Il 1 giugno 2025 sarà ricordato come un giorno davvero bello, per tutti gli appassionati degli ALICE IN CHAINS e soprattutto del suo storico chitarrista e cantante, Jerry Cantrell. Jerry è attualmente impegnato con la sua band in tutta Europa, per promuovere il suo disco solista “I Want Blood”, uscito nell’autunno 2024. La sua band d’appartenenza ha purtroppo fatto parlare di sé per i gravi problemi di salute del batterista Sean Kinney, che li hanno costretti a sospendere il tour. Jerry ha chiuso il suo tour italiano, che comprendeva due date (la precedente, la sera prima a Padova), con uno show sold out nella prestigiosa location dei Magazzini Generali di Milano.
Sono stato a diversi shows in questo posto e MAI ho trovato un posto così imballato. Fortunatamente, ho assistito allo show da una postazione davvero fantastica e dall’alto. Ringrazio MC2 Live e il mio magazine del cuore, Longliverocknroll.it, per tale opportunità. Se mi chiedete (nonostante ami anche Nirvana, Pearl Jam e The Screaming Trees), quale sia la mia band culto proveniente da Seattle e dalla scena grunge, vi risponderei in un nanosecondo Alice in Chains. Band che ho scoperto tramite una loro partecipazione tanti anni fa ad un “Clash of the Titans” insieme ai re del thrash metal, gli Slayer. Apparentemente così lontani da loro, sicuramente affini per carica musicale.
Li ho visti diverse volte nella mia vita. Dapprima nel 1993 – all’ormai defunto e mai rimpianto adeguatamente – Rolling Stones a Milano, per promuovere uno dei dischi che porterei nell’assai abusata Isola deserta. Sto parlando di “Dirt”, un disco epocale che Jerry non può certo dimenticare anche quando si presenta da solista, nonostante meravigliosi dischi come solista ed ovviamente “I Want Blood” è uno di questi. Per interpretare al meglio questo disco e per rendere piena giustizia al suo repertorio solista, per questo tour il ruolo di cantante (insieme a Cantrell) è stato affidato ad un frontman apparentemente lontano dal mondo AIC. Sto parlando di Greg Puciato, ex cantante della band metalcore The Dillinger Escape Plan, che raggiunse livelli di popolarità davvero eccelsi nel corso della loro carriera. Seppure meno carismatico di William Duvall (attuale cantante del post-Staley e soprattutto cantante della Jerry Cantrell Band), sul palco e molto schivo, ho trovato alla fine tale scelta molto azzeccata, visto che i vari pezzi del catalogo AIC sono stati interpretati magistralmente.
La band alternative e dalle influenze industrial Vowws ha aperto la serata. Duo australiano, ora residente a Los Angeles e supportati da una band di turnisti, hanno saputo intrattenere il pubblico, nonostante centrassero davvero poco con il sound della serata. Molto gotici e darkwave, con le voci della tastierista Rizz e del chitarrista Matt James a narrare le loro canzoni. Non un supporto memorabile e probabilmente legato alla loro amicizia con Cantrell, citato nei ringraziamenti della band ad un certo punto.
Un rapido cambio palco e un bel manifesto di “I Want Blood” proiettato dietro la batteria con le luci led. Luci led davvero evidenti che fanno da coreografia per una postazione batteria, davvero inusuale per dimensione. Più di quarant’anni di carriera e capisci la differenza evidente tra chi fa il mestiere di musicista e chi si diverte a farlo. Jerry fa parte della seconda categoria, indubbiamente! Sul palco è molto schivo ed umile, nascosto per la stragrande maggioranza del set (durato un’ora e quaranta minuti) dai suoi occhiali da sole. Con t-shirt di Mickey Mouse e pantaloni rock, presumibilmente Wornstar Clothing o simili, ogni volta che Jerry cercava e si produceva in riff memorabili, sapeva accendere la fiamma nel suo pubblico. Tra striscioni alzati e anche una bandiera argentina, e con le corna al cielo alzate più volte, Cantrell si è davvero divertito a suonare.
Potrete trovare la mia recensione di “I Want Blood” qui. Concerto che si è aperto sulle note della sua magnifica ed ipnotica “Psychotic Break” e si è chiuso al terzo bis con le immortali e magiche note di “Rooster”, canzone dedicata da Layne Staley al padre e ai suoi problemi di dipendenze e, ahimè, che poi si sono tramandati nel suo DNA, fino a portarlo ad una morte per overdose e con il corpo ritrovato dopo giorni, dopo essersi isolato dal mondo.
Altra nota che segnalo è la presenza del chitarrista ritmico Zak Throne, che proviene dai Bad Brains ed ha suonato con tante persone tra cui Bush e tanti altri. Io lo ricordo con affetto come componente dei Sin City Sinners, band di Las Vegas da cui proviene anche Todd Kerns. Davvero momenti incredibili quando sono state eseguite anche canzoni come “Afterglow”, “Held Your Tongue” (primo bis) o “Siren Song”.
Su “I Want Blood”, (visto cosa rappresenta per me Duff McKagan, che ho quasi l’onore di chiamare “amico”, ora) mi aspettavo da un momento all’altro l’ospitata ideale del Biondo. Ma è impegnato in tour con i Guns N’ Roses e anche se all’epoca fece qualche data sudamericana come chitarrista ritmico degli AIC era Duvall, i pensieri sconci rimangono tali.
La finale “Rooster” ha fatto emozionare tutti e Puciato è stato semplicemente all’altezza.
Che dire? Serata rock storica a Milano! Ringrazio MC2 Live, per un’organizzazione davvero all’altezza di tutto!
Mauro Brebbia
BAND:
- Jerry Cantrell – voce e chitarra
- Greg Puciato – voce
- Zak Throne – chitarra ritmica
- Eliot Lorango – basso
- Roy Mayorga – batteria
SETLIST:
- Psychotic Break
- Them Bones (Alice in Chains)
- Vitified
- Afterglow
- Atone
- Off the Rails
- Siren Song
- Cut You In
- My Song
- I Want Blood
- Man in the Box (Alice in Chains)
- Had to Know
- Angel Eyes
- Hate to Feel (Alice in Chains)
- Would? (Alice in Chains)
ENCORE:
16. Hold Your Tongue
17. Brighten
18. Rooster (Alice in Chains)
Comments are closed.