2022 – Napalm Records

A distanza di tre anni dal precedente “Walk the Sky”, esce “Pawns & Kings“, settimo album degli amatissimi (anche in Italia) Alter Bridge. Nel frattempo Myles Kennedy si è dedicato alla sua carriera solista e a “Slash featuring Myles Kennedy & The Conspirators” e Mark Tremonti ai suoi “Tremonti” ed un disco dove tributa nientedimenoche Frank Sinatra.

Dieci composizioni composte quest’anno e prodotte insieme allo strafidato produttore Michael “Elvis” Baskette. Il lavoro è sicuramente molto compatto e granitico. Sicuramente molto duro e con chiare influenze dei primi Metallica ed alcune sonorità grunge alla Soundgarden periodo “Badmotorfinger”. Ovviamente rivisitati e non clonati. Il risultato finale è un lavoro molto duro, che ha ben poco di commerciale. A breve potremo rivederli in Italia in un attesissimo concerto a Milano, insieme ad Halestorm e Mammoth WVH.

La band di Orlando è assai precisa nella pubblicazione dei suoi lavori e anche questo arriva dopo tre anni l’ultima composizione in studio. Fedeli a loro stessi, vogliono sperimentare anche quanto possano essere durissimi con le loro ritmiche. Ogni strumentista della band è un assoluto top-player e sicuramente esistono pochissimi gruppi, che possano vantare la loro bravura dal punto di vista puramente tecnico.

Un’anticipazione di quello che ci saremmo potuti aspettare da questo lavoro (uscito lo scorso Ottobre) era data dal singolo omonimo “Pawns & Kings“, che chiude il lavoro. Pezzo che inizia lentamente e con la voce di Myles quasi sussurrata e che si evolve in una cavalcata selvaggia dove Tremonti, Brian Marshall al basso e Scott Phillips, annientano ogni resistenza.

L’opener “This is War” è qualcosa di assai pesante nella sua struttura e decisamente ti fa “scapocciare” alla grande. I riff sono qualcosa di incredibilmente heavy e si rimane spazzati via da questo pezzo, che sembra quasi una continuazione negli Alter Bridge ,delle sonorità presenti per la sua band omonima “Tremonti”.

Non ci sono rallentamenti e le varie “Dead Among the Living”, “Silver Tongue”, “Sin After Sin” con i suoi splendidi tamburi iniziali continuano sulla falsariga dell’opener.

Assoluta protagonista è la voce inconfondibile di Myles Kennedy, che tocca ottave assurde per ogni comune cantante. Il ritmo cala per un attimo con “Stay“, semiballad cantata interamente da Mark Tremonti, che non delude proprio ed offre una prestazione di assoluto spessore.

Altro momento tranquillo da segnalare è “Season of Promise” e sicuramente da menzionare è la splendida “Fable of the Silent Son“, che con i suoi otto e passa minuti testimonia l’assoluta complementarietà della premiata ditta Kennedy &Tremonti.

Ovviamente non siamo di fronte ad una “Blackbird 2.0”, ma davanti ad un pezzo che è una piccola gemma. La sezione ritmica di Phillips e Marshall non sbaglia un colpo e “Last man standing ” ne è l’esempio. Questo lavoro non sarà un capolavoro come “AB III” o “Fortress”, ma è un gran bell’album e sicuramente saprà farsi apprezzare molto.

La band è più viva e vegeta che mai.

Mauro Brebbia.

Tracklist:
01. This Is War
02. Dead Among The Living
03. Silver Tongue
04. Sin After Sin
05. Stay
06. Holiday
07. Fable Of The Silent Son
08. Season Of Promise
09. Last Man Standing
10. Pawns & Kings

Band:
Myles Kennedy (voce, chitarra ritmica)
Mark Tremonti (cori, chitarra solista, voce solista in “Stay”)
Brian Marshall (basso)
Scott Phillips (batteria)

 

Mauro Brebbia
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