci al basso e ti piace la vibrazione, la sensazione che il basso ti dà allora sii fedele al basso per tutta la vita! Infatti, in base a questa cosa io ho fatto il mio progetto personale che è fatto da tre bassi e una batteria, nient’altro!
Era proprio la mia domanda seguente! Parlaci un po’ del tuo progetto Niryth.
Mia W. Wallace: Il mio progetto Niryth sta incredibilmente galoppando proprio negli ultimi giorni! Infatti, sono felicissima! Siccome sto collaborando con parecchi musicisti a livello internazionale, le situazioni COVID non sono esattamente uguali in tutte le parti del mondo, ci sono alcune parti piùcolpite e altre meno colpite come ben sappiamo e quindi di conseguenza certi musicisti riescono ad essere un po’ piùdisponibili mentre altri giustamente un po’ meno”… l’ambiente musicale è sicuramente tra i piùcolpiti di questa crisi perché chi ha sempre vissuto come musicista dedicando il 100% del suo tempo alla musica, facendo concerti e tutti eventi legati alla musica, in questa situazione è stato veramente tartassato”… senza avere piùentrate che cosa puoi fare? Però pare che si sia sbloccato tutto con il mio progetto finalmente! È da qualche giorno che ho ricevuto degli aggiornamenti per quanto riguarda i miei pezzi”… stiamo procedendo a gonfie vele e quindi spero veramente a breve di potervi proporre qualcosa! Non vedo l’ora di sentire le opinioni del pubblico perché sono veramente curiosa di sapere che cosa ne pensa la gente di questa cosa che sto facendo e che nasce veramente da dentro di me! È una cosa che volevo fare perché sono un po’ incapace in termini di virtuosismi a livello di note al secondo, però a mio parere ci so fare dal punto di vista degli effetti e dei suoni particolari che si riescono ad ottenere con il basso”… siccome il mio progetto è piùincentrato su questo tipo di sonorità sono quindi veramente curiosa di sapere che cosa ne penserà la gente. Non vedo l’ora di proporlo! È molto femminile come progetto”… ci sarà una batteria e ovviamente qualche voce qui e là ”… ci sono tanti artisti fantastici che hanno voluto e accettato di far parte di questo mio progetto, anche perché sono stati molto sensibili a tutto quello che mi è successo quando stavo male”… ci sono artisti che quando hanno sentito i miei pezzi hanno trovato bella questa cosa che stavo facendo e quindi mi hanno per esempio proposto di aggiungere le loro voci su questi pezzi”… e che voci! Purtroppo per ora non posso dirvi di più”… vorrei davvero, ma non posso!
Capiamo benissimo! Comunque tutto questo non fa che aumentare la suspense, quindi, è tutto di positivo per quando potrai darci maggiori dettagli! Non vediamo l’ora di scoprire questo tuo progetto e di vedere che artisti hai coinvolto! Sono davvero molto curioso! Progetti nuovi e originali sono sempre ben voluti quindi sono davvero entusiasta per questa tua nuova band!
Mia W. Wallace: Grazie mille! Sono davvero felice di sentirtelo dire! Un’ultima cosa che posso dirvi e che mi fa davvero molto piacere è che ho coinvolto anche tanti artisti italiani! Ovviamente ci saranno artisti dall’estero ma anche tanti artisti italiani che secondo me meritano davvero! Sia dal punto di vista dell’artwork che dal punto di vista musicale!
Questo è davvero molto bello! Un’altra ragione per aspettare il tuo progetto con entusiasmo!
Ti chiedo se ci puoi parlare anche di un’altra band di cui fai parte, ovvero i Kirlian Camera, che magari consociamo un po’ meno bene essendo uno stile completamente diverso e un po’ lontano dal metal, si tratta di una band che fa musica electro wave e dark wave giusto?
Mia W. Wallace: Si esatto! I musicisti di questa band sono davvero fantastici! Il progetto è di Angelo Bergamini e di Elena Alice Fossi. Angelo è il membro originale degli anni 80 quando hanno vinto il disco di platino per la loro collaborazione con Vangelis facendo la colonna sonora di Blade Runner. Da allora sono andati avanti alla grande, solo che loro sono molto piùconosciuti in Germania e all’estero in generale, come succede sempre con gli artisti italiani”… per fare un paragone nel metal anche i Lacuna Coil se vogliamo, prima di diventare i giganteschi Lacuna Coil, hanno dovuto farsi conoscere fuori dall’Italia”… poi sono tornati ed erano già giganti! Però in Italia all’inizio non era così, e per i Kirlian Camera è la stessa cosa, sono molto piùfamosi all’estero che in Italia! Eppure, sono una super band stra-professionale! Loro sono musicisti al 100% che vivono letteralmente di musica! Passano davvero tutte le ore della giornata facendo musica e sono umanamente delle bellissime persone! Non mi hanno mai abbandonata mezzo secondo, anche quando mi stavano buttando la spazzatura addosso quando mi sono rotta il braccio”… loro non mi hanno mai abbandonata e mi sono sempre stati vicini. Non sarò mai abbastanza grata a loro per quello che hanno fatto! Sono dei grandissimi musicisti e delle bellissime persone! Meritano molto piùdi quello che l’Italia gli sta dando”… spero che con il nuovo album che uscirà a breve questa band potrà avere il successo che si merita!
