E’ da poco stato pubblicato l’atteso album dei GAME OVER dal titolo ‘Hellframes‘ (qui la nostra recensione) e di conseguenza non potevamo perdere l’occasione di fare due chiacchiere con Luca Zironi, in arte Ziro!!!
Prima di tutto benvenuti e bentornati su Long Live Rock&’n’Roll, è un piacere ospitarti sulle nostre
pagine. Come stai?
Ciao Francesco è un bello risentirsi dopo un po’ di anni! Noi tutto bene, grazie. Siamo carichi per l’uscita del disco nuovo!
Da qualche giorno è uscito il vostro nuovo album “Hellframes”. Complimenti per l’ottimo lavoro, una nuova sfida in casa GAME OVER… Quali sono le vostre sensazioni a lavoro ultimato?
Direi che siamo innanzitutto molto curiosi di sapere cosa ne penserà chi ascolterà il disco. Son più di cinque anni che non esce nulla e vogliamo tornare alla grande! Con questo album abbiamo voluto cercare di rendere il nostro sound ancora più personale senza cercare di snaturare quello che è la band. Noi siamo molto soddisfatti del lavoro svolto da tutti a partire dalla Scarlet Records che ci sprona continuamente a dare il meglio, a Matteo dei Raptor Recordings che ci ha dato una mano enorme a tirare fuori il massimo da ogni brano, ai nostri amici più vicini che ci hanno dato consigli e pareri utilissimi.
Di certo “Hellframes”; rappresenta i GAME OVER del 2024. Quattro musicisti più maturi, con
maggiore esperienza, con una consapevolezza delle proprie qualità e con una rinnovata
freschezza. che ne pensi?
Sono d’accordo. E’ stato un processo molto naturale. Avevamo ben in mente cosa volevamo fare e semplicemente lo abbiamo fatto. Abbiamo sicuramente utilizzato accorgimenti che prima non avevamo mai valutato, come pensare bene alle strutture dei brani ottimizzandole per renderle il più efficaci possibile e rinunciando a riff e passaggi superflui per una determinata canzone – cosa che in precedenza ci sfuggiva di mano ed eravamo molto spesso portati ad inserire in una canzone più riff di quelli realmente necessari.
Un passo avanti nella vostra crescita artistica che segna sempre un nuovo punto di partenza. Un album completo fatto di corposi riff e bordate in tipico stile thrash identificativo dei GAME OVER, e poi alcune aperture durissime che manifestano la volontà di esprimersi addentrandosi in territori cupi pur mettendo in chiaro che lo stile della band è sempre quello… sono fuori pista?
Assolutamente no. Tutti noi siamo convinti che questo non sia assolutamente un punto di arrivo ma, al contrario, un punto di partenza. Continuiamo a sviluppare il nostro modo di fare Thrash Metal che ingloba tutte le nostre influenze e risente dei nostri ascolti più attuali. Non escludo che i prossimi dischi possano essere più pesanti e cupi, mantenendo quella vena melodica che penso ci contraddistingua da molte band a noi affini. O magari rendersi più brillanti e meno oscuri. Quello che è certo è che in ogni album vogliamo mettere il nostro marchio di fabbrica, che ci contraddistingua da tutte le altre band.
Sei anni di assenza discografica. Come mai questo lungo periodo di pausa nelle vostre pubblicazioni, ovviamente nel 2020 la pandemia ha bloccato tutti…
Beh sicuramente la pandemia ha inciso negativamente sulla nostra attività, ma questo stop è stato dovuto anche ad altri motivi. Alcuni di noi si sono concentrati su altri progetti, interni o esterni alla musica, ma quel che conta è essere tornati a lavorare a testa bassa per fare concerti e musica che possa arrivare a più persone possibile.
Tre i singoli tratti da “Hellframes”: “Synthetic Dreams”, ”The Cul”, ”Call of the Siren” e due video relativi anche “Call of the Siren” e “Synthetic Dreams”. Su cosa si è basata la scelta dei brani per i singoli e per i video?
Il criterio su cui si è basata la scelta dei singoli in realtà è semplice: quali brani ci rappresentano e funzionerebbero di più live? E la scelta è ricaduta su questi tre brani. Secondo noi rappresentano il nostro sound e quello che è la band in questo momento, oltre ad essere adeguati in sede live. Un singolo deve essere immediato secondo noi; cantabile, memorizzabile. Brani con strutture troppo complesse non si prestano a questo scopo. Per questo abbiamo optato per ‘Synthetic Dreams‘, ‘Call Of The Siren‘ e ‘The Cult‘.
