Lo Skogsröjet è uno dei festival estivi svedesi piùamati, che di anno in anno si sta sempre piùingrandendo, da quando nel lontano 2006 si è svolta la prima edizione come giornata singola e dal 2010 come un festival di due giornate. Ha luogo a Rejmyre, nella contea svedese di à–stergötland, e ha come protagonisti diversi nomi che calcano le scene europee e mondiali.

Corposo bill anche quest’anno, la giornata che mi ha vista protagonista è stata quella di venerdì 4/8, dove si sono esibite alcune delle band che piùmi sono care. Mi soffermerò a parlare di alcune di loro, forse non i nomi piùcorposi ma, come si suol dire, diamo largo ai giovani.

Arriviamo intorno alle 12, mentre si stanno esibendo i Forever Still, band danese guidata dalla voce della bella Maja Shining, che ha pubblicato l’album di debutto lo scorso ottobre ed è stata in tour con i nostrani Lacuna Coil. La performance della band è buona, da approfondire.

Mentre sul Crystal Rock Stage si esibiscono i Narnia, ci avviciniamo alle transenne del Bandit Stage, dove si stanno preparando gli Smash Into Pieces, una delle piùinteressanti realtà  del panorama alternative rock svedese, con all’attivo tre album, di cui l’ultimo, “Rise and Shine”, uscito lo scorso gennaio, ha ottenuto un ottimo riscontro di pubblico. La band è stata recentemente in tour come supporto agli Amaranthe, tour che ha toccato anche l’Italia per una data al Live Club di Trezzo e chi c’era ha già  potuto assistere a uno show carico di adrenalina, come quello che riprongono in questa sede, con molti brani estratti dall’ultimo lavoro. Rispetto alle prime volte che li avevo visti, al posto di una classica batteria abbiamo una consolle dove si erge l’Apocalypse DJ, mentore e leader della band di à–rebro. I ragazzi dimostrano di avere un gran talento e il pubblico li adora, canta e balla a ogni canzone, nonostante la pioggia che a fine esibizione scende copiosa ma non gli impedisce di dimostrare il suo affetto nei confronti dei cinque ragazzi sul palco. Circa 45 minuti di set al termine del quale la band saluta il pubblico e lo invita a una breve signing session al merchandise. Gli Smash Into Pieces saranno in tour a ottobre in Italia per due date, sabato 14 al Circolo Colony di Brescia e domenica 15 al Traffic di Roma. Io vi consiglio vivamente di non perdere l’occasione di lasciarvi travolgere dalla loro musica.

Dopo aver salutato i ragazzi ed esserci asciugate dalla pioggia (il tempo è variabile, un secondo sei in canottiera col sole cocente, quello dopo diluvia”… ma da vere e veri rockers, poncho alla mano, affrontiamo la giornata col sorriso) è ora di uno spuntino e una birra fresca (per me sidro svedese, lo avete mai bevuto? Ahhh io lo adoro!). Siamo nell’area VIP e dalla collinetta del backstage scorgiamo Jocke degli Hardcore Superstar che fa ginnastica. E’ appena giunta la notizia che la band non si esibirà  prima di Malmsteen sul Bandit Stage come da piano originale, ma c’è stato un cambio di programma e l’esibizione è stata anticipata sul Crystal Rock Stage prima dei D.A.D, per un capriccio di Malmsteen. Tralascio i commenti personali sull’accaduto, ma l’amarezza è grande. Nel frattempo sul Crystal Stage si stanno esibendo i Loudness. La band giapponese dimostra di avere ancora una grande energia sul palco, Akira Takasaki alla chitarra e Minoru Niihara alla voce guidano e dominano l’esibizione. E il pubblico li acclama a gran voce.

Dopo aver incontrato qualche amico, sorseggiato altro sidro/birra, aver incontrato e salutato per caso Jocke e Vic degli Hardcore Superstar, ci riavviciniamo al Crystal Rock Stage dove i roadies stanno preparando il palco per l’esibizione degli Amaranthe. La band ha sicuramente guadagnato con l’acquisto di Nis Molin (Dynazty) alla voce e finalmente ha nuovamente una line-up completa. Nils è un ragazzo dal talento straordinario e senza dubbio una delle voci piùbelle nel panorama rock attuale. La chimica con Elize Ryd e Henrik Englund è evidente già  dal primo brano, la band conquista il pubblico numeroso accorso per l’esibizione, nonostante la pioggia, e l’ora di concerto scorre via in un baleno. E’ la seconda volta che assisto a un live degli Amaranthe e questa volta rimango decisamente folgorata, sono concentrata sulla musica, sui testi e, lo ammetto, ammaliata dalla bellezza e dalla voce di Nils ed Elize. La band sarà  in tour in Europa il prossimo ottobre/novembre e in particolare in Italia il 25 ottobre a Parma al Campus Industry.

