2024, 42 Records
Ammetto di avere un serio problema con gli album estremamente brevi. Mi riferisco, ovviamente, a lavori capaci di dimostrare un evidente spessore, in caso contrario, la concisione diventa un utile accorgimento per limitare i danni. Stillness, Stop: You Have A Right To Remember convince istantaneamente anche con 10 minuti in meno di quanti ne avrebbe forse meritati. Sei sono gli anni che lo separano dal raffinatissimo Two, Geography ma Any Other, al secolo Adele Altro (se ricordate un cognome diverso dimenticatelo, l’artista lo apprezzerà) non se l’è presa comoda. In mezzo ci sono stati una soundtrack (Tentativo, commento sonoro a Limoni, il fortunato podcast sul G8 di Genova realizzato da Annalisa Camilli), un album in tandem con Giulio Stermieri Yabai (Up For Grabs), un’escursione mainstream al seguito di M¥SS KETA e la collaborazione, ormai stabile, con Colapesce e Dimartino.
E’ giusto quindi parlare di assenza giustificata che oggi riannoda il discorso, sia in termini di linguaggio che di peso specifico, dal punto esatto in cui era rimasto. Tagliente ed intimo, timido ma autorevole, il songwriting di Adele non è poi così distante da quello di una Julien Backer più rurale, affascinata dalla schiettezza della prima Fiona Apple ma con minori tentazioni glamour. La coproduzione del fido Marco Giudici, oltre che lucida, è asciutta e contribuisce ad un risultato esaustivo e pertinente che, anche grazie ad un sapiente e sobrio impiego degli archi, non diventa mai inutilmente sovrabbondante.
Any Other (ma lo stesso discorso vale per Marta Del Grandi e per Daniela Pes) avrebbe tutto il diritto di aspirare a risultati a lungo raggio. Il suo non è un talento da provincia dell’impero. Buon per quelli della 42 Records che, ancora una volta, hanno indovinato la giusta dose tra fortuna e lungimiranza.
8/10
Tracklist:
1. Stillness,stop
2. Zoe’s Seed
3. Awful Thread
4. If I Don’t Care
5. Second Thought
6. Need of Affirmation
7. Extra Episode
8. Indistinct Chatter
Any Other:
Adele Nigro
Comments are closed.