Ammetto che negli ultimi anni il mio scetticismo dinanzi agli innumerevoli super-gruppi creati piùo meno a tavolino dalla Frontiers è aumentato. Una scelta aziendale che non mi ha mai convinto piùdi tanto, e infatti la qualità  della musica proposta nei dischi pubblicati dall’insieme di artisti già  affermati, non ha fatto altro che confermare questa mia idea.

Come sempre ci sono le eccezioni (una su tutti i Revolution Saints) e i Black Swan rientrano in questa categoria.
Già  ma chi sono i Black Swan? Robin McAuley (MSG, Grand Prix, Far Corporation), Jeff Pilson (Dokken, Foreigner, Dio), Reb Beach (Winger, Whitesnake) e Matt Starr (Mr. Big, Ace Frehley). Serve aggiungere altro? Grossi nomi, dall’illustre passato, che hanno ancora voglia di mettersi in gioco suonando liberamente quello che gli piace, almeno questa è l’impressione che ho avuto ascoltando ‘Shake The World’ il loro album di debutto.

Si parte con l’hard rock infuocato della title track brano trascinante che ci riporta un Robin McAuley in grande spolvero alla faccia delle sue sessantasette primavere, è davvero un piacere sentirlo così in forma, una delle migliori voci rock.
A seguire ‘Big Disaster’, ‘Johnny Came Marching’ e ‘Immortal Souls’, canzoni che da buone diventano ottime proprio grazie all’esecuzione dei musicisti coinvolti, è un piacere sentirli suonare.
Con Make It There si ritorna all’improvviso negli anni ottanta, un romantico episodio laccato al punto giusto e ancora una volta mi ritrovo a lodare Robin McAuley, che emoziona con la sua inconfondibile voce, uno dei pezzi migliori del disco.
Shake The World’ è un album frizzante e piacevole come dimostrano ‘She’s On To Us’, ‘The Rock That Rolled Away’ e ‘Long Road To Nowhere’ altri ottimi esempi di come l’hard rock abbia ancora molto da dire in quanto a energia e melodie da ricordare.
Dopo tanto ardore il finale spetta a ‘Divided/United’ e i ritmi si fanno piùpacati (almeno nella prima parte della song), delicate note di pianoforte fanno da sottofondo alla splendida voce di Robin, alla quale si aggiungono via via gli altri strumenti,

Shake The World’ ok non cambierà  la storia della musica, ma a differenza di tanti dischi prodotti in questi anni, che dopo un paio di mesi si dimenticano facilmente, è fatto di molta sostanza e di belle canzoni, un progetto che merita di avere piùdi un seguito discografico e tutta la vostra attenzione e considerazione.

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Tracklist
1. Shake The World
2. Big Disaster
3. Johnny Came Marching
4. Immortal Souls
5. Make It There
6. She’s On To Us
7. The Rock That Rolled Away
8. Long Road To Nowhere
9. Sacred Place
10. Unless We Change
11. Divided/United

Band
Robin McAuley – voce
Reb Beach – chitarra, cori
Jeff Pilson- basso, tastiere, cori
Matt Starr – batteria

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