Un concerto davvero indimenticabile quello che si è svolto questa sera, 24 Maggio 2024, all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), prima data italiana del Seasons Tour che precede quella all’Inalpi Arena di Torino prevista per il giorno successivo. Dopo essere mancati un bel po’ dal nostro paese e aver pubblicato il loro ultimo album It’s the End of the World but It’s a Beautiful Day, sapevamo già che quello di stasera sarebbe stato uno spettacolo da non perdere assolutamente.

L’apertura del concerto è stata affidata alla band Jagwar Twin, nata da un’idea del cantautore americano Roy English. Il set che hanno allestito ha fatto alzare molti spettatori dai loro posti e scaldare a dovere anche chi è nel parterre. Un inizio divertente e vivace, anche se un po’ monotono a livello musicale, ma è comunque riuscito a tenerci attivi e pronti agli headliner che sarebbero arrivati poco dopo la fine della sua performance. Un artista da tenere d’occhio, senza dubbio.

Appena le luci si abbassano e l’attesa del pubblico raggiunge l’apice, ci accorgiamo all’improvviso che il buon Jared Leto ed il fratello Shannon avevano scelto di fare il loro ingresso direttamente dal lato est delle gradinate, accompagnati dalle urla e la sorpresa di tutti i fortunati che avevano il posto assegnato proprio in quel settore. Con questa entrata ad effetto, i Thirty Seconds to Mars salgono sul palco dell’Unipol Arena più carichi che mai, dando inizio al concerto con Up in the Air, infiammando immediatamente il pubblico. Il palco è uno spettacolo visivo: dietro di loro, una gigantesca struttura triangolare, che ricorda l’emblema della band, domina il palco, esaltando il tema futuristico e ultraterreno dello spettacolo e fungendo da grande schermo LED che mostra immagini e video, spaziando dall’arte astratta ai frame di alcuni dei loro videoclip più famosi, in sincronizzazione perfetta con la musica. Giochi pirotecnici e luci laser si aggiungono alla grandiosità, creando un’esperienza multisensoriale unica nel suo genere. L’energia nell’arena è palpabile e subito dopo Kings And Queens ha fatto cantare il pubblico all’unisono, creando un’atmosfera ancora più stimolante rispetto alla versione registrata. Jared Leto, da sempre frontman carismatico, ha affascinato il pubblico non solo con la sua voce ma, soprattutto, con la sua presenza scenica. Inizialmente vestito con mantello, gilet in pelle e occhiali a schermo, interagisce spesso con la folla; ad un certo punto decide addirittura di far salire tutti i fotografi sul palco per fargli fare degli scatti di lui con il pubblico. Ma questo è solo uno dei tanti momenti indimenticabili vissuti dai loro fan, che di sicuro non si aspettavano di essere chiamati anche loro sul palco a cantare e ballare dietro di lui. Condivide aneddoti, scherza parlando un italiano forzatissimo riguardo ad una “prescrizione” del medico che non gli avrebbe permesso di presentarsi a cantare qui davanti a noi stasera, con tanto di mano “a coppino” per far vedere di averlo mandato a quel paese. Tutte performance da vero premio oscar che hanno creato un senso di comunità e connessione, elevando la performance oltre la semplice musica. La scaletta è un viaggio ben realizzato attraverso la discografia della band, bilanciando i successi più recenti come Walk on Water e Rescue Me con i preferiti dai fan come From Yesterday e This is War. Ogni canzone è accompagnata da straordinari effetti visivi, da elaborati spettacoli di luci a fantastici spettacoli pirotecnici, che miglioravano l’esperienza complessiva. La batteria di Shannon Leto è precisa ed energica, fornendo una solida spina dorsale alla performance. L’aggiunta del lavoro di chitarra di Tomo Milicevic, sebbene abbia lasciato la band nel 2018, si sente ancora attraverso elementi preregistrati, mantenendo il suono caratteristico della band. La versione acustica di Alibi, in cui la voce cruda ed emotiva di Jared è stata al centro della scena, ha creato un momento intimo ed emozionante, seguito subito dopo da una Capricorn eseguita all’improvviso su richiesta di un fan, che ha lasciato il cantante sorpreso nel vedere tutta l’arena cantarla insieme a lui. L’esecuzione di A Beautiful Lie e The Kill (Bury Me) evoca le radici emo/post-hardcore della band, con tanto di videoclip ufficiali sullo sfondo che hanno fatto tornare quattordicenne anche la sottoscritta. Anche in questo caso Leto pensa bene di far salire sul palco il buon Peppe, un fan che si è fatto notare sventolando un cartello con su scritta la richiesta di poter suonare The Kill sul palco con lui… e così è stato. Non da meno poteva essere la conclusione di questo concerto memorabile, con l’epica performance di Closer to the Edge che ha fatto saltare e cantare tutti i presenti, incapsulando lo spirito euforico dell’intera serata.

Così, i Thirty Seconds to Mars ci hanno offerto una performance magistrale che è stata sbalorditiva sia dal punto di vista visivo che sonoro. La combinazione tra la leadership carismatica di Jared Leto, l’eccezionale musicalità della band e la produzione di alto livello hanno reso la serata indimenticabile; il tutto è stato una testimonianza della loro evoluzione come band e del loro legame incrollabile con il pubblico. Per i loro fan più accaniti, questo concerto ha ricordato il motivo per cui si sono innamorati della band. Per i nuovi arrivati, è stata un’introduzione spettacolare all’energia e alla maestria che li contraddistinguono.

 

Setlist Thirty Seconds To Mars

Up in the Air
Kings and Queens
Walk on Water
Rescue Me
Seasons
Hail to the Victor
Hurricane
This Is War
Alibi (Acustica)
From Yesterday (Acustica)
Capricorn (A Brand New Name) (Acustica, su richiesta)
Attack (Acustica)
Night of the Hunter
City of Angels
A Beautiful Lie
Attack

Encore

Stuck
The Kill (Bury Me)
From Yesterday
Closer to the Edge

 

Testo di Valentina Ricci

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