A distanza di due anni superata la terribile pandemia da Covid-19, il Druso ha nuovamente l’onore di ospitare venerdì 4 novembre 2022 un tassello fondamentale del rock mondiale, stiamo parlando dell’inossidabile CHRIS SLADE ex batterista dei mitici AC/DC, che si esibirà con il suo progetto THE CHRIS SLADE TIMELINE nato nel 2012 in onore del suo mezzo secolo di carriera, durante la quale ha collaborato anche con mostri sacri come Jimmy Page, David Gilmour, Gary Moore, Michael Schenker, Uriah Heep, Asia e molti altri. Ad accompagnarlo in questa serata organizzata dalla Good Music, abbiamo tre band scelte dal vasto panorama underground italiano, i THE VOURTICOUS, i VIOLET BLEND che già gli fecero da supporto nel 2020, infine i RUN CHICKEN RUN tutti pronti a scaldare la serata in attesa del grande headliner.

THE VOURTICOUS

 

La serata ha inizio con i THE VOURTICOUS nati a Torino nel 2019, purtroppo come succede spesso i Italia quando la prima band sale sul palco il numero dei presenti è sconfortante, ma per entrare nel giusto mood i nostri rompono il silenzio sulle note di Rocker degli AC/DC, incuriosendo i pochi presenti che si raccolgono nella sala.

 

Il trio ha all’attivo il debut album Real And Pure pubblicato nel 2021 e secondo disco 2, ma visto il poco tempo a disposizione concentrano il repertorio sul primo disco e degli inediti, facendoci assaggiare il loro rock’n’roll basato sugli accattivanti riff colorati da frizzanti assoli ad opera del frontman “BrutusVox” Caroli, accompagnati dalle solide linee di basso apportate da Alessandro Casotti, mentre Carlo Caprioglio sostiene il sound picchiando su piatti e pelli con grinta e precisione, infine “BrutusVox” sfoggia una vocalità profonda e grattata e nei cori è aiutato dai compagni. La loro tenuta di palco è sacrificata della maggior parte dello spazio occupato dalla batteria di Chris Slade, “BrutusVox” s’impegna a interagire con i presenti i quali apprezzano il loro rock’n’roll genuino ripagando ogni pezzo applaudendo, visto il taglio di un pezzo dal set con Slow Down terminano l’esibizione, dimostrandosi una buona band d’apertura con tutte le carte in regola per continuare a produrre del sano rock’n’roll, rimaniamo in attesa dell’uscita del loro terzo disco.

Setlist:
Rocker (AC/DC cover)
21 Century Blues
Firepower (inedito)
Your Train
Sympathy For The Devil (Rolling Stones cover)
Today I’m Jaded (inedito)
Hard Live (inedito)
Slow Down

 

VIOLET BLEND

La serata prosegue con i VIOLET BLEND nati nel 2014 a Firenze, che fanno di nuovo compagnia a Chris Slade, forti della pubblicazione del secondo disco Demons sul quale si baserà l’esibizione, la quale inizia con l’entrata del batterista che introduce Rock DJ prima traccia del disco, raggiunto dai compagni danno una scossa al pubblico leggermente aumentato. La loro formazione è un trio con il chitarrista turnista Edgard Hamnett che purtroppo stasera non è presente, quindi le parti di chitarra che costituiscono potenti riff e assoli alternative metal sono registrati in base, seguite parallelamente dalle corpose linee di basso tracciate da Ferruccio Baroni, mentre Michel Agostini conferisce a ogni pezzo una marcia in più scalpitando su piatti e pelli, il sound è completato dalla voce potente ed estesa della frontwoman Giada Celeste Chelli, la quale con dinamicità e carisma tiene testa al modesto pubblico cercando di renderlo più partecipe. Con il procedere dell’esibizione la risposta del pubblico diviene più calorosa, anche l’inedito Voices In My Head che sarà presente sul futuro disco riscuote buon successo. Come i precedenti The Vourticous anche il loro set viene tagliato di un pezzo, i nostri chiudono in bellezza con una vera chicca ovvero La Donna Immobile (tratta dal terzo ed ultimo atto di Rigoletto di Giuseppe Verdi), rifatta nel loro stile come iniziativa promossa da loro stessi con il patrocinio del Comune di Firenze, con lo scopo di sostenere AIDOS (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo) con la collaborazione della Biblioteca Riccardiana di Firenze e del Teatro Verdi-Fondazione ORT di Firenze. Accompagnati da meritati applausi per la grintosa performance, i VIOLET BLEND ai quali auguriamo il meglio per la lavorazione del terzo disco, possono lasciare il palco all’ultimo special guest.

