Bark At The Moon’ non è stato un disco facile e non è sicuramente uno dei migliori della carriera solista di Ozzy Osbourne, però è un tassello importante nella discografia del madmen. Randy Rhoads non c’è più, lo sappiamo, abbiamo tutti perso un chitarrista magnifico. Al suo posto Ozzy chiama un nuovo giovane talento, Jake E. Lee, che ha il durissimo compito di sostituire Randy.
Difficile non fare paragoni tra i due, entrambi pesi massimi del mondo chitarristico, ma siamo qui per parlare della musica e delle canzoni di ‘Bark At The Moon’.

Ozzy, il trasformista, capeggia in copertina truccato da licantropo capellone, un’espressione in viso che oscilla tra pazzia e scherno e sullo sfondo la luna piena che fa da cornice.

Il disco si apre con la title track, micidiale il riff portante così come l’assolo di chitarra, a dimostrazione che ancora una volte Ozzy ha fatto la scelta giusta ad arruolare il giovane Jake E. Lee. In poche parole uno dei pezzi migliori scritti da Ozzy.
Con la successiva ‘You’re No Different’ si cambia decisamente atmosfera, l’hard rock irruento di prima lascia il posto a dolci e malinconiche melodie, coadiuvate da un tappeto di tastiere (strumento che in quegli anni stava assumendo un’importanza rilevante nel mondo dell’hard rock/heavy metal). Questa è una delle mie canzoni preferite di Ozzy, non propriamente un suo classico, ma la trovo stupenda.

Si ritorna al rock deciso con ‘Now You See It (Now You Don’t)’ brano che riporta la mente ai Black Sabbath meno claustrofobici e ‘Rock‘n’Roll Rebel’ ancora una volta dominata da un grande riff di Jake.
Il secondo lato si apre con ‘Centre Of Eternity’, introdotta dalle tastiere evocative di Don Airey, come sempre grande musicista. Peccato che raramente questo pezzo trova posto nelle scalette dal vivo, meriterebbe piùconsiderazione.
Oltre a Don, gli altri musicisti sono nomi che oggi fanno parte dell’olimpo dell’hard rock: Tommy Aldridge alla batteria e Bob Daisley al basso, non serve aggiungere altro.

So Tired’ sembra arrivare direttamente dal repertorio dei Beatles. Pianoforte e tastiere si fondono in dolci melodie dal sapore retrò. Anche i mangiatori di pipistrelli hanno un cuore e dolci sentimenti.

Atmosfere decisamente piùrock con ‘Slow Down’ molto diretta e senza troppi fronzoli e la conclusiva ‘Waiting For Darkness’ un altro piccolo grande classico del repertorio di Ozzy, un mix tra il sound dei primi due lavori e le sonorità  piùpatinate di metà  anni ottanta.
Siamo alla fine del disco. ‘Bark At The Moon’ si difende bene anche come numero di copie vendute (circa 4 milioni).

Come detto in apertura, non sarà  il miglior lavoro di Ozzy Osbourne, ma ancora oggi dopo piùdi trent’anni dalla sua pubblicazione, rimane un album piùche valido e con almeno tre/quattro canzoni degne della storia e del blasone del madmen.

Lunga vita a Ozzy !!!

Epic Records ”“ Novembre 1983

www.ozzy.com

Tracklist:

1.Bark At The Moon
2.You’re No Different
3.Now You See It (Now You Don’t)
4.Rock’n’Roll Rebel
5.Centre Of Eternity
6.So Tired
7.Slow Down
8.Waiting For Darkness

Band:

Ozzy Osbourne ”“ voce
Jake E. Lee ”“ chitarra
Bob Daisley ”“ basso
Tommy Aldridge ”“ batteria
Don Airey – tastiere

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