L’induzione di Ozzy Osbourne alla Rock & Roll Hall of Fame del 2024 è stata uno dei momenti più emozionanti e memorabili dell’intera cerimonia, culminando in un’esibizione stellare che ha letteralmente ridato vita all’evento dopo diverse ore di discorsi. Non era la prima volta che Ozzy veniva introdotto nella Rock Hall: già nel 2006 aveva ricevuto questo onore insieme ai Black Sabbath. Ma questa volta, l’enfasi era tutta sul suo leggendario percorso da solista, con un tributo ad alcuni dei suoi più grandi successi.
La serata è iniziata con un discorso travolgente di Jack Black, che ha descritto Ozzy come “il Principe delle Tenebre” e ha ricordato i suoi trionfi con una foga tale da diventare rosso in viso, trasformando il suo intervento in uno show esilarante. Black ha saputo catturare perfettamente l’essenza dell’artista: una combinazione di talento oscuro e humor inaspettato, un’icona del rock capace di lasciare il segno in qualsiasi contesto.
Quando Ozzy è salito sul palco, lo ha fatto in modo altrettanto iconico: seduto su una gigantesca sedia in pelle a forma di pipistrello, ha dedicato il suo breve discorso al chitarrista defunto Randy Rhoads e a sua moglie Sharon, pilastri della sua carriera. Anche se breve, la sua presenza ha evocato ricordi potenti e un senso di rispetto per la storia del rock.
L’energia si è poi spostata sul palco con un’esibizione incredibile. Maynard James Keenan dei Tool ha guidato la performance di “Crazy Train“, affiancato da una band di supporto eccezionale: Wolfgang Van Halen alla chitarra solista, Chad Smith (RHCP) alla batteria, Robert Trujillo (Metallica) al basso, il produttore degli ultimi 2 album Andrew Watt alla chitarra ritmica e Adam Wakeman (Headspace) alle tastiere. L’intensità della performance ha fatto esplodere la sala, un vero tributo alla forza di Ozzy come artista.
L’esibizione è proseguita con Jelly Roll e Zakk Wylde, che hanno eseguito “Mama, I’m Coming Home“, seguiti da Billy Idol che ha chiuso la serata con una straordinaria versione di “No More Tears“. Zakk Wylde si è persino avventurato tra il pubblico, suonando la chitarra mentre Idol cantava, in un momento che ha portato l’intera sala in uno stato di euforia.
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Il segmento dedicato a Ozzy è stato senza dubbio il punto culminante della cerimonia, risvegliando l’energia del pubblico dopo ore di celebrazioni. Nonostante la serata avesse incluso l’introduzione di altri grandi nomi come Cher, Mary J. Blige, Kool & The Gang e A Tribe Called Quest, Ozzy ha dominato la scena con la sua aura inconfondibile.
L’induzione di quest’anno ha inoltre evidenziato la varietà dei generi musicali celebrati dalla Rock & Roll Hall of Fame. Accanto a Ozzy, sono stati introdotti artisti di generi non strettamente rock, come Cher, che ha eseguito “Believe” con Dua Lipa, sottolineando come la Hall of Fame continui ad abbracciare una visione più ampia della musica. Cher stessa ha ammesso di non aver mai pensato di essere introdotta, ma la sua inclusione ha mostrato che la Rock Hall sta evolvendo, riconoscendo l’importanza di artisti che, pur non essendo strettamente rock, hanno lasciato un segno indelebile nella musica.
A Cher è stato poi chiesto se Sonny e Cher, l’iconico duo degli anni ’70 formato con il suo defunto ex marito, Sonny Bono, dovessero essere introdotti:
“Penso che ce lo meritassimo anche se non eravamo esattamente rock ‘n’ roll… Eravamo un po’ banali, ma eravamo molto all’avanguardia per quello che stava succedendo a quel tempo”
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