Dopo 4 anni dall’ultimo album “Be Like the River”, i Devilskin pubblicano il terzo album della loro carriera intitolato “RED”. La giovane band neozelandese, composta da Jennie Skulander alla voce, Tony “Nail” Vincent alla chitarra, Paul Martin al basso ed il figlio Nic Martin alla batteria, è stata fondata nel 2010 e si è fatta conoscere al grande pubblico nel 2014 grazie ad un primo album studio assolutamente fantastico intitolato “We Rise”. Quest’album raggiunse il primo posto nella “Official New Zealand Music Chart” e rimase per ben 47 settimane nella chart oltre che ad essere certificato album platino dalla Recorded Music NZ nel marzo 2015. Nonostante anche il secondo album “Be Like the River” raggiunse la prima posizione in classifica, non suscitò lo stesso entusiasmo di “We Rise”. L’album era sicuramente di qualità  ma era estremamente difficile competere con un primo album davvero sensazionale.

Con “RED” i Devilskin tornano prepotentemente in scena. Un album piùheavy, piùricercato e pieno di riff estremamente accattivanti che accompagnano la splendida voce di Jennie Skulander sempre in grado di deliziarci con tutto il suo range vocale che va da un clean vocals melodico e sbalorditivo fino ad un growl potente e preciso.

L’album è decisamente sui livelli di “We Rise”, con un suono hard rock moderno che entusiasma e convince. La band riesce infatti ad essere creativa ed allo stesso tempo rimanere fedele al genere senza estremi stravolgimenti di stile. Si apprezza molto la tendenza alternative in alcuni brani che rendono l’album vario ed originale ma globalmente lo stile hard rock rimane predominante. Possiamo infatti paragonare la band in qualche modo agli Halestorm di Lzzy Hale. Non a caso infatti la grande band americana, vincitrice del Grammy Award come Best Hard Rock/Metal Performance nel 2012 con “Love Bites (So Do I)”, ha avuto i Devilskin come support band per il loro tour Europeo del 2018.

Si parte subito con un pezzo potente dal riff molto accattivante intitolato “Do You See Birds”. Il pezzo mantiene un ritmo sostenuto per quasi tutti i 4 minuti ed è arricchito dalla voce growl/scream di Jennie per quasi tutto il brano ad eccezione nel ritornello cantato in clean vocals. È un pezzo praticamente psichedelico, che da una gran carica fin dal primo ascolto.

Si continua con “All Fall Down”, uno dei pezzi piùbelli dell’album. Anche qui il riff iniziale è decisamente d’impatto, vero è proprio marchio di fabbrica della band che trova spesso un attacco di chitarra molto convincente all’inizio di ogni brano. Il pezzo è interamente cantato in clean vocals e contiene un bell’assolo suonato da Tony “Nail” Vincent. Estremamente convincente l’accelerazione del ritmo presente alla fine del pezzo.

Allo stesso modo, “Corrode” si presenta con un riff d’introduzione accattivante, questa volta piùheavy e corposo. È un pezzo piùcupo, che dal testo fa pensare a delle cattive azioni fatte in passato che rimangono impresse e “corrodono” la vita presente. Le parole si riferiscono quindi alla sofferenza che si prova e la ricerca di aiuto per rimuovere questa “corrosione”.

Eyes Red Heavy” è la prima power ballad dell’album. In questo brano Jennie sfodera tutto il suo talento con una performance vocale sbalorditiva che entusiasma ed emoziona. In questo brano il testo tratta di una lotta spirituale contro sentimenti controversi che danno una sensazione di oppressione e che non permettono di andare avanti. Le parole sono quindi un’incitazione ad affrontare questi pensieri e sconfiggerli. Anche questo pezzo dispone di un assolo di chitarra davvero notevole ed ha inoltre la particolarità  di concludersi con una parte composta unicamente da chitarra acustica che dà  un gran tocco di originalità .

Questa volta, in “Same Life”, il solito attacco di chitarra è preceduto da un assolo di basso che da una gran accelerata al pezzo. Ritroviamo infatti un canto growl alternato a parti piùmelodiche che rendono il pezzo davvero particolare e molto ben riuscito. Ci sono infatti costanti cambi di ritmi ed una parte finale cantata in scream che da una gran esplosività  al brano.

