Frontiers Records – Novembre 2014

Sapevo che prima o poi gli Harem Scarem sarebbero tornati. Non sono un veggente, ma una band così ha ancora molto da dire e non poteva finire così il proprio percorso musicale.

Dopo “Hope” ci sono stati momenti in cui ha regnato la confusione attorno al futuro della band canadese. Sono passati sei anni, e finalmente eccoci qui a recensire un nuovo album.

“Thirteen”, è l’ennesimo disco di qualità  di una band sempre pronta a mettersi in gioco e a rinnovarsi senza perdere la propria identità .
“Garden Of Eden” riprende il discorso iniziato e poi interrotto con “Hope”.
Canzone ultramelodica, ricca di cori e fraseggi chitarristici sempre particolari. Sono gli Harem Scarem non c’e’ dubbio.

Molto divertente la successiva “Live It” vicina per alcuni aspetti al lato piùradiofonico dei Nickelback. Una party song come solo gli Harem potrebbero fare.

“Early Warning Signs” cambia decisamente registro. Andamento sinuoso ma piùoscura, almeno nella prima parte. Poi come sempre i cori dei quattro canadesi, stravolgono tutto. Ogni canzone regala sensazioni diverse. “The Midnight Hours” ci riporta al primo periodo della band, quello piùclassico, ma sempre indimenticabile.

Un sempre ispirato Hess, emoziona in “Whatever It Takes”, brano malinconico e raffinato. Guardate fuori dalla finestra durante una giornata di pioggia e probabilmente vi ritroverete ad asciugarvi le lacrime. “Saints And Sinners” riprende i grandi riff del passato ad opera di Lesperance, grande chitarrista sempre avanti e ricco di creatività .

“All I Need” ci riporta al primo album solista di Hess, grandi melodie, qualche influenza pop e un refrain di quelli che spaccano. Gli Harem Scarem sanno rockeggiare alla grande. “ Troubled Times” lo dimostra e bene anche. Grande ritmo e come sempre originalità  in ogni singola nota.

Spazio alle grandi melodie con “Never Say never” altro tassello importante di questo lavoro. Meno immediata di altre, ma non per questo inferiore.

“Stardust” è un sorprendente incrocio tra Harem Scarem e Led Zeppelin. Tradizione e imprevedibilità  si fondono alla perfezione e così arriviamo alla fine di “Thirteen” felici e contenti.

Quando si ascoltano gli Harem Scarem niente è come prima. Una band unica che non finisce mai di stupire.

www.haremscarem.net

Tracklist:
1.Garden Of Eden
2.Live It
3.Early Warning Signs
4.The Midnight Hours
5.Whatever It Takes
6.Saints And Sinners
7.All I Need
8.Troubled Times
9.Never Say Never
10.Stardust

Band:
Harry Hess – voce
Pete Lesperance – chitarra, basso,cori
Darren Smith – cori
Creighton Doane – batteria, cori

 

 

hs3

 

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