Morgan ha usato il palco del Concertone del Primo Maggio per lanciare un messaggio forte alla politica e al mondo della musica.
L’artista ha aperto il suo set con il brano “Sì, certo l’amore“, per poi dedicarsi a un elogio della musica italiana, sottolineando il suo valore universale e la sua importanza per la cultura italiana.
Morgan ha poi rivolto un appello alle istituzioni, chiedendo un maggiore riconoscimento e tutela per i lavoratori del settore musicale, spesso sottopagati e privi di garanzie legali. Ha definito la situazione attuale “indegna per l’Italia, inventrice della musica in tutto il mondo“.
Non è mancata una stoccata alla musica “dei rutti“, con un inedito che critica la banalità e la superficialità di alcuni brani che dominano le classifiche.
L’esibizione di Morgan, apparso su di giri, si è conclusa con un duetto con Noemi sulle note di “Altrove“, lasciando il pubblico con un messaggio di riflessione e un invito a valorizzare la musica italiana di qualità.
Ecco alcuni dei punti chiave del discorso di Morgan:
- Riconoscimento del valore e del contributo della musica italiana alla cultura mondiale.
- Critica alle condizioni di lavoro precarie e alla mancanza di tutele per i musicisti.
- Denuncia della bassa qualità di molti brani che attualmente vengono pubblicati e spinti al successo nelle classifiche.
- Invito alla politica a sostenere e valorizzare la musica italiana.
L’intervento di Morgan ha diviso il pubblico, raccogliendo sia applausi che critiche. Indubbiamente, però, ha acceso i riflettori su un tema importante e di grande attualità, stimolando un dibattito sul ruolo della musica nella società italiana.
Il suo disprezzo per buona parte della musica che viene proposta e prodotta negli ultimi anni non lo ha mai nascosto ed è una polemica che non perde occasione di alimentare.
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