Si parla di un culto, se non erro… ci spieghi qualcosa?
Sì, si tratta di una storia inventata ed ispirata ai film horror di serie B anni ‘80. Parla essenzialmente di un ecclesiastico che secoli fa diede vita ad un culto dedicato a Lucifero la cui sede era posta nella cripta di una antica chiesa. La Chiesa scoprì però la setta e tutti quanti i seguaci vennero messi al rogo e l’edificio raso al suolo. Con esso cade nell’oblio anche il libro su cui questi rituali vennero trascritti in una lingua incomprensibile. Secoli dopo, nel mondo attuale, la cripta viene riportata alla luce e grazie alle attuali tecnologie il libro contenente i rituali viene decifrato risvegliando lo spirito maligno del prete che, tramite le cerimonie praticate in antichità, si era legato al libro. Tutto ciò porta ovviamente a conseguenze catastrofiche, degne di un ottimo film horror di serie B.
So che una domanda del genere è sempre un po’ strana… ma quale brano considerate fra i vostri favoriti, e ovviamente perchè? Come ho indicato nella recensione sono rimasto colpito da ‘My World Dies Screaming‘…
E’ sempre un po’ difficile scegliere una sola delle tue creazioni per poi rinunciare alle altre ahahah. Ti direi però “Call Of The Siren”. E’ quel brano che identifico come un brano dei Game Over. Ha la potenza di un brano Thrash, un ritornello Punk con gang vocals, un breakdown molto Crossover/Hardcore, scambi di assoli che hanno un che di Heavy Metal. Le nostre maggiori influenze in un unico brano. So che Vender invece ama “Path Of Pain”, Sanso “Deliver Us” e Reno “Synthetic Dreams”.
Come vi dicevo inizialmente nelle note introduttive e dei saluti, noi ci siamo conosciuti nel 2012 Underground Against Earthquake Fest (qui il video report della serata), festival di beneficenza creato dopo qualche mese dal terremoto in Emilia Romagna. Sono passati 11 anni da allora… guardando indietro come ricordate quei giorni in cui muovevate i vostri (primi) passi nel panorama musicale proprio quando veniva pubblicato il vostro primo album “For Humanity”? E quanto siete cambiati voi da allora e come vedete cambiato il mondo della musica da allora? Siete soddisfatti di voi stessi o le aspettative di un tempo non si sono concretizzate? Quanto è difficile ancora trovare date per esibirvi?
Beh è cambiato tutto. Ora siamo ricchissimi, viviamo in ville sontuose sparse in giro per il mondo e ci godiamo i frutti del nostro meritato successo in quanto rockstar affermate. Quando non siamo impegnati nei nostri tour mondiali Sanso sta alle Hawaii e spesso fa gare di surf con Kirk Hammett continuando a perderle (ma che gli frega a lui? Ha vinto nella vita!). Vender è finalmente riuscito a realizzare il suo sogno di poter costruire la sua villa da 50 ettari esattamente in quel posto che era occupato da quella maledetta montagna al al suolo). Reno, che invece ama l’avventura, vive costantemente in giro per il mondo sul suo yatch gigantorme. Conta che ha un hangar che ospita un jet privato per raggiungerci in qualunque momento in caso di show last minute.
Ma quello che se la passa meglio di tutti sono decisamente io. Nonostante la fama mi fingo nullatenente ed abito in un appartamento occupato abusivamente. Vivo grazie ai sussidi statali finanziati dalle tasse che tutti voi pagate e me la godo all’insaputa delle guardie. Direi che tutto va a gonfie vele!
A novembre sarete al Firenze Metal, poi ci sono altri concerti in programma per promuovere
il vostro nuovo album?
Sì, saremo al Firenze Metal e siamo sicuri che sarà una bomba! Dopo di che stiamo iniziando a fissare le nuove date del 2024 nelle città ancora non toccate, alcuni festival e alcune apparizioni europee.
Ziro, grazie ancora per la vostra disponibilità. Vorreste concludere tu questa chiacchierata aggiungendo qualcosa a cui tieni particolarmente. E aggiungerei anche un saluto ai vostri fan e ai nostri lettori…
Grazie a voi per lo spazio riservatoci! Tenetevi pronti perché molta altra musica seguirà, questo è solo un nuovo inizio. Un saluto ai vostri lettori! Ascoltate “Hellframes”, venite agli show, facciamo della chiacchiera.
In bocca al lupo per tutto!!!
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