2023 – Blackened

Attesissimo da molti fans e da tanti curiosi, pronti ad impallinarli come farebbe Taddeo con Bugs Bunny, ecco finalmente pubblicato l’undicesimo album dei leggendari Metallica. Secondo album prodotto insieme a Greg Fidelman e che arriva sul mercato a sette anni di distanza dal precedente “Hardwired… to Self-Destruct“, che risale al 2016. Un album che bene o male, continua sulla falsariga del precedente con sonorità che si richiamano palesemente al primo storico periodo produttivo della band e che è il secondo loro album, pubblicato sulla loro etichetta discografica Blackened.

Tutto era cominciato a sorpresa lo scorso novembre, con la pubblicazione senza grossi annunci precedenti del primo singolo, “Lux Æterna”. In quell’occasione era stata annunciata anche la data di pubblicazione dell’album, effettivamente pubblicato il giorno 13 Aprile 2023. Nel frattempo, erano usciti altri singoli (ultimo pubblicato la titletrack “72 Seasons“) e l’attesa era man mano aumentata o scemata ,se non si erano graditi questi brani.

L’album è stato presentato anche con vari listening party, ma soprattutto presentato con uno speciale evento in tanti cinema attorno al globo, nel giorno della sua uscita. Già nel 2019, il bassista Rob Trujillo parlava del nuovo lavoro della band, che sarebbe stato una sintesi perfetta di quello sperimentato nei loro due precedenti albums. Non c’erano state idee rivoluzionarie o nuove sonorità da esplorare. Soltanto la voglia immane di suonare insieme e di proporre le nuove composizioni dal vivo. I conclamati problemi di alcoolismo di James Hetfield e il rallentamento globale dell’attività live dovuta alle imposizioni dovute al covid-19, hanno fatto dilatare di molto i piani iniziali della band, con vari rimandi e tempo protratto.

Cosa posso dire di questo lavoro? Sicuramente è un lavoro che potrà essere gradito o non gradito.
Di certo non è un capolavoro cristallino! I pezzi sono quasi tutti pensati più che per l’esecuzione live che per un massiccio airplay radiofonico o sulle piattaforme digitali. Molti pezzi si assomigliano per struttura: batteria di Lars che introduce, riffone di chitarra che introduce, batteria e basso di nuovo e poi voce di James che man mano ci guida come un novello Virgilio attraverso i brani.

“72 Seasons” significa 18 anni e bene o male raccontano le loro debolezze personali, le salite e risalite personali, senza vergognarsi di tema scomodi quali il suicidio, presente in “Screaming Suicide“.

Come il precedente “Hardwired… to Self-Destruct“, la produzione di Fidelman (insieme a James e Lars) è davvero all’altezza della fama della band e certamente fa dimenticare l’imbarazzante lavoro di non lontanissimi tempi, quali “St. Anger“. Sicuramente ci sono pezzi che vorresti sempre riascoltare e pezzi che a volte non riescono a decollare pienamente su disco.

Ci sono svariati midtempo nel disco e possiamo anche ascoltare la prima prova vocale di Robert Trujillo, che canta molto bene nella lunga “You Must Burn!“, pezzo che mi ha subito portato alla mente, l’immensa “Sad But True“, tratta dal fortunatissimo e assai criticato da tantissimi metallari intransigenti, “Black Album”.

I singoli scelti per questo lavoro sono molto vari tra loro. La mia canzone preferita dai vari pezzi scelti per alimentare il sacro fuoco dei Metallica, rimarrà sempre, “Lux Æterna“, un pezzo che ti aggredisce senza scampo alla giugulare e che è una prova di forza ed energia da una band ormai in attività da piu’ di quarant’anni. Band che ha attraversato immani tragedie quali la morte prematura ed assurda in un incidente stradale in tour dell’indimenticabile bassista Cliff Burton e che ha visto allontanamenti dolorosi come quello del suo successore Jason Newsted. Band che ha saputo rialzarsi e spiazzare tantissimi ,anche dopo la pubblicazione di album assai deboli quali “Load” e “Reload“.

Un pezzo che molti conoscono da mesi, vale a dire “Screaming Suicide” , è secondo me uno dei più belli del disco. Pezzo certamente più rallentato e diversamente strutturato dagli altri, con alcuni cambi di tempo ,che portano all’esplosione di un refrain che assolutamente ti rimane in testa.
Tanti pezzi richiederanno sicuramente svariati ascolti e tendono ad assomigliarsi un po’troppo l’uno con l’altro.

Ottimi pezzi sono certamente “Too Far Gone?“, molto energica e con venature punkeggianti che emergono in svariati punti e “Rooms of Mirrors“, accompagnato da un video con i nostri Metallica in versione cartone animato e all’interno della classica “Casa dei fantasmi”.

Sicuramente questo disco non è immediato, non è un capolavoro assoluto ma un buon album di sicuro. Non farà la storia come “Master of Puppets” o “Kill’em All”, sia per ragioni anagrafiche della band e sia perché la band ha sperimentato varie sonorità, attirando anche molto critiche, ma si è saputa consolidare come punto di riferimento per moltissimi fans, musicisti ed addetti ai lavori, che ogni volta che tornano, hanno il cuore che pulsa adrenalina.

Tra le pecche palesi del lavoro è la mancanza di una ballad vera e propria o di un pezzo estremamente diverso. Inoltre diversi pezzi sono stati dilatati nell’esecuzione, come fossero lunghe jams in studio e probabilmente con minutaggio inferiore ,sarebbero maggiormente vincenti.

In tal senso, segnalo la conclusiva “Inamorata“, che fortunatamente non ha sonorità da cantante spagnolo dell’estate, ma è un’oscuro pezzo, che paga certamente dazio ai Black Sabbath ,nei lunghissimi undici minuti e passa della sua esecuzione. Certamente gradevole e sono curioso di sentire in chiave live, come verrà riproposta.

Stappate una birra, i Metallica sono tornati, anche se sicuramente non è un ritorno sensazionale ma probabilmente un ritorno più che dignitoso. La rabbia e la ferocia sono i grandi assenti di questo lavoro ed emergono solo in “Lux Æterna” e pochi altri frangenti. Di certo, la band si diverte molto a suonare insieme e suona ancora più che bene. Settantasette minuti e dieci secondi, dodici canzoni.

Mauro Brebbia.

Tracklist:
1. 72 Seasons
2. Shadows Follow
3. Screaming Suicide
4. Sleepwalk My Life Away
5. You Must Burn!
6. Lux Æterna
7. Crown Of Barbed Wire
8. Chasing Light
9. If Darkness Had A Son
10. Too Far Gone?
11. Room Of Mirrors
12. Inamorata

Band:
James Hetfield (voce e chitarra)
Kirk Hammett (chitarra)
Robert Trujillo (basso e voce in “You Must Burn!”)
Lars Ulrich (batteria)

Mauro Brebbia
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