Metallica… una fra le band piùamate, contestate, adorate, detestate, apprezzate, ammirate, criticate, stimate… Quando si parla di Metallica le opinioni si scontrano e si respingono, si dividono tra quelle degli estimatori e dei denigratori, tra i pensieri di impavidi difensori e di ostinati diffamatori. Con in Metallica tutto è bianco o nero, tutto piace o tutto disgusta. Ognuno è libero di vedere le cose dal proprio punto di vista, ognuno è libero di esprimersi ed esprimere la propria opinione… ognuno è. I Metallica SONO.

I ‘four horsemen‘ SONO vivi e vegeti piùche mai e lo dimostrano le due ore e venti di spettacolo che hanno regalato al pubblico presente alla terza data italiana, seconda bolognese, del tour che li sta portando in lungo ed in largo per l’Europa e che li ha visti calcare il palco di Torino prima e quello Bologna poi per due indimenticabili serate. 140 minuti di intensissimo spettacolo senza un attimo di pausa, tiratissimo e perfetto, ciò che è giusto doversi aspettare da una band del calibro dei Metallica e da un band che porta il nome di… Metallica. Certo il tempo passa per tutti, è giusto che sia così, sciocco chi pensa o chi crede che possa essere il contrario. Le persone cambiano, maturano, migliorano o peggiorano (non sta a me dirlo). 35 anni fa i quattro nostri beniamini hanno dato alla luce il primo album ‘Kill ‘em All‘ e 37 anni fa (e speriamo per altri 37 dice James Hetfield) il loro primo incontro nelle cantine californiane e le prime prove e il desiderio di essere trasformati nella band che noi oggi conosciamo.

Ieri sera come la volta prima e quella ancora prima tre generazioni insieme, i giovanissimi che apprendono ora dei Metallica, della loro storia e della loro vita, i ‘vecchi’ che c’erano e che li hanno visti nascere, crescere, compiere passi falsi, rimettersi in piedi e ricominciare, e che, come me dal quel lontano 5 febbraio del 1984 dalla ‘prima volta’ in Italia a Milano a supporto dei Venom, ancora presenti. E fra la nuova generazione di semiadolescenti e quella dei vecchi barbuti, tutto il resto della famiglia sempre in movimento e sempre in costante attesa. Hetfield dialoga con il pubblico e si rivolge a dei giovanissimi chiedendo loro l’età . 15 e 11 anni… ‘Siete fortunati’, dirà … ‘io alla vostra età  non avevo chi mi accompagnava ai concerti… avete dei bravi genitori…’. E di genitori e figli ce n’erano tanti ieri sera, i figli che si rivolgevano alle mamme o ai papà  parlando dei brani del nuovo album e i genitori che richiamavano orgogliosi i propri figli, sulle note di ‘Master of Puppets‘, o ‘One‘, dicendo loro: ‘…questa è dei miei tempi…’ ed iniziando o proseguendo a cantare a squarciagola… questo è anche il concerto dei Metallica. Non solo bellissime note, bellissima atmosfera, magnifiche sensazioni e viaggi fatti con la mente a riportare indietro nel tempo o a proiettare avanti pensando a quando riuscire a ritrovare e riprovare le stesse sensazioni. Scenografia super, modernissima e accattivante perfetta nel miscelare il vecchio ed il nuovo, il passato che è ancora presente e il presente che non è ancora stato scritto o letto.

La vitalità  e la vita della band è decretata anche dall’enorme affetto che il pubblico regala alla band momento dopo momento e concerto dopo concerto, un affetto ricambiato in modo apparentemente sincero a parole, mi sicuramente con i fatti concreti. Di che parlo? Dell’espressione dal vivo… ripeto due ore e venti minuti intensissimi, senza pause ‘ossigenatorie’, senza fronzoli e senza se e senza ma… testimoni noi, presenti, non chi non c’era ma deve per forza di cose esprimere un parere… non è obbligatorio. La ‘Famiglia’ è ancora in piedi, presente, vigile, attenta.

L’inizio è il solito brivido… ‘The Extasy of Gold’ di Enio Morricone dalla colonna sonora de ‘Il buono, il brutto, il cattivo‘…
Una scaletta con molti brani della nuova produzione, come giusto che sia, infatti ad aprire ‘Hardwired‘ e ‘Atlas, Rise!‘, dall’ultimo ‘Hardwired… To Self-Destruct‘, con delle perle di ‘antichità ‘ di notevole valore come ‘Seek and Destroy‘, ‘For Whom the Bell Tolls‘, ‘Of Wolf and Man‘ a spaccare tutto e poi il ritorno al nuovo con ‘Halo On Fire’… insomma la setlist è qui di seguito (twitter regala)… non sarà  difficile da criticare o amare. Immancabile il tributo alla musica del nostro paese. Come dicevamo nella news pubblicata in diretta ieri sera, tributo a ‘Caruso’ di Lucio Dalla accennato da Rob Trujillo al basso e con un maldestro tentativo di cantato… mettiamola così, un tributo, un saluto, sull’esecuzione e riuscita si può migliorare con un po’ di impegno maggiore 😉 … ma la band è impressionante, gigantesco James Hetfield, granitico e durissimo Lars Ulrich, incredibile e preciso Kirk Hammett e potente e divertente Rob Trujillo …

Ed il finale con i botti tra ‘Nothing Else Matter‘, ‘One‘, ‘Whisky in the Jar‘, ‘Master of Puppets‘, ‘Fuel‘, ‘Sad but True‘ (in ordine di memoria) è un tripudio unico!

Ragazzi… ancora una volta i Metallica hanno regalato un grande spettacolo di suoni, note, musica, scenografia e affetto… il resto sono solo chiacchiere da bar dello sport (con tutto il rispetto che non ho per lo sport ma che ho per il bar…) e vorrei sapere proprio a chi interessa se abbiano suonato sempre in mi minore o in sol diesis aumentato… mah…

Il resto non conta… bel San Valentino assieme alle mie due passioni…

Lunga vita al rock’n’roll… lunga vita ai Metallica!!!

 

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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