A cura di Alessandro Liguori
Vedere gli Hangarvain dal vivo è un’esperienza da fare almeno una volta, ma non nella vita, ma proprio ogni mese come una prescrizione del dottore.
L’impatto sonoro del quintetto napoletano ricorda quello delle band hard rock degli anni 70. Ma la musica di Alessandro Liccardo e Sergio Toledo Mosca e di Gabriele Sinatra, Andrea Baroni e Simone Crimi a al di là di ogni rappresentazione passata. Musica indipendente, dove puoi trovare il blues, il southern così come il prog metropolitano ed il grunge.
Nel concerto ci propongono i migliori brani del loro repertorio, con un occhio di riguardo all’ultimo lavoro Soul Desire (Red Zone dal vivo spacca!) senza tralasciare le origini con la bellissima Get One del loro primo album Best Ride Horse, che tra poco spegnerà le dieci candeline. E poi Keep Falling da Freaks e Rock Down The House da The Great Machine, a colpire dritto e forte sul cuore, come diceva Jimi Hendrix.
Una cosa che avverti subito è che, pur giovani, sono abituati a stare sul palco e suonare con grandi band, come hanno dimostrato nel loro ultimo tour del 2019 e come speriamo potranno fare ancora in futuro.
Nonostante ciò rimangono ben saldi con i piedi per terra, e la loro semplicità e professionalità ci viene trasmessa nella piccola intervista che alleghiamo, e dai lunghi fuori onda, durante i quali ci siamo intrattenuti a parlare di mille cose.
Comments are closed.