Setlist:
Rock DJ
A Part Of Me
He Said He Was Pregnant
In Mezzo ai Folli
Pray
Voices (inedito)
Earth
La Donna Immobile

 

RUN CHICKEN RUN

Siamo giunti al terzo e ultimo special guest loro sono i RUN CHICKEN RUN portatori sani di hard’n’heavy, che prendono posizione sul palco partendo diretti con l’inedito Kill The Coffee, rapidamente i riff e assoli taglienti scaturiti dalle sei corde di Michele Montesi e Leonardo Piccioni dilagano nel locale, amalgamati dalle dure linee di basso da parte di Paolo Scarabotti, mentre alla batteria la new entry Mattia Bastari pesta su piatti e pelli senza sosta. Il loro sound energico che riscalda la platea più numerosa ben si abbina alla voce di Michele, il quale oltre ad essere un buon chitarrista da lustro a un urlato sporco e ben marcato. Dalla nascita nel 2014 hanno pubblicato due dischi, ma stasera alternano solo pezzi del debut album Open The Grill e inediti, in generale il loro sound miscelato alla forte tenuta di palco nonostante lo spazio ristretto, riscalda l’atmosfera e il pubblico risponde positivamente, inoltre Michele per aumentare l’interazione scende dal palco suonando e gironzolando per la platea. Anche l’esibizione della band di Ancona giunge al termine con Run Chicken Run, raccogliendo applausi per aver dato alla serata un ulteriore spinta, possono tirirarsi degnamente per aver spianato la strada al tanto atteso headliner, rimaniamo in attesa del prossimo disco attualmente in lavorazione, che a giudicare dagli inediti appena ascoltati sarà di alto livello.

Setlist:
Kill The Coffee (inedito)
We’re Gonna Rock You
Guitar And Sex
Big Balls (inedito)
Take It Hard (inedito)
Final Rollercoaster (inedito)
Run Chicken Run

 

THE CHRIS SLADE TIMELINE

Rockettari e rockettare dopo queste esibizioni made in Italy siamo giunti al piatto forte della serata, la platea abbastanza piena attende impaziente il grande ospite, durante il cambio palco la tensione cresce e finalmente ecco nell’euforia generale, il formidabile CHRIS SLADE prendere posizione alla mastodontica batteria, seguito dai suoi fedeli compagni ecco la THE CHRIS SLADE TIMELINE al completo, che senza indugi attaccano con Dirty Deeds Done Dirt Cheap infiammando il locale. Ovviamente data la celebrità di CHRIS il repertorio è basato quasi interamente sugli AC/DC, le cui canzoni esaltano il pubblico dai fans old school ai più giovani, impossibile non scatenarsi con pietre miliari come You Shook Me All Night Long, Back in Black e Hells Bells, suonata da musicisti di altissimo livello a cominciare dal chitarrista James Cornford le cui mani si districano con scioltezza tra riff tempestosi e assoli fulminanti, affiancato dal secondo notevole chitarrista Michael Clark, la ritmica è ben solidificata dalle tonanti note di Mark Veitch Godden al basso, in fine il massiccio frontman Bun Davis con le sue corde vocali ben affilate onora Brian Johnson con il suo falsetto graffiante, ma senza dubbio il pubblico è in totale adorazione per Mr. CHRIS SLADE, vero e proprio motore della TIMELINE, con incorporato un metronomo e un bilanciatore di potenza variabile a seconda dei pezzi. Infatti nel repertorio non mancano le cover degli artisti con i quali l’artista ha collaborato, tra le quali Blinded by the Light (Bruce Springsteen), July Morning (Huriah Heep) e Confortably Numb (Pink Floyd) magistralmente eseguite, dove alla voce subentra Steve Glasscock dalla voce calda e pulita e Michael si destreggia abilmente tra chitarra e tastiera. Pezzo dopo pezzo l’entusiasmo cresce sfociando anche in momenti di leggero moshpit, la sinergia tra i componenti è costante e degno di nota il potere di coinvolgimento da parte di Bun, che dopo vari tentativi convince il pubblico intimidito dalla sua mole a prenderlo al volo quando salta dal palco. Quando ci si diverte il tempo vola e tra urla, appalusi e cori purtroppo giungiamo al finale dove gli inconfondibili colpi di CHRIS introducono l’immancabile Thunderstruck cantata all’unisono, dopodiché si ritirano per una meritata pausa. Ma per la gioia dei fans tornano all’attacco con altri due pezzi, ovvero The Razor Edge e la famigerata Highway To Hell che scatena il delirio finale, posso confermare che il ritorno della THE CHRIS SLADE TIMELINE è stato un gran successo, l’unica nota spiacevole rispetto all’esibizione passata è stata la mancanza dell’assolo di batteria che tutti si aspettavano, comunque la loro adrenalina ha contagiato l’intero audience, che acclamando a gran voce accompagna l’uscita di scena di questo mostro del rock e compagni.

Un’altra grande serata al Druso è giunta al termine, sinceri complimenti ai THE VOURTICOUS, VIOLET BLEND e RUN CHICKEN RUN per l’impegno e la professionalità dimostrati ma soprattutto il cuore nel suonare e intrattenere al meglio il pubblico. Un inchino alla potenza e bravura della THE CHRIS SLADE TIMELINE che hanno fatto cantare e saltare dalla prima all’ultima nota, infine un grande ringraziamento alla Good Music e allo staff del Druso per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!!!

Setlist:
Dirty Deeds Done Dirt Cheap (AC/DC cover)
Big Gun (AC/DC cover)
Blinded by the Light (Bruce Springsteen cover)
You Shook Me All Night Long (AC/DC cover)
July Morning (Huriah Heep cover)
Sin City (AC/DC cover)
Parisienne Walkways (Gary Moore cover)
Hells Bells (AC/DC cover)
Kashmir (Led Zeppelin cover)
Back in Black (AC/DC cover)
Confortably Numb (Pink Floyd cover)
Thunderstruck (AC/DC cover)

Encore:
The Razor Edge (AC/DC cover)
Highway To Hell (AC/DC cover)

 

 

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