2024 – Inside Out
Invecchiare in modo dignitoso, coerente ed artisticamente rispettabile è possibile. Steve Hackett asseconda il passare del tempo senza l’affanno di chi è costretto a remare controcorrente, regalandoci così il primo concept album dai tempi di The Voyage Of The Acolyte (1975).
Il chitarrista, con costruttiva fedeltà alla propria storia, mostra un convinto disinteresse per la contemporaneità e ciò, paradossalmente, basta a trasportare l’album verso un non luogo nel quale qualsiasi tentativo volto a rivelarne la precisa collocazione temporale diventa felicemente impossibile. The Circus And The Nightwhale non solo accetta i propri limiti ma, anzi, li abbraccia in modo così convinto e sincero da convertirli in pregi.
Il bulimico ricorso al vocabolario prog del suo autore tradisce uno spudorato orgoglio, ampiamente giustificato. Purtroppo non tutti gli ingranaggi riescono a scivolare con la dovuta fluidità e l’ascoltatore, a tratti, si ritrova a dover gestire un vago senso di fatica, con annesso calo dell’entusiasmo, dovuto ad una scrittura non sempre al livello dell’ambizioso impianto immaginato da Hackett.
Pretendere di più sarebbe tanto ingenuo quanto ingeneroso.
6.8/10
Track Listing:
1. People Of The Smoke
2. These Passing Clouds
3. Taking You Down
4. Found And Lost
5. Enter The Ring
6. Get Me Out!
7. Ghost Moon and Living Love
8. Circo Inferno
9. Breakout
10. All At Sea
11. Into The Nightwhale
12. Wherever You Are
13. White Dove
Line-up:
Steve Hackett – chitarra, mandolino, armonica, percussioni, basso
Nad Sylvan – voce
Amanda Lehmann – voce
Roger King – tastiere, programmazione e arrangiamenti orchestrali,
Rob Townsend – sax
Jonas Reingold – basso
Craig Blundell – batteria
Special guest:
Malik Mansurov – tar
John Hackett – flauto
Benedict Fenner – tastiere
John Hackett – flauto
Nick D’Virgilio – batteria
Hugo Degenhardt – batteria
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