Il Locomotiv Club è una bellissima realtà per band emergenti e non, che a Bologna estende dal 2007 la già ampia offerta musicale della città, riuscendo nel corso degli anni a proporre eventi di elevata qualità e di risonanza nazionale.

Per l’evento di stasera, sabato 30 settembre 2023, il Club aprirà le porte al super gruppo prog metal svedese Soen, per l’unica data italiana, dopodiché bisognerà aspettare per rivederli nel nostro paese il 10 ottobre 2024 a Roma e l’11 a Trezzo Sull’Adda (qui tutte le info).

La band è reduce dalla registrazione dell’ultimo album “Memorial”, uscito il 1 settembre e anticipato dal singolo “Unbreakable”, dopo due anni dal precedente “Imperial” e tutti ci aspettiamo di vedere eseguiti live i nuovi brani.

Il Locomotiv si riempie velocemente, malgrado la lunga fila all’ingresso, la data è sold out come era prevedibile per una band di questo calibro. Tra i molti fan accorsi, raccogliendo vari commenti e sensazioni, deduco che molti di loro terranno gli occhi e le orecchie puntate su Martin Lopez, cofondatore della band e storico membro degli Opeth.

Terra

I primi a salire sul palco sono i Terra, band alternative rock romana. Non conoscendo il gruppo, il set ricco di percussioni, con la batteria in posizione avanzata, mi ha inizialmente spiazzato e allo stesso tempo mi ha caricato di aspettative.

La proposta musicale dei Terra, infatti, è molto originale, l’insieme delle percussioni crea un groove potente, che, unito a chitarre con un sound molto pesante e ad un basso ben presente, ci restituisce un’atmosfera tribale e al tempo stesso veramente heavy. La voce del cantante/batterista, Daniele Zed Berretta, è solida e con quell’attitudine tipica dell’hardcore metal, ma non mancano momenti più melodici e sperimentali, come quando hanno eseguito un’interessante cover di “Teardrop” dei Massive Attack, oppure come in alcuni brani dove vengono suonati strumenti a fiato dal chitarrista solista Paolo Luciani.

I Terra ci trascinano attraverso la loro setlist, in un affascinante viaggio a tratti alternative rock, etnico e tribale, appagando a pieno la mia aspettativa.

 

Molybaron

I prossimi a salire sul palco sono i Molybaron, band alternative metal, guidata dal cantante Gary Kelly. Dal precedente set, i Molybaron condividono solo la batteria, mentre il sound è decisamente più tipicamente metal con sfumature progressive rock.

Attivi dal 2014 e con due interessanti album autoprodotti, molto ben recensiti, l’omonimo “Molybaron” del 2017 e “The Mutiny” del 2019, la band parigina sale sul palco carica e ben predisposta verso un pubblico ancora gasato dalla precedente performance dei Terra, suonano uno dopo l’altro i loro brani, incitando il pubblico del Locomotiv sia per loro che per gli headliner in un perfetto “partnership spirit”.

 

Soen

Salutati anche i Molybaron, come è stato per i Terra, con un bel selfie collettivo, ci prepariamo ad assistere all’esibizione di uno tra i gruppi più interessanti nel metal contemporaneo, spesso paragonati ai Tool, soprattutto nel primo album Cognitive, dove le influenze sono più evidenti, ed agli Opeth di cui riprendono le atmosfere cupe ed ammalianti, i Soen fanno il loro ingresso sul palco del Locomotiv Club.

La band live è una garanzia, ogni membro del gruppo dà il giusto apporto alla perfetta riuscita dell’esibizione, Joel Ekelof, il frontman, è sempre molto empatico con il pubblico, soprattutto quello italiano, difatti afferma lui stesso di sentirsi come a casa ogni volta che visita il nostro paese.
I Soen partono con “Sincere” opener dell’ultimo album, seguono con “Martyrs” dal loro quarto album Lotus e “Savia” dal primo album Cognitive, per ritornare al nuovo con “Memorial”, che ci riporta ad una classico brano della band ed “Unbreakble”, pezzo più gotico e sinfonico che spicca per l’ottimo assolo di chitarra.


Al fianco di Joel ci sono il chitarrista Cody Ford e il bassista Oleksii Kobel, alle spalle Martin Lopez alla batteria e Lars Enok Alhund a destreggiarsi tra tastiere, chitarra e cori. La band si muove molto sul palco, scambiandosi tra di loro e coinvolgendo la platea, l’atmosfera è resa magica dalle performance di ciascun elemento, in particolare Cody, che non smetterà d’infuocare il pubblico con le sue performance e con la sua simpatia e da un giusto allestimento luci e macchine del fumo sul palco.
Joel per tutto il live ci appare soddisfatto e grato per la nostra partecipazione ed infatti non manca di ringraziarci per il calore dimostratogli e si rivolge a tutti noi dicendo in un perfetto napoletano “Te voglio bene assaje”, incitando tutta la platea a cantare Caruso di Lucio Dalla con lui, restando ammaliato dal nostro coro.


Il loro travolgente set prosegue con “Lascivious”, brano di grandissima qualità compositiva, sempre da Lotus, seguono quattro pezzi dal loro quinto album Imperial, più heavy metal e meno prog, divisi da “Fortress”, vera scossa emotiva dell’ultimo album, e “Ideate” dal primo fino ad arrivare a “Lotus”, una ballata con influenze dei migliori Pink Floyd, dall’omonimo album. Arriviamo all’encore, che si apre con “Antagonist” da Imperial, poi “Lunacy”, ancora da Lotus e si ritorna all’ultimo album con “Violence”, che dà il giusto spazio a basso e batteria nella strofa per esplodere nel ritornello, per il finale.

Un altro grande live questa sera per il piccolo club bolognese, un altro posto da chiamare “casa” per gli svedesi Soen.

 

Testo di Lucilla Sicignano
Fotografie di Marco Lambardi

Setlist:

1. Sincere
2. Martyrs
3. Savia
4. Memorial
5. Lascivious
6. Unbreakable
7. Deceiver
8. Ideate
9. Monarch
10. Fortress
11. Illusion
12. Modesty
13. Lotus

Encore:

14. Antagonist
15. Lunacy
16. Violence

 

 

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