Abbiamo aspettato a dare notizie apocalittiche in questi giorni sul mondo dei concerti, perché si dice tutto e il contrario di tutto. Tuttavia i grandi promoter e agenzie come Live Nation e Ticketmaster stanno spostando i concerti a un anno a questa parte e modificando le policy di rimborso dei biglietti.
Gli esperti e lo stesso governo italiani non hanno ancora definito le varie fasi di ripresa, e sicuramente il comparto della musica dal vivo è quella che ne uscirà peggio. Appelli sono arrivati da vari artisti per chiedere chiarezza, da Tiziano Ferro a Vasco. Un settore fatto di tantissimi lavoratori, piccoli negozi e locali, agenzie.
L’assessore alla cultura di Milano, Filippo Del Corno, intervistato dal Fatto sulla mancanza di informazioni certe, ha oggi dichiarato:
In assenza di informazioni certe possiamo procedere con il buonsenso, attivare la consapevolezza che le manifestazioni si faranno con un drastico contingentamento degli afflussi e ridimensionamento delle capienze, vista l’eccezionalità della situazione. Poi gli organizzatori stessi in questo momento possono rimandare, cancellare o riprogrammare per il prossimo anno i concerti. Al momento non abbiamo una indicazione univoca, non abbiamo un calendario della data di partenza.
Con molta probabilità tutti i grandi concerti slitteranno di un anno, al 2021, come è già avvenuto per i Pearl Jam, Eric Clapton, e alcuni festival come l’Hellfest hanno preso questa decisione.
E’ probabile che i grandi festival italiani come Firenze Rocks, Idays, Bologna Sonic Park, TODays, verranno quindi annullati o rimandati.
Le ultime notizie dagli Stati uniti non rincuorano di certo, e confermano le voci degli ultimi giorni.
Durante un briefing con la stampa martedì (14 aprile), il Governatore della California Gavin Newsom ha indicato che non esiste un calendario specifico per modificare le restrizioni che sono state poste in risposta allo scoppio del coronavirus, ma ha detto che i concerti e gli eventi di massa saranno le ultime cose a tornare alla normalità .
Alla domanda su come immagina i mesi estivi e le tradizionali feste natalizie come il 4 luglio e il Memorial Day, Newsom ha detto (vedi video sotto):
“La prospettiva di raduni di massa è esigua fino a quando non arriviamo all’immunità di gregge e arriviamo a un vaccino. Quindi eventi su larga scala che coinvolgono centinaia, migliaia, decine di migliaia di estranei, tutti assieme senza [conoscere] lo stato di salute, non saranno negli accordi in base alle nostre linee guida e aspettative attuali“.
Riconoscendo che le condizioni possono cambiare “radicalmente”, ha aggiunto Newsom:
“Quando si propone giugno, luglio, agosto, è improbabile“
I commenti di Newsom arrivano pochi giorni dopo che il dottor Ezekiel “Zeke” Emanuel, un consigliere speciale del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità , ha dichiarato al New York Times che non si aspetta che sia sicuro tornare ai concerti, agli eventi di sport e altri raduni pubblici di massa nei prossimi 18 mesi.
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