2024 – Epic Records/Sony Music Italy
Dopo una pausa forzata di un anno, Piero Pelù è tornato con “Deserti“, il suo nuovo album solista, che rappresenta il secondo capitolo della “Trilogia del Disagio“, iniziata nel 2020 con “Pugili fragili“. “Deserti” ha richiesto tempo per essere scritto e composto, includendo brani già esistenti da tempo che Pelù ha aspettato di completare e pubblicare al momento giusto.
Per Pelù, i deserti non sono solo luoghi fisici in cui perdersi, ma anche simboli metaforici di mancanze e luoghi reali da esplorare e affrontare per uscirne vivi. Dopo aver definitivamente archiviato la sua leggendaria militanza nei Litfiba, e aver raggiunto una pace insperata con Ghigo Renzulli, Pelù può ora concentrarsi interamente sulla sua carriera solista.
Pelù è spesso analizzato principalmente per la sua partecipazione a talent show o per le sue apparizioni discusse, come in un concerto di Elodie. Tuttavia, Pelù ha ancora molto da dire e “Deserti” non è stato inciso solo per portarlo in tour. Ha avuto gravi problemi di udito che lo hanno costretto a fermarsi e ha combattuto con il male di vivere, noto come depressione. Non si è arreso, come un “Pugile Fragile”, capace di incassare colpi e poi sferrare il colpo decisivo.
L’album “Deserti” si apre con “Porte“, un’introduzione strumentale e tribale in cui Pelù si limita a fare “qualche verso”. Segue “Picasso“, un brano inconfondibilmente suo, molto ritmato. “Maledetto cuore” ricorda inizialmente “Fata Morgana”, mentre “Novichok” è molto etnica e ritmata, presentata a Firenze in Via dei Bardi, luogo di origine dei Litfiba.
“Tutto e subito” è un pezzo di critica sociale che sicuramente piacerà al pubblico nei concerti. C’è anche un tuffo nel passato con la versione unplugged di “Il mio nome è mai più”, cantata solo da Pelù, attualizzata dalle recenti guerre. “Baby Bang“, in collaborazione con i Calibro 35, omaggia i primi Litfiba in alcuni inserti strumentali.
“Canto” è un pezzo molto ritmato e coinvolgente, forse il più riuscito dell’album. “Scacciamali” è un’altra canzone contro le guerre, e l’album si chiude con la title track “Deserti“, che invita alla riflessione sulla pace interiore.
In sostanza, “Deserti” è un disco più intimista di “Pugili fragili”, non eccelso ma molto gradevole. Il tour estivo di Pelù è partito il 29 giugno da Spilimbergo (Pordenone) e la band che lo accompagnerà è formata da Amudi Safa alla chitarra, Luca “Mitraglia” Martelli alla batteria e Max “Sigel” Gelsi al basso.
Mauro Brebbia.
Tracklist
Porte
Picasso
Maledetto cuore
Novichok
Tutto e subito
Il mio nome è mai più (unplugged 25° anniversario)
Elefante
Baby Bang (featuring Calibro 35)
Canto
Baraonde
Scacciamali
Deserti
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