Si è svolta la decima edizione del Beaches Brew festival presso l’Hana-Bi di Marina di Ravenna dal 5 all’8 giugno, tanti i musicisti che hanno festeggiato questo anniversario sotto la tettoia.

19 artisti (molti dei quali in prima italiana), 12 diversi paesi del mondo, per una line-up che riflette perfettamente l’approccio di ricerca trasversale, inclusivo e boundary crossing del progetto Beaches Brew, mai concentrato su un solo genere o espressione ma sempre aperto all’esplorazione delle diverse direttrici sonore del contemporaneo: dall’R&B intimo e sperimentale della producer losangelina Liv.e, il cui secondo disco Girl in the Half Pearl è Best new album di febbraio per Pitchfork, alle sperimentazioni tra calypso, soca e elettronica occidentale dell’angolana Pongo, nuova diva del Kuduro (genere di musica dance elettronica nato negli anni 80 in Angola dal mix tra musica locale e europea); dall’alt-folk rituale contaminato con la drone music degli irlandesi Lankum, prodotti da Rough Trade, all’icona del rap underground dell’east coast Billy Woods, fondatore dell’etichetta discografica Backwoodz Studioz e già membro di Armand Hammer, Super Chron Flight Brothers e The Reavers, oltre che autore di un album in coppia con Moor Mother. E ancora la miscela di pop, ambient e sperimentazioni della violoncellista guatemaleteca Mabe Fratti, che dal sorprendente esordio di Pies Sobre la Tierra (2019) al più recente Se Ve Desde Aquí (2022) ha saputo valorizzare in maniera straordinaria la lunga esperienza nella scena impro di Città del Messico; l’innovativo progetto Slauson Malone 1, a cavallo tra pop destrutturato, jazz e arte performativa, firmato dall’artista e musicista americano Jasper Marsalis, figlio del grande trombettista jazz Wynton; le folli contaminazioni tra death metal e tropicalismo firmate Chupame El Dedo, progetto collaborativo nato nel 2013 che vede coinvolti membri delle band colombiane Meridian Brothers e Romperayo; il country rock psichedelico della Rose City Band, creatura del visionario chitarrista di Portland Ripley Johnson, capace di evocare in maniera unica gli spazi aperti dell’ovest americano; gli olandesi Nusantara Beat, nel roster della svizzera Bongo Joe (label di riferimento del settore), con la freschezza del loro approccio psych folk band ispirato alle canzoni tradizionali indonesiane degli anni 60 e 70; il beat propulsivo del trio sudafricano  Phelimuncasi e del loro gqom, una potente miscela di house music nata nelle periferie di Durban nei primi anni 2010, magistralmente sintetizzata nel loro ultimo disco Ama Gogela (NyegeNyege 2022); il duo londinese O., che dalla sua base-studio di Peckham (sede di una delle comunità artistiche più attive della capitale inglese) ha portato a nuova forma l’accoppiata sax/batteria grazie all’utilizzo di pedali, amplificatori e strumenti digitali; le sperimentazioni tra garage, post-punk e shoegaze del neozelandese Dion Lunadon, chitarrista e cantante dei The D4 e istrionico bassista degli A Place To Bury Strangers, e il songwriting a tinte classiche, tra vene dark e aperture melodiche luminose, della cantautrice di Philadelphia Rosali; l’esplosione di generi (tra avanguardia, hyperpop, e post punk) del duo bolognese So Beast, usciti a marzo su Needn’t/La Tempesta con il terzo album BRILLA; l’originale esplorazione della dualità acustico/elettronico di Archivio Futuro, progetto guidato dal producer Lorenzo BITW insieme a Danilo Menna (drums) e Vittorio Gervasi (sax) a cavallo tra beat house, garage, jazz e prog-rock; infine, il groove di Dj Fitz , che ha chiuso come da tradizione il festival nella notte di giovedì 8 giugno sulla spiaggia dell’Hana-Bi questa decima edizione.

Il duo colombiano Chupame El Dedo, gli italiani So Beast, Eugenia Post Meridiem, Trust The Mask, Sleap-e, Archivio Futuro, e il classico dj set finale firmato dal britannico Dj Fitz completano il cartellone della decima edizione di Beaches Brew

Nato nel 2012 sulla spiaggia dell’Hana-Bi, stabilimento balneare sul litorale romagnolo, dalla sinergia del team di Bronson con un pool di curatori internazionale, Beaches Brew inaugura ufficialmente l’estate della musica in Italia, ma ha saputo affermarsi in questi dieci anni come uno dei boutique festival più amati e partecipati anche a livello europeo, punto di riferimento per quanto riguarda la sperimentazione e lo scouting di nuovi suoni da tutto il mondo: sul palco di Beaches Brewsi sono esibiti infatti tra gli altri, spesso per la prima volta nel nostro paese, King Gizzard, Courtney Burnett, Big Thief, Khruangbin, Comet is Coming, Neutral Milk Hotel, Ty Segall, The War on Drugs e Elijah Wood.

 

Fotogallery a cura di Emanuel Giordani

 

Archvio Futuro

 

 

 

O.

 

 

Nusantara Beat

 

 

 

Phelimuncasi

 

 

 

Pongo

 

 

 

Mabe Fratti

 

 

 

Dion Lunadon

 

 

 

Lankum

 

 

 

Rose city band

 

 

 

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