La discussione sulla salute mentale è sempre più aperta, e i social media sono diventati il principale mezzo attraverso cui gli artisti condividono le proprie esperienze con i fan. Sangiovanni, ad esempio, ha annunciato sui social la cancellazione del concerto al Forum di Assago e il ritardo nell’uscita del suo prossimo album dopo il suo passaggio a Sanremo.

Anche Theø, uno dei membri del trio punk La Sad insieme a Plant e Fiks, sta condividendo la sua esperienza. Dopo aver calcato il palco dell’Ariston e presentato la canzone “Autodistruttivo” (oltre a esibirsi nella cover “Lamette” insieme a Rettore), Theø, il cui vero nome è Matteo Botticini e che è riconoscibile per i suoi capelli verdi, sta raccontando attraverso il suo profilo Instagram gli alti e bassi emotivi vissuti dopo i giorni intensi del Festival, che lui chiama “sadremo”:

un po’ di pics del mio sadremo.. mi sarebbe piaciuto potermi vivere questa esperienza con il massimo della spensieratezza, ma mentirei se dicessi che è stato così. non ho mai fatto musica per la fama, l’ho sempre fatto perché è sempre stata l’unica cosa che mi fa stare bene. Poi è successo che anche altre persone hanno iniziato a stare meglio grazie alla mia musica e questa cosa mi ha dato motivazione, mi ha fatto sentire come se davvero avessi uno scopo su questo pianeta.

Theo bresciano classe ’87, ha militato per anni come chitarrista negli Upon This Dawning, band metalcore italiana con un discreto successo negli States, poi passato alla trap con l’ultimo cantante della formazione Danien

Il palco di Sanremo è forse l’esposizione più grande che un artista possa avere in Italia e per me è stato davvero un onore condividere il palco con grandi artisti, poter portare il nostro messaggio a tutta Italia ed essere riusciti a riparare altri cuori con la musica. Ma purtroppo questa botta di fama improvvisa non ha aiutato a riparare me..

Sono stati giorni davvero difficili dove mi sono ritrovato ad affrontare nuove sfide con me stesso, mi sono sentito staccato dalla realtà, di proprietà della massa, tra parole d’amore e parole d’odio e per una persona che soffre di depressione non è facile affrontare tutto questo. So che dovrei sorridere e dire che è tutto fantastico, ma non posso mentire, penso sia meglio mantenere fede al messaggio portato a Sanremo “non parlarne è un suicidio” e parlare con sincerità della mia esperienza per dirvi che non siete soli.

Anche nei momenti migliori si può ricadere, ma questo ci renderà ancora più forti. Un grazie speciale al nostro team (siete stati fantastici) e a chi ci ha dato amore sincero 

 

 
 
 
 
 
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