2024 – Napalm Records 

Il 2024 sarà sicuramente un anno da ricordare per il carismatico e controverso cantante americano Scott Stapp. Innanzitutto, è tornato con un lavoro solista davvero vario e valido, “Higher Power”, tema di questo articolo. Inoltre, tornerà sul palco anche con la sua storica band Creed, per un tour nordamericano di quaranta date che partirà il 17 luglio a Green Bay, nel Wisconsin. I Creed sono una band che negli Stati Uniti sono vere ed autentiche istituzioni ed hanno venduto milioni di copie. In Italia, hanno ottenuto un buon successo, ma non sono mai davvero esplosi come in patria. Tre quarti di questa band hanno poi formato un’altra band che non ha bisogno di presentazioni, gli Alter Bridge, che hanno davvero una fan base italiana molto solida. In questa band canta anche Myles Kennedy, noto anche per essere il cantante di Slash.

Tornando a Scott, negli anni scorsi, purtroppo è risalito alle cronache per una causa milionaria intentata dagli Art of Anarchy, supergruppo anche con Ron Thal Bumblefoot, ex chitarrista dei Guns N’ Roses. Lasciamo comunque parlare la musica o meglio “Let the music do the talking”, come saggiamente dice Joe Perry.

Higher Power” è uscito il 15 marzo 2024 per Napalm Records ed è composto da dieci canzoni. Ci sono due ospiti speciali nel disco: il chitarrista Yiannis Papadopoulos (ospite nella traccia 4 “What I deserve”, nella traccia 7 “Quicksand” e infine nella traccia 9 “Dancing in the rain”) e la lanciatissima cantante (in termini di conquiste e successi discografici) Dorothy, nella traccia 5, “If these walls could talk”.

Scott dichiara che l’album ha questo significato per lui. “Higher Power è nato da conseguenze senza fine con una sfida innescata, ma ingenua. Sono le realtà e le realizzazioni dell’essere umano in questo esperimento che chiamiamo vita – aggrapparsi alla speranza nel buio in attesa della luce“.

Il CD è stato prodotto da un autentico big name quale Marti Frederiksen (storico produttore e collaboratore degli Aerosmith ma con collaborazioni anche con Def Leppard, Motley Crue e tanti altri) e Scott Stevens. Scott (nome che si ripete tante volte in questo articolo) Stapp è anche co-produttore.

Il lavoro arriva a quattro anni dal precedente “The space between the shadows” e non aggiunge né toglie molto a quello che ci si potrebbe aspettare da lui. Canzoni sulla falsariga dell’alternative rock tipico dei Creed ed assai adatte a passaggi radiofonici intensi nelle principali radio del settore.

La titletrack “Higher power” è l’esempio lampante. Midtempo, con la splendida voce di Stapp che domina su vari effetti di vario tipo. Chitarre davvero toste e che potrebbero essere adatte alle cavalcate del compare Mark Tremonti (tra l’altro presente nella track “Quicksand”).

“Il giorno in cui sono morto è stato il giorno in cui sono tornato in vita’

è una frase molto autobiografica di Scott, che ha toccato il fondo più volte e si spera che si stia mettendo alle spalle tutti i problemi dovuti all’abuso di varie sostanze, che hanno costellato e rallentato a volte la sua carriera.

Deadman’s trigger” è un pezzo che alza appena di poco il ritmo dopo la titletrack e si lascia ascoltare davvero bene. La power ballad “When love is enough” è davvero un piccolo gioiellino. Molto oscura, con la profonda voce evocativa di Scott in primo piano ed un ritornello che ti esplode dentro all’improvviso e lo canti a squarciagola.

In alcuni punti, un connubio perfetto tra alcune cose degli Alter Bridge, insieme a Five Finger Death Punch e Alice in Chains. Nulla di nuovo sotto il cielo nero, ma una classe cristallina del carismatico cantante americano.

What i deserve” ospita lo straordinario chitarrista Yiannis Papadopoulos ed è il pezzo, secondo me, più bello del disco. Chitarra acustica, strumenti inizialmente in sottofondo e che si risvegliano (in senso musicale) prima del ritornello. Yiannis è ormai uno storico collaboratore di Stapp e ha suonato anche nel precedente lavoro.

Il ritmo continua ad essere basso come ritmo, anche con la splendida ballad “If these walls could talk“, impreziosita dalla splendida ed ormai riconoscibilissima voce di Dorothy che sa davvero toccarti l’anima, insieme a Scott. Davvero, chapeau!

L’adrenalina aumenta decisamente con “Black butterfly“, che in alcune parti mi ha ricordato qualche assonanza con i Filter. Molto grintosa ed allo stesso tempo radiofonico e anche con assoli di chitarra di eccellente fattura.

Altro pezzo che consiglio decisamente l’ascolto è la semi-ballad “Quicksand“, dove gli ospiti speciali Papadopoulos e Tremonti si sfidano a colpi di scale chitarristiche e innalzano il livello – già alto – qualitativo della canzone.

Che dire? Se siete fan dei Creed, rimarrete sicuramente contenti di questo disco. Se li evitate come la peste, non sarà certo questo disco ad avvicinarvi a Stapp e potrete tranquillamente ascoltarvi la vostra musica. Scott è un uomo che non si vergogna a chiedere aiuto anche con la musica. “Sono entrato in studio e ho iniziato a scrivere per questo disco nel gennaio 2021. Non avevo una tabella di marcia, e la Réunion coi Creed ancora non era programmata. Volevo solo scrivere il mio quarto disco. Ho iniziato a scrivere come una forma di terapia”. Bentornato, Mr. Stapp!

Mauro Brebbia

Tracklist:

01. Higher Power
02. Deadman’s Trigger
03. When Love Is Not Enough
04. What I Deserve (feat. Yiannis Papadopoulos)
05. If These Walls Could Talk (feat. Dorothy)
06. Black Butterfly
07. Quicksand (feat. Yiannis Papadopoulos)
08. You’re Not Alone
09. Dancing in the Rain (feat. Yiannis Papadopoulos)
10. Weight of the World

 

Mauro Brebbia
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