Dopo il tour europeo dei Pearl Jam del 2018 con 3 date a Milano, Padova e Roma, ritroviamo finalmente in Italia Eddie Vedder e compagni, assieme al nuovo arrivato Josh Klinghoffer, ex Red Hot Chili Peppers, che abbiamo avuto modo di vedere all’opera nel tour americano. Quasi 60.000 i presenti all’autodromo di Imola Enzo e Dino Ferrari, con qualche defezione dell’ultima ora per la nuova ondata pandemica.

Aprono i White Reaper band garage punk americana di Louisville in Kentucky.

A seguire i Pixies, di Black Francis, che hanno annunciato da poco l’uscita dell’ottavo album “Doggerel” col nuovo singolo intitolato ‘There’s A Moon‘.

Oltre a questa data suoneranno anche il 27 all’Auditorium Parco della Musica a Roma. Pubblico un po’ freddino (anche qualche insulto) che canta solo però i grandi classici, tra cui la celebre Where’s My Mind.

Setlist

1. Gouge Away
2. Wave Of Mutilation
3. Bone Machine
4. U-Mass
5. Head On (The Jesus and Mary Chain)
6. Hey
7. Gigantic
8. Vamos
9. Here Comes Your Man
10. All the Saints
11. Cactus
12. Where Is My Mind?
13. Winterlong (Neil Young)
14. (Unknown)
15. Caribou
16. Death Horizon
17. Mr. Grieves
18. Crackity Jones
19. Isla De Encanta
20. Debaser

Inizio al fulmicotone dei Pearl Jam puntuali alle 21.35 con Corduroy seguita a ruota da Even Flow e Why Go. C’è tempo per una piccola pausa con Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town con le parole di Eddie che si chiede se dopo due anni di pandemia questo sia reale o no.

Dopo i cori di Jeremy dei 60.000 presenti, Eddie fa un discorso, dicendo che aveva perso un amico, che era come un fratello. Nomina Luca, che gli ha scritto una lettera, in cui scrive che ha perso il fratello Andrea recentemente, solo di 44 anni, che era un eroe per lui. Il cantante dice di celebrarlo per il tempo che ha trascorso con noi, e intona una emozionale Come Back.

Ecco ancora Eddie, loquace e con la solita bottiglia di vino in mano, che ricorda l’incontro di 22 anni fa con la moglie in questo giorno a Milano. C’è anche Britney dall’Oklahoma, che fa il suo 46esimo concerto della band, salutata con “Nice to meet you”, e poi partono Wishlist e Do the Evolution cantata a squarciagola come un grido per le sofferenze del pianeta.

Eddie ferma il concerto come successo sia a Berlino che a Berna vedendo alcuni flash tra il pubblico chiedendo se qualcuno stia male… “this is the sign” per poi riprendere subito dopo appena ristabilita la normalità.

Non manca un accenno alla decisione che tanto sta facendo discutere della Corte Suprema Americana sull’aborto.

“Gli Stati Uniti non sono più uno di quei paesi che tutela il corpo della donna”

dice Eddie, ribadendo che avere figli è una cosa bellissima ma la donna deve potere avere la decisione di farlo. L’uomo è responsabile solo dell’uno per cento di un figlio. E parte Daughter intramezzata da People Have the Power di Patti Smith con Mike McCready che spacca la chitarra durante il solo.

Poi Given to Fly preceduta da un altro racconto di Eddie sulle Ferrari, e seguita dalla danzereccia Superblood Wolfmoon, perfetta per l’allineamento dei pianeti di oggi.

Prima parte che termina con un lunghissimo assolo su Porch. Si riprende con un ringraziamento alle band di apertura e qualche problema al sistema audio, e Eddie che ricorda i problemi tecnici di un concerto di Milano di qualche tempo fa.

Si riparte con State of Love and Trust, la osannata Black, Better Man e Alive, e la conclusiva Yellow Ledbetter.

Meno canzoni della trentina a cui ci eravamo abituati, però noi ci accontentiamo. Bentornati Pearl Jam.

Setlist

1. Corduroy
2. Even Flow
3. Why Go
4. Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town
5. Dance of the Clairvoyants
6. Quick Escape
7. MFC
8. Jeremy
9. Come Back
10. Save You
11. Wishlist
12. Do the Evolution
13. Seven O’Clock
14. Daughter (con “People Have the Power”)
15. Given to Fly
16. Superblood Wolfmoon
17. Lukin
18. Porch

19. State of Love and Trust
20. Black
21. Better Man
22. Alive
23. Yellow Ledbetter

 

 

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