Thrash Fest… Magnifica edizione che vede il tour itinerante, 24 date in 24 giorni, approdare all’Estragon di Bologna in una freddissima giornata di metà dicembre… Quattro band on stage, tre delle quali con un glorioso passato e un fulgido presente… Kreator, teutonici portavoce della triade tedesca del thrash instancabile ed ultra potente, Exodus, da San Francisco, gruppo fondamentale della scena estrema, Death Angel, anche loro di San Francisco, strepitosa band che nella metà degli anni 80 ha sconvolto per età e qualità il thrash mondiale e Suicidal Angels, giovani greci, che hanno il compito di aprire per i mostri sacri!!!
La giornata è, e sarà , lunga… Mi ritrovo all’Estragon molto presto perchè devo intervistare i membri dei tre ‘grandi’… fa freddo, molto freddo ma alcuni fan già sono presenti all’ingresso del backstage per incontrare i beniamini e cercare di carpire uno sguardo, un saluto e, perchè no, fare due chiacchiere con loro… l’atmosfera e quella giusta. Incontro dei ‘colleghi’ con i quali comincio a scambiare impressioni ed esperienze nell’attesa di poter incontrare Mille Petroza, Mark Osegueda e Tom Hunting…
Dopo un ricco panino, accampagnato dalla classica birra, rientriamo nel locale dove sta per iniziare il concerto e i Suicidal Angels che salgono sul palco poco prima delle 20:00… Bella prestazione del quartetto, di certo meglio dal vivo che in studio… Otto brani tiratissimi della loro breve carriera, dall’album dello scorso novembre “Dead Again” la maggior parte con una puntatina al precedente “Sanctify the Darkness”… bravi…
Dopo il solito veloce check è l’ora dei Death Angel… Che band, che grinta, che potenza… Davvero incredibili sul palco, una macchina di puro thrash fatto di energia e sofisticata determinazione… Cinque animali da palcoscenico che offrono on stage tutta la loro rabbia che si contrappone alla loro pacatezza ed umiltà della vita reale. Uno spettacolo ottimo, direi, fatto di passione e carica. Probabilmente i migliori della serata e non solo a parer mio. Difficile, per il così limitato tempo a disposizione, proporre una setlist che possa racogliere il meglio del meglio della band californiana, ma comunque dall’ultimo “Relentless Retribution” i brani “I Chose the Sky” (che apre il concerto), “Claws In So Deep”, “Truce” e “River of Rapture”; “Buried Alive”, dal precedente “Killing Season” e poi la storia: “Evil Priest”, “The Ultra-Violence”, “Mistress of Pain” dall’intimenticabile “The Ultra-Violence” album di debutto, “Seemingly Endless Time” dal terzo atto della band, “Thrown to the Wolves” magnifica chisura dello show, brano tratto da “The Art of Dying”… Entusiasmante…
Il pubblico è super caldo… i fan si scatenano minuto dopo minuto, mosh pit continuo, ragazzi che vengono sollevati e trasportati verso il palco, servizio d’ordine in continua allerta pronta a prelevare i piùscatenati allontanadoli dallo spazio sotto il palco… insomma un bel successo, una bella intensità anche da parte del pubblico che non si tira indietro di fornte i propri beniamini… se fosse stato diversamente allora non sarebbe stato un concerto thrash!!!
Quando arrivano gli Exodus sul palco, il boato dell’Estragon esplode ancora di più. Che band!!! Non un attimo di pausa, non un secondo per pensare. Solo intensità sonora, sudore ed ovviamente thrash… Gary Holt è spasso sul palco, sempre sorridente, autentico leader di una band stravolta dal tempo… Bella prestazione e tanto calore… Come non giore nell’ascoltare brani come “A Lesson In Violence”, “Bonded By Blood”, “War Is My Shepherd”, “Blacklist”, “Strike Of The Beast”, “Blacklist”, “Deathamphetamine”, afficancati da “The Ballad of Leonard and Charles”, “Beyond the Pale” e “Good Riddance” iniziali e conclusive song dal’ultimo “Exhibit B: The Human Condition”…
E concludiamo con i Kreator… Mille mi confessa di non essere molto in forma a causa dei numerosi concerti senza avere un attimo di pausa e a causa di un po’ di febbre e raffreddore… ma quando lo vedo sul palco mi rendo conto che la sua prestazione, e quella dei suoi compagni di avventura, sarà di certo memorabile… potenti, cattivi e violenti. Il palco è tutto loro, tra scalette che portano i compenenti ad affiancarsi alla batteria di Jürgen ‘Ventor’ Reil e fumo e colori rossi accesi lo show sembra davvero incredible. Bella la prestazione del gurppo di Essen che conficca immediatamente i proprio artigli nelle menti dei numerosi fan presenti… Un concerto degno di questo nome, uno spettacolo degno dei Kreator. Tutto perfetto, insomma ed il thrash teutonico ha ancora tanto da dire ed i Kreator sono degni rappresentanti e fieri portavoce della visione europea di questo genere… Dopo l’intro (The Patriarch) e “Violent Revolution” è tempo per il nuovo “Hordes of Chaos (A Necrologue for the Elite)”, dall’album “Hordes of Chaos” da cui vengono proposti anche “Amok Run” e “Destroy What Destroys You”. E poi la grande storia che passa da “Pleasure to Kill”, “Endless Pain”, “Terrible Certainty”, “Coma of Souls”, “Voices of the Dead”, “Enemy of God”, “Phobia” per concludere il tutto con i tre bis “The Pestilence”, “Flag of Hate” e “Tormentor”… Una botta!
Thrash Fest… uno schiaffo sonoro totale…
E vorrei concludere con un saluto. Il primo è a Mark Osegueda, grande singer e grande uomo, il secondo va agli amici che spesso incontro durante i concerti, in particolare Alberto e Alessandra ed ai nuovi amici Marco di Spazio Rock e il mitico Maurizio… grandi!!!!
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