“The Victor” è un brano che si può definire decisamente intenso sia dal punto vista della melodia che del testo. Il bassista Paul Martin dichiara infatti che questo pezzo è stato scritto in seguito ad avere assistito ad un brutto incidente stradale e che ricorda quindi quanto si possa perdere moltissimo in davvero poco tempo. È quindi un pezzo con un testo profondo destinato decisamente a sensibilizzare l’ascoltatore.

Blood & Bone” è un pezzo che inizia con un’atmosfera davvero cupa creata da un intro di chitarra molto lenta con note molto basse. Non è un pezzo che entusiasma piùdi tanto perché la linea melodica è costante e non ci sono particolari cambi di ritmi significativi (a parte un corto assolo di chitarra), ma penso che l’idea sia proprio quella di mantenere un suono piùtetro per tutta la durata di questo pezzo.

Il brano che segue è sicuramente quello piùparticolare e ben riuscito dell’album. “Endo” infatti è un pezzo geniale sotto tutti i punti di vista. Non solo questo brano permette a Jennie di esporre tutto il suo range vocale, la sua potenza ed il suo talento, ma il testo le permette di narrare in modo anche brutale la sua lotta personale contro l’endometriosi di IV grado. La cantante dichiara infatti che essendo una malattia di cui soffrono molte donne, il brano “Endo” ha come obbiettivo di parlarne apertamente. Il modo in cui il pezzo è costruito è davvero sorprendente, con un intro molto dolce basato sulla voce melodica di Jennie che in seguito esplode in un riff molto potente che dà  la possibilità  a Jennie di alternare tutte le sue capacità  vocali, dallo scream al growl ad ulteriori passaggi in clean vocals. Il brano è infatti composto da costanti cambiamenti di ritmi che lo rendono davvero entusiasmante. Consiglio inoltre di guardare anche il videoclip ufficiale di questo pezzo che riesce a trasmettere un messaggio importante in modo molto ben riuscito adattandosi perfettamente al tema.

Bright Lights” è un altro pezzo molto bello. Si tratta di una semi power ballad con un ritornello che rimane subito impresso ed una melodia molto piacevole. Il testo tratta della mancanza di casa e delle persone a noi care nei momenti in cui non ci troviamo con loro.

Si prosegue con “Sweet Release”, un’altra power ballad molto bella anche se dal testo molto malinconico. Il brano è accompagnato da un ritmo di basso lento e gradevole con un outro composto da note di pianoforte.

Il penultimo pezzo dell’album “Be Like The River” possiede curiosamente lo stesso titolo del secondo album della band. Questo pezzo ha la particolarità  di avere sonorità  blues rock. Un tocco originale molto apprezzato che da all’album quel tocco particolare con una canzone che si differenzia dagli altri brani.

L’album si conclude con quello che è il pezzo più“caotico” intitolato “Everybody’s High But Me”. Un pezzo molto corto (sotto i 3 minuti di durata) che è sicuramente energetico ma costruito in un modo strano. Ci sono cambi di ritmi improvvisi e cori particolari che accompagnano la voce di Jennie verso la fine del pezzo. Da un punto di vista della melodia si tratta sicuramente del pezzo meno entusiasmante dell’album, ma ha senza dubbio un carattere molto punk che permette di concludere l’album con un suono decisamente esplosivo.

I Devilskin sfornano quindi un album di carattere che tratta sia temi importanti che personali con pezzi molto ben riusciti. I loro brani sono accattivanti e dispongono di un vero e proprio cavallo di battaglia nei riff e negli attacchi di chitarra che sono sempre d’impatto. Jennie Skulander dispone sicuramente di un talento vocale piùche notevole, capace di svariare dalle voci piùdolci al growl piùaggressivo che danno una gran originalità  ai pezzi.

Tracklist

Do You See Birds
All Fall Down
Corrode
Eyes Red Heavy
Same Life
The Victor
Blood & Bone
Endo
Bright Lights
Sweet Release
Be Like The River
Everybody’s High But Me

Band

Jennie Skulander ”“ Vocals
Tony “Nail” Vincent ”“ Guitar
Paul Martin ”“ Bass
Nic Martin ”“ Drums

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