Uno dei dischi simbolo degli anni ’90, questo dei Sepultura. Potrei chiudere qui la recensione, ma per me è una goduria parlare di questo lavoro. Quando uscì “Chaos A.D.”, il mondo del metal era in una fase di confusione e di incertezza musicale, con gruppi che erano alla deriva e altri che non avendo nulla o quasi da dire finivano col proporre dei polpettoni simil grunge senza arte ne parte.

Chaos A.D.” è un ulteriore passo in avanti per il sound dei Sepultura, e secondo me rimane il loro lavoro piùcompleto, anche se molti vedono in “Roots” il disco della maturità  definitiva. A differenza del precedente e stupendo “Arise“, in cui le influenze death metal erano ancora molto presenti, fanno la loro comparsa nel brano strumentale “Kaiowas“, degli elementi tribali che saranno il tema dominante in “Roots“. E’ difficile e forse inutile inserire questo disco in un filone musicale preciso, visto che oltre agli elementi tribali ci sono sprazzi di puro hardcore, qualche traccia di death metal e punk. “Refuse / Resist” è uno di quei brani che diventano col tempo simbolo di una generazione, pieno di rabbia e violenza, seguito a ruota dalla slayeriana “Territory” impreziosita da un lavoro di batteria superlativo. Ottimi anche i testi spesso incentrati su problematiche come l’Amazzonia, i senza tetto o i mass media.

Viene un po’ di nostalgia pensare a brani come “Slave New World“, “Propaganda“, “Amen” o “Biotech is Godzilla“, ancora oggi colonne portanti delle esibizioni live dei ‘nuovi’ Sepultura, orfani di un personaggio carismatico come Max Cavalera.

Forse un’epoca è davvero finita per il metal, ma dischi di questo spessore non ce lo faranno mai dimenticare.

sepultura.uol.com.br

Tracklist:

1. Refuse/Resist
2. Territory
3. lave New World
4. Amen
5. Kaiowas Instrumental
6. Propaganda
7. Biotech Is Godzilla
8. Nomad
9. We Who Are Not As Others
10. Manifest
11. The Hunt
12. Clenched Fisty

Band:

Max Cavalera – voce, chitarra
Andreas Kisser – chitarra
Paulo Jr. – basso
Igor Cavalera – batteria

 

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