Reduci dal successo del nuovo album Id.Entity, pubblicato a inizio gennaio, i Riverside toccano l’Italia per due date, Roma e Milano, in occasione del tour promozionale, accompagnati dalla band olandese post/progressive rock Lesoir. Noi siamo stati a Roma, il 5 Ottobre 2023 a Largo Venue.

Lesoir

La quantità di pubblico all’inizio non è altissima, ma con il passare del tempo sembra aumentare sempre di più, soprattutto nel momento in cui, puntuali come un orologio svizzero, salgono sul palco i primi artisti della serata: i Lesoir. Un quintetto olandese caratterizzato da un art rock dai richiami progressive, con un’ottima qualità dei suoni che si è rivelata perfetta per preparare le orecchie ai nostri headliner. La cantante Maartje Meessen, dopo averci intrattenuto con le sue meravigliose doti vocali, si è dilettata con intermezzi di flauto traverso in stile Jethro Tull.

Nessuno dei componenti della band emerge particolarmente, lasciando che sia l’insieme a creare il giusto impatto, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa anche da come ognuno di loro (tranne il lead guitarist e il batterista) suonasse più di uno strumento e lo cambiasse per ogni canzone, ed alla fine dei conti gli applausi sono stati un segno che anche il resto dei presenti ha apprezzato molto lo show.

 

Riverside

Tempo di una pausa per rinfrescarsi o acquistare qualcosa dal merchandise e finalmente i Riverside si presentano sul palco, accompagnati da un fragoroso battito di mani. La band polacca è davvero in ottima forma ed offre una setlist che privilegia il nuovo disco, di cui sono stati riproposti praticamente tutti i brani, ma ovviamente senza dimenticare di inserirvi quelli tratti dai loro precedenti album, come #Addicted (con la quale hanno aperto l’intero concerto), 02 Panic Room, Left Out e Egoist Hedonist.

Il batterista Piotr Kozieradzki costruisce una base ritmica molto dinamica, su cui vanno ad incastrarsi le tastiere di Michal Lapai e le eleganti trame di chitarra dell’ultimo acquisto, Maciej Meller. Al centro, Mariusz Duda attira la quasi totale attenzione del pubblico, con il suo timbro malinconico ed emozionale e le perfette linee di basso, sempre protagoniste nella costruzione dei loro arrangiamenti.

A proposito del frontman, ho apprezzato molto la sua interazione con il pubblico: coinvolgente, amichevole e sempre pronto alla battuta, specialmente quando ci ha ricordato il loro intento di privilegiare la buona musica, facendo notare a tutti l’assenza di qualsiasi tipo di scenografia o effetti visual dietro di loro. Il concerto prosegue, quindi, e dal punto di vista dei suoni l’impianto del locale ha reso perfettamente ogni nota suonata dai quattro musicisti, permettendoci di gustare al meglio il dialogo perfettamente calibrato fra gli strumenti.

Aldilà dei tecnicismi, l’intero concerto ha puntato soprattutto all’emozionalità, al trasmettere sensazioni e dove la tecnica rimane soltanto un mezzo per creare qualcosa, senza dover dimostrare per forza quanto bravo sia un musicista. Il concerto si chiude con un bis che parte da Self-Aware, per poi arrivare ad uno dei momenti più intensi della serata con Conceiving You, accolta dalle acclamazioni di tutti i presenti.

Che dire quindi, un’esibizione di alto livello sia per qualità tecniche che per coinvolgimento emozionale, a dimostrazione che i Riverside in questo genere non hanno rivali.

Setlist Riverside
#Addicted
02 Panic Room
Landmine Blast
Big Tech Brother
Left Out
Post-Truth
The Place Where I Belong
We Got Used to Us
Egoist Hedonist
Friend or Foe?

Encore:
Self-Aware
Conceiving You

 

Testo di Valentina Ricci
Gallery di Andrea Mallozzi

 

 

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