C’era il mondo – metaforicamente parlando – a vedere l’unica data italiana dell’estate 2022 dei leggendari e granitici Korn. Data che si è tenuta in un Fabrique, letteralmente gremito in ogni ordine di posto, il 7 giugno 2022.

La data si doveva tenere originariamente all’Ippodromo SNAI di San Siro ieri, ma è stata spostata poco tempo prima nella storica discoteca/locale per eventi live milanesi.
La coda all’ingresso era veramente notevole, sia per i possessori del biglietto Pit (che potevano usufruire dei posti più attaccati al palco e quindi anche all’agognata transenna), sia per i possessori del biglietto “Posto Unico” e quindi mi sono praticamente perso quasi tutta l’esibizione dei supporters Fever333.
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Il pubblico presente al Fabrique era davvero eterogeneo e molto vario.
C’erano nu-metallers convinti, metallari, persone del look gotico, emocore, dark e dal look normalissimo. Età che copriva dai 15 ai 60, tranquillamente e presenti persino qualche bambini coi genitori. Negli ultimi anni, causa stop di moltissima attività live, la band ha registrato ben due albums “The Nothing” del 2019 e “Requiem” uscito lo scorso febbraio.

Quasi trent’anni di carriera e lo show si è incentrato più sui loro grandi hits che sugli ultimi due lavori in studio, di cui sono state proposte davvero poco tracce. Sicuramente la band è stata impeccabile nella sua devastante proposta sonora, facendo cantare, saltare e danzare a ritmo tutti i presenti.
Jonathan ha ringraziato il pubblico italiano per il caloroso benvenuto e ha sottolineato quanto fosse bello tornare a suonare davanti ai supporters italiani. Purtroppo, secondo me, il concerto è durato davvero poco, visti i numerosi lavori all’attivo e sono state saltate anche tracce gloriose.

L’inizio è stato davvero epico, con una tripletta di hits che ha annichilito le resistenze di ogni presente, facendolo letteralmente impazzire. “Falling Away From Me” e letteralmente il Fabrique tremava, poi “Got the Life” e “Here to Stay” e potevi già volendo andare a casa soddisfatto.

 

Soltanto che la band ha voluto continuare a colpire duro per tutto lo show, con le chitarre inconfondibili di Munky e Head, la batteria suonata da uno straordinario Ray Luzier e l’impareggiabile Jonathan Davies. Al basso Roberto ‘Ra’ Diaz dei Suicidal Tendencies a sostituire lo storico Fieldy.

Un tripudio c’è stato, quando è apparso con la cornamusa per il tipico intro di “Shoots and Ladders“.
C’è stato anche tempo per una breve citazione di “We will Rock You” dei Queen, durante il concerto e un medley assolutamente di livello ,composto da “It’s On”, “Trash” e “Did my Time”. Quest’ultima-onestamente-avrei voluto sentirla intera e da sola.
I colpi di grazia sono stati dati dal trittico finale, “Twist”, “A.D.I.D.A.S” e soprattutto la conclusiva “Blind”.
Korn ,davvero in forma, che dire.

SETLIST:

Falling Away From Me
Got the Life
Here to Stay
Start the Healing
Cold
Shoots and Ladders
(Metallica “One” outro)
No One’s There
Y’All Want a Single
Insane
Worst Is on Its Way
Coming Undone (with a snippet of Queen’s “We Will Rock You”)
Freak on a Leash

Encore:
It’s On! / Trash / Did My Time
Twist
A.D.I.D.A.S.
Drum Solo
Blind

Report di Mauro Brebbia
Foto di repertorio per mancanza di foto pass
Mauro Brebbia
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