Ve lo auguro davvero! Quanto tempo è che suoni con loro adesso?
Mia W. Wallace: Allora, in lineup ufficiale ci sono da un anno. Però che suono con loro saranno già un paio di anni”… solo che all’inizio sostituivo il loro bassista originale, Alessandro Comerio, che però suonando in altre band spesso si trovava con concerti che coincidevano e quindi mi aveva chiesto se avessi potuto sostituirlo qualche volta”… e ovviamente gli risposi di sì! Per me era un onore! Ho avuto quindi questo primo impatto con Angelo ed Elena ed è stato stupendo perché siamo andati d’accordo fin dal primo secondo e ci siamo trovati bene fin dall’inizio sul palco! Tanto che hanno poi quindi chiesto ad Alessandro, che è un polistrumentista e che sa suonare davvero un po’ di tutto, oltre che ha saper anche cantare, se a lui andava bene fare il chitarrista invece del bassista”… e lui non ha avuto nessun problema nell’accettare questa proposta! Hanno quindi voluto tenere me come bassista e Alessandro alla chitarra, formando quindi la lineup attuale.
Fantastico! Ammetto che non conoscevo questa band e che l’ho scoperta con i tuoi post che condividevano il loro materiale! Sembra davvero molto interessante! Soprattutto perché è una band molto diversa rispetto ai tuoi altri progetti e che quindi riesci ad essere davvero versatile adattandoti anche ad altri stili!
Mia W. Wallace: Guarda, tendenzialmente sono aperta ad ogni tipo di musica, l’importante è che mi diano delle sensazioni buone e positive! Se la musica è bella musica io non ho il preconcetto di dire che non l’ascolto perché non rientra nei miei canoni”… io ascolto tutto, se poi è una cosa bella perché porsi limiti? Vale quindi ugualmente per i generi che suono, se sono generi che mi fanno star bene e che mi esaltano mentre li suono perché non dovrei suonarli? Non mi faccio ammanettare da un genere”… né tanto meno condizionare dai giudizi della gente!
Questa è davvero l’attitudine giusta da avere sono d’accordo! La musica non ha limiti!
Quali sono le tue principali influenze musicali? Quando hai iniziato a suonare quali erano i tuoi idoli? Quali sono stati gli artisti che ti hanno spinto ad essere bassista e a fare carriera nella musica?
Mia W. Wallace: Allora, uno dei nomi che cito sempre è Peter Steele. Come tutte le ragazzine guardavo quest’uomo con grande fascino”… poi ho cominciato ad apprezzare i Type O Negative proprio dal punto di vista musicale, e ad apprezzare Peter Steele per questo timbro particolare che ha dato al basso. Il suo basso era riconoscibile tra mille altri bassi, ha proprio costruito questo suono particolare che poi ha dato un’impronta importante ai Type O Negative. Quindi ti posso dire principalmente lui, che ha anche una grossa influenza in alcune parti di Niryth, inevitabilmente”… e poi sicuramente Lemmy Kilmister dei Motörhead! Lemmy è Lemmy! Non c’è bisogno di dire altro! Lemmy è tutto! Lemmy è il basso, Lemmy è l’attitudine”… è Lemmy!
Lemmy era una leggenda, lo è ancora oggi e lo sarà per sempre! Da grandissimo appassionato dei Motörhead non potrei che essere piùche d’accordo con te, Lemmy è immortale!
Con quale artista invece ti piacerebbe condividere il palco con le Nervosa? Se doveste andare in tour, e ovviamente speriamo il prima possibile, c’è una band con cui ti piacerebbe condividere questo tour oppure il palco di un festival? Anche magari tenendo conto di una band del passato con cui ti sarebbe piaciuto condividere il palco.
Mia W. Wallace: Guarda, ovviamente un grande sogno per me sarebbe stato condividere il palco con i Type O Negative”… e comunque c’è la band A Pale Horse Named Death che è praticamente quello che è rimasto dei Type O Negative senza Peter Steele”… è una band che io seguo alla grande! Come sai, oltre a Peter Steele, ho sempre creduto anche nel progetto stesso Type O Negative e quindi anche in tutti i musicisti che collaboravano con lui. Un’altra band invece che purtroppo ha smesso da poco ma con cui mi sarebbe piaciuto condividere il palco sarebbero stati gli Slayer! Quale migliore band che gli Slayer per condivere il palco con le Nervosa?
Sarebbe stato davvero epico! Immaginati se gli Slayer avessero continuato ancora qualche anno e le Nervosa si fossero aggiunte alla lineup del tour d’addio degli Slayer con i Lamb Of God, gli Anthrax e gli Obituary”…
Mia W. Wallace: È tutta una grande famiglia, prima o poi ci ritroveremo tutti su un palco!
Ve lo auguro davvero! Sarebbe fantastico e il giorno in cui succederà non mancherò di sicuro nel pubblico di quel concerto!
Mia, è stato davvero un immenso piacere averti qui con noi! Grazie infinite ancora per la tua disponibilità ! Ti auguriamo il meglio per tutti i tuoi progetti e le tue band, sperando di poterti vedere dal vivo appena sarà possibile!
Mia W. Wallace: Grazie a voi! È stato davvero un piacere fare quest’intervista! Ci ritroveremo a un concerto al 100%!
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