Dopo più di quindici anni di carriera, il power trio hard rock italiano Sandness torna con il suo quinto album in studio, Vertigo, uscito il 16 maggio 2025 per Rockshots Records (qui la recensione). Prodotto e curato nei minimi dettagli da Alessandro Del Vecchio presso gli Ivorytears Music Works Recording Studio, questo lavoro segna una nuova fase creativa per la band, plasmata da cambiamenti personali e professionali che hanno trasformato il modo di scrivere e registrare. Un disco energico e melodico, fedele al sound distintivo della band ma con un approccio più maturo e collaborativo.
Abbiamo incontrato i Sandness per approfondire il dietro le quinte di Vertigo, il processo di scrittura in tempi di distanza, la collaborazione con Del Vecchio e l’energia che li contraddistingue dal vivo, senza dimenticare i loro ricordi più belli sul palco e le prossime date dal vivo.

1. Il nuovo album Vertigo arriva dopo un periodo di cambiamento. In che modo questo ha influenzato il vostro approccio alla scrittura e alla produzione del disco?
Robby: Prima del mio trasferimento in Germania eravamo abituati a fare prove settimanali, anche due volte a settimana. Il fatto di essere distanti ci ha obbligati a lavorare di più per conto nostro e credo ci abbia aiutato a crescere musicalmente più velocemente.
La cosa più bella è stato vedere come l’alchimia tra di noi, nonostante le lunghe pause tra una prova e l’altra, non sia mai stata persa… questo ci ha caricato sempre di più e in un certo senso velocizzato il processo di scrittura.
2. Il secondo singolo, “Draw The Line”, mostra un lato più introspettivo e melodico dei Sandness. Com’è nato questo brano e cosa rappresenta per voi a livello personale?
Robby: È nata in prova da un riff sbagliato suonato in una tonalità sbagliata… Dopo averlo finito, ci siamo guardati ed è scattato qualcosa che ci ha spinto a scriverla tutta in un pomeriggio.
La canzone parla della voglia e della spinta che ognuno ha dentro per cambiare o svoltare nella propria vita. Anche se a volte si ha paura o titubanza, se lo vuoi davvero e hai il supporto giusto, puoi realizzare praticamente qualsiasi cosa.

3. Avete lavorato con Alessandro Del Vecchio per la produzione di Vertigo. Com’è stata l’esperienza in studio con lui e che cosa ha portato al vostro sound?
Metyou: Lavorare con Alessandro è stata un’esperienza di altissimo livello per noi. È stato un piacere vedere un artista del suo calibro all’opera.
Il sound finale è molto deciso, con ogni strumento che si ritaglia la propria parte.
4. Rispetto ai vostri lavori precedenti, quali sono secondo voi le principali evoluzioni o differenze che i fan noteranno in Vertigo?
Metyou: L’obiettivo principale di Alessandro era rendere il sound molto diretto e il più vicino possibile a quello che sarà il risultato live.
A nostro parere, missione compiuta!

5. Nonostante siate un trio, dal vivo avete sempre dimostrato una potenza sonora notevole. Come riuscite a mantenere quell’impatto live anche in studio?
Mark: Essendo un trio, dobbiamo scrivere canzoni che siano suonabili da tre persone e che abbiano dinamiche e strutture adatte.
Cerchiamo sempre di essere noi stessi, senza snaturarci, sia sul palco che in studio.
Io, per esempio, non riesco a stare fermo sul palco, e anche in studio, mentre registro, ho bisogno di muovermi continuamente. Questo si riflette anche nel modo in cui suono il basso, con molta energia.
6. Siete in attività da più di quindici anni e avete condiviso il palco con leggende dell’hard rock. Con chi vi è piaciuto di più condividere il palco e avete qualche aneddoto?
Robby: Suonare in apertura ai D-A-D è stato come un sogno nel cassetto. Sono una delle mie band preferite e mi hanno ispirato molto negli ultimi tre dischi.
Conoscerli di persona è stato incredibile e, nonostante la timidezza, siamo riusciti a scambiarci qualche parola.
7. Prossime date in programma?
Mark: Suoneremo a Monaco il 31 maggio per uno show più intimo, mentre per le altre date dovrete pazientare ancora un po’. Speriamo di vedervi presto on the road!
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