Stasera ci troviamo nel mantovano, precisamente in un paese chiamato Levata, in un locale in zona industriale in cui non mi era mai capitato di andare, ma che, quando ho visto la serata che proponeva, non ho esitato nemmeno un attimo a raggiungere! È talmente difficile trovare serate fatte così tanto apposta per me che quando capitano mi ci fiondo in direttissima, e con un nome come “An Obscure Beauty Night” e con i gruppi proposti non potevo assolutamente perdermela.
L’evento è ospitato da “The Academy” (Accademia 4Accordi), con locale ricavato all’interno di un capannone, un ampio cortile e una sala interna ben sfruttata in termini di spazio, con tavolini e zona bar. Uno spazio organizzato molto bene e con un buon suono dove sarebbe carino poter tornare più spesso per altri eventi di questo tipo!
Purtroppo per cause lavorative sono arrivata sul finale della loro esibizione, ma avendoli visti live poco tempo fa so per certo che i nostri Die Sünde sono stati eccellenti anche questa volta! Personalmente ho molto poco da dire rispetto alla precedente recensione, se non che tornerei a vederli altre mille volte. Nella scena underground nostrana trovo siano tra i più meritevoli di spiccare, grazie alla loro proposta musicale che unisce diversi generi e li fonde in una interpretazione molto personale e intima, con una spiccata parte atmosferica che rende le composizioni destabilizzanti ma assolutamente piacevoli. L’impronta post black è marcata e quasi imprescindibile, ma si percepiscono influenze hardcore, post metal, sludge e blackgaze. La musica è accompagnata da testi tetri e solenni, con termini ricercati che rispecchiano animi inquieti e spingono l’ascoltatore ad una seria introspezione. Una band, non mi stancherò mai di dirlo, con un enorme potenziale che spero non solo di rivedere molto presto… ma anche tra molto “tardi”!
La seconda band in programma sono i Sonum, e per essere la primissima volta che li sento e li vedo sono piacevolmente colpita; che dire, una proposta molto interessante! Una mescolanza vincente tra un tecnicissimo death metal, una componente quasi prog e una piacevole parte sinfonica che spinge la composizione verso una parte più atmosferica, con passaggi quasi ambient, ipnotici. Un suono più pulito rispetto al classico death metal, più ricercato e volendo più sperimentale, indubbiamente molto tecnico e maturo. I riff incalzanti sono accompagnati da un robusto growl, e anche i testi sono impegnati e introspettivi: si percepisce un’emotività profonda ma lucida, razionale, quasi disillusa senza però occultare uno spiraglio di speranza.
Molto piacevoli, un’esibizione interessante e molto apprezzabile anche per la scelta di vie espressive non rigidamente associate al genere di riferimento ma aperte a magistrale interpretazione secondo un particolare e ben congeniato gusto personale.
Ascoltati solo registrati, attendevo di vedere i Ponte Del Diavolo live per farmi un’idea più completa sulla band e devo dire che se avevo qualche dubbio stasera me lo sono tolto definitivamente. Autori di un doom metal molto in linea con lo standard di genere, macchiato da tinte black e gothic e con un enorme punto di forza dato dalla stupenda voce della cantante: particolare, teatrale ed evocativa, perfetta per veicolare le tematiche esoteriche che vengono proposte. La parte strumentale è composta da riff studiati e ben preparati, ritmi cadenzati, volutamente ipnotici e adattissimi ai temi trattati; le capacità dei musicisti sono indiscusse, riescono a mettere in evidenza ogni strumento senza inficiare l’atmosfera oscura e misteriosa che pervade l’esibizione.
Piacevolissimi anche loro e assolutamente consigliati live!
SETLIST
Demone
Covenant
Red as the Sex of She Who Lives in Death
Scintilla
La Razza
Nocturnal Veil
The Weeping Song
Headliner di questa serata sono gli Shores Of Null, ormai maestri del doom metal e del depressive improntato al melodico. Un gruppo d’eccellenza nella scena underground italiana, che anche questa sera senza alcuna fatica riesce a infiltrarsi nelle anime dei presenti con i suoi riff pesanti ma di una spiccata raffinatezza, che investono l’ascoltatore con sentimenti malinconici e disperati. In questa occasione i romani/abruzzesi portano in scena la quasi totalità del loro ultimo album, “The Loss Of Beauty” uscito nel marzo del 2023, dove il loro spietato doom assume un leggero e piacevole retrogusto black metal. La parte strumentale è perfetta in ogni sfumatura e in ogni interpretazione: le chitarre di “A Nature in Disguise” sembrano provenire da lontano, raggiunte poi da un cadenzato ritmo di batteria; i riff sono potentissimi, evocativi e laceranti in “My Darkest Years”; nell’ apertura strumentale di “Transitory” viene a crearsi una struttura dove ogni singola nota trasmette una sensazione di malinconia annichilente. E ne ho citate solo alcune… Resta impresso il lavoro di chitarra in “Destination Woe”, che fornisce l’ambiente perfetto per il canto epico e patito di Davide Straccione. L’impatto emotivo è enorme con “The Last Flower”, dove la melodia strizza l’occhio agli Swallow The Sun, ma è evoluta ed interpretata ad un livello molto personale. Davide si conferma ancora una volta potente nel growl ed evocativo nelle escursioni in voce pulita, anche se purtroppo il bilanciamento dei suoni in serata è andato un po’ a scapito di quest’ultima e la parte strumentale risultava un po’ troppo sovrastante.
Nel complesso un gran bel concerto in un locale che è stata una gran bella scoperta!
SETLIST
Transitory (Intro) (2023)
Destination Woe (2023)
The Last Flower (2023)
Nothing Left to Burn (2023)
Ruins Alive (2014)
Quiescent (2014)
Darkness Won’t Take Me (2023)
The First Son (2023)
A Nature in Disguise (2023)
House of Cries (2017)
Black Drapes for Tomorrow (2017)
My Darkest Years (2023)
A New Death Is Born (2023)
Souls of the Abyss (2014)
Blazing Sunlight (Outro) (2023)
Si ringrazia di cuore la K2 Music Production
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