E mentre sul Bandit Stage si esibiscono i Last In Line, la cui scaletta prevede principalmente una serie di cover, noi teniamo salda la prima fila per gli Hardcore Superstar, che nonostante il cambio di palco preparano uno show coi fiocchi. Non mancheranno infatti botti, coriandoli, effetti speciali, fuochi d’artificio e l’”Hardcore Superbar”, per celebrare i 10 anni di presenza al festival. Sul palco salgono anche mogli e figli, nonché le vincitrici del concorso indetto dalla band, che ha regalato a una fortunata fan e sua accompagnatrice la possibilità  di conoscere i quattro beniamini e passare del tempo con loro. La scaletta è anch’essa piena di sorprese, si parte con “Kick On The Upperclass” e oltre ai classici come “Wild Boys”, “My Good Reputation”, “Touch The Sky”, c’è spazio per delle chicche: “Hateful”, “Liberation”, “Dear Old Fame” e “Sensitive For The Light”, un brano che non sentivamo live da non so quanti anni. Pelle d’oca, emozione sui volti non solo dei fan ma degli stessi musicisti, Martin infatti ci dirà  poi che aveva le lacrime agli occhi sul palco. Non manca nemmeno il classico siparietto su “Last Call For Alcohol” con Jocke che invita tutta la prima fila sul palco per uno shot di Jà¤germeister; si chiude con “We Don’t Celebrate Sundays”, durante la quale il backdrop scivola giùe viene sostituto da un “omaggio” a Malmsteen (i ragazzi non devono averla presa molto bene”…). C’è tempo per un bis, “Above The Law”, a concludere uno dei concerti piùbelli a cui ho assistito (e vi assicuro che sono tanti), a livello musicale, emozionale e scenografico. Noi li aspettiamo in Italia a novembre per tre date: 10 al Live Club di Trezzo sull’Adda, 11 al New Age di Roncade e 12 all’Orion di Roma, in compagnia di Fozzy, The Last Band e Madame Mahyem.

Le emozioni che mi ha lasciato il live del mio gruppo preferito mi inducono a una pausa, la temperatura comincia a scendere e ci ripariamo in una tenda dove offrono caffè e tè gratis per riposare un po’, prima dell’esibizione dei D.A.D. Anche la band danese prepara uno show coi fiocchi, presentando alcuni dei brani piùclassici, tra cui la bellissima “Sleeping My Day Away”. Non mancano i siparietti del bassista Stig Pedersen, che si presenta con una tuta da aviatore e i cui bassi hanno forme particolari. Gran bello show.

Malmsteen è il solito Malmsteen, assistiamo a qualche brano ma lo scherzetto fatto agli Hardcore distoglie l’attenzione dalla sua esibizione. Non sarà  professionale, ma credo che in questo mondo anche le dive ogni tanto dovrebbero mostrare piùumiltà , fare meno capricci e fare quello per cui sono pagati e amati e desiderati dai fan, senza troppe pretese.

Chiudono la giornata i Liv Sin, la band capitanata dalla bella Liv, con il suo progetto solista dopo lo scioglimento dei Sister Sin (sul nostro sito potete leggere recensione del disco d’esordio nonché intervista). Nonostante l’ora tarda (è l’una passata), il pubblico è presente e attivo fino alla fine.

Ricorderò lo Skogsröjet non solo per le esibizioni delle band, ma anche per l’atmosfera, l’organizzazione impeccabile, nessun ritardo, nessun intoppo e le emozioni che mi ha lasciato. Finalmente dopo tanti anni sono riuscita ad esserci e sono sicura che questa non sarà  l’unica e ultima volta.

 

 

 

 

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2 Comments

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    Elena Rock, grazie della recensione! ti seguo sempre con piacere, i tuoi articoli fanno vivere l’evento anche a chi non ha potuto esserci! grazie e continua così!

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      Elena Rock Reply

      Grazie mille Ivano!! Lo scopo è proprio quello 🙂 Rock on! \m/

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