Virgin Records – 23 ottobre 1995

Esistono piccole scatole di legno in ogni casa, magari quelle chiuse con serrature o catenaccio. Spesso al loro interno vengono riposti gioielli e oro, altri decidono di riporre cianfrusaglie, altri ancora i loro segreti.

Quanti scambierebbero il presente per quel passato ormai andato, e lontano decenni? Quanti hanno paura del futuro? La macchina del tempo e i sogni purtroppo non esistono, e quindi l’unico modo che può portarci, o farci credere di rivivere per pochi istanti quelle immense giornate spensierate è ascoltare la musica. Le note di ogni canzone, hanno il potere di colpire il lato piùsensibile dell’anima e permettere di sognare ad occhi aperti, rivivere momenti belli o tristi che sembrano immortali e mai passati. Questo è un album al quale sono molto affezionato, perché è l’esempio di quanto detto sopra.

E’ un concept generazionale, che descrive, manco a farlo apposta la giornata intera (due dischi che raffigurano Alba e Tramonto) di un adolescente che vive alla fine degli anni ‘80, che sa cosa sono stati e che intensità  hanno avuto, e ha coscienza che l’affacciarsi sul nuovo decennio sta facendo perdere un qualcosa, come una porta che si chiude per sempre. Gli anni passano e quelle famose giornate illuminate di un sole arancio, diventano man mano sempre piùbrevi, a causa di responsabilità  via via crescenti. Il tempo non è piùgoduto è tutto scorre troppo dannatamente in modo veloce. I tempi della scuola, il tempo degli innamoramenti e delle chiacchierate infinite sugli artisti musicali, credere nei sogni che magari coincidevano con qualche serata passata al massimo, credere di programmare un futuro attraverso una risata e una birra con una pacca sulla spalla, guardare l’alba e non essere stanchi, chiamarsi e parlare ore a telefono, sapersi raccontare e saper ascoltare”…

L’infinita tristezza che tutto quello che avevamo lascia spazio a pensieri e problemi quotidiani, alla velocità  di informazioni e la loro diffusione, la bellezza della sofferenza dell’attesa che lascia il posto all’insignificante immediatezza. Il tutto poco desiderato perché facilmente raggiungibile. Questo è un lavoro non solo musicale, ma va al di là  per narrazione e complessità  compositiva e visionaria.

THE MELLON COLLIE AND THE INFINITE SADNESS è diventato per me, quel portagioie dove tengo nascosti tutti i miei ricordi, e quando la realtà  diventa troppo pesante da sopportare, quando quella barca di legno cha ho creato pian piano è in un mare in tempesta, decido di riaprirlo con quelle chiavi che ho custodite nel cuore. In questo modo avrò una certezza, quella di respirare nuovamente quel vento di incoscienza, quello di riassaporare i profumi che mi hanno accompagnato nel tragitto e che mi aiuteranno sempre ad andare avanti.

INFINITO, IMMENSO, UN CAPOLAVORO SENZA TEMPO.

Tracklist:

Disco 1
Lato A
Dawn
Mellon Collie and the Infinite Sadness
Tonight, Tonight
Thirty-Three
In the Arms of Sleep
Take Me Down

Lato B
Tea Time
Jellybelly
Bodies
To Forgive
Here Is No Why
Porcelina of the Vast Oceans

Disco 2

Lato A
Dusk
Bullet with Butterfly Wings
Thru the Eyes of Ruby
Muzzle
Galapogos
Tales of a Scorched Earth

Lato B
Twilight
1979
Beautiful
Cupid de Locke
By Starlight
We Only Come Out at Night

Disco 3

Lato A
Midnight
Where Boys Fear to Tread
Zero
An Ode to No One
Love
X.Y.U.

Lato B
Starlight
Stumbleine
Lily (My One and Only)
Tonite Reprise
Farewell and Goodnight
Infinite Sadness

Band:
Billy Corgan – voce, chitarre, piano, mellotron
James Iha – chitarra, voce
D’arcy Wretzky – basso, voce
Jimmy Chamberlin – batteria